IL RAGIONAMENTO EMOTIVO: COME IL MODO IN CUI INTERPRETIAMO LE EMOZIONI INFLUISCE SULLA NOSTRA VITA.

IL RAGIONAMENTO EMOTIVO: COME IL MODO IN CUI INTERPRETIAMO LE EMOZIONI INFLUISCE SULLA NOSTRA VITA.

Se provo ansia vuol dire che c’è un pericolo

Se sono triste la mia vita è senza speranza


Gran parte della nostra sofferenza è causata e mantenuta dal modo in cui interpretiamo un evento. Ciò accade anche rispetto agli eventi interni: l’interpretazione dei propri stati emotivi e mentali può influire notevolmente sul benessere personale.

Le emozioni sono degli indicatori importantissimi, in quanto forniscono informazioni dirette su come ci sentiamo in una determinata situazione. Riconoscere ed ascoltare le emozioni ci permette di comprendere in che punto ci troviamo, se stiamo agendo secondo i nostri interessi, se i nostri bisogni sono soddisfatti o meno. È la base per orientare al meglio la nostra vita, fornisce indicazioni circa la strada migliore da percorrere, la soluzione di problemi, l’individuazione di compromessi.

Diverso è quando ci facciamo guidare da pregiudizi sugli stati emotivi, quando temiamo di provare un’emozione perché vi attribuiamo un significato decisamente negativo.

Beck parla di errori di ragionamento per indicare delle scorciatoie mentali che ci portano a interpretare la realtà in modo veloce e automatico, ma anche rigido e poco funzionale. Con “ragionamento emotivo”, indica proprio la tendenza a considerare le reazioni emotive come strettamente attinenti, coincidenti, alla situazione reale. Partendo da un’idea negativa e stereotipata su un’emozione, ogni volta che percepisco quella stessa emozione valuto di conseguenza la situazione in cui mi trovo in modo pessimistico, con effetti drammatici sullo stato mentale, sul comportamento, sulle relazioni, sul futuro.

Vi faccio un esempio. Qualche tempo fa ho tenuto una presentazione su un argomento che non avevo mai trattato in pubblico. Prima di iniziare mi sentivo un po’ agitata e ho riconosciuto il mio stato come ansioso. Il ragionamento emotivo automatico che ho fatto è stato:

provo ansia --> vuol dire che la situazione è pericolosa, devo preoccuparmi --> vuol dire che la presentazione andrà male

Facile intuire come il mio umore stesse sprofondando. Quando mi sono accorta della rigidità del mio pensiero, ho intuito come stessi interpretando il mio stato ansioso seguendo un pregiudizio negativo, come indice sicuro di una realtà faticosa e destinata all'insuccesso. L’ansia che stavo provando era nient’altro che un’emozione neutra, che mi stava informando a preparando ad affrontare una situazione nuova, impegnativa e a cui tenevo

provo ansia --> vuol dire che la situazione per me è importante --> mi sto attivando per affrontarla al meglio

Decisamente diverso.

L’emozione non ha valore positivo o negativo. Capisco che alcune possano essere più o meno piacevoli da provare, ma nessuna reazione emotiva è dannosa, da evitare, come se fosse un presagio di disgrazia certa. Senza di esse non avremmo idea dei nostri bisogni, di ciò che ci interessa, di dove andare, di come fare. Facciamo delle emozioni nostre alleate, per utilizzare al meglio le esclusive informazioni che ci forniscono.

Delia Martelli

Pensionato presso MPS Group

3 anni

Sono convinta che x essere sereni è importante dissociare la propria parte emotiva

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