Il ritorno della Cina
Il contesto
Altra settimana di massimi storici sui mercati azionari:
La svolta cinese: il grande evento è stato il pacchetto di misure in aiuto all’economia adottato dalla Banca Centrale Cinese. Questo ha spinto l’azionario cinese a guadagnare oltre il 15%.
Perché è importante: la ripresa cinese influisce sugli indici europei che sono strettamente legati all’economia asiatica per le vendite di lusso e auto. Gli indici europei hanno sovraperformato:
Rotazione settoriale: è continuata la rotazione settoriale verso i settori ciclici di cui avevamo parlato la scorsa settimana.
Le obbligazioni: i tassi sono leggermente scesi sulla parte a breve portando il differenziale 10-2 anni a toccare un massimo di periodo a +20 punti base.
Euforia sui mercati? Secondo l’indicatore “Cross Asset Momentum Indicator”, il mercato si trova in una fase di forse risk on.
Euforia non confermata dai dati macro: il paradosso è che i dati economici usciti in settimana hanno dipinto uno scenario tutt’altro che positivo.
Ma se non sono stati i dati macro ad alimentare l’euforia, cosa è stato? Le politiche accomodanti delle banche centrali! Il mese di settembre ha registrato il maggior livello di taglio dei tassi dai tempi del Covid.
La svolta cinese
Il focus della settimana è stato tutto incentrato sulla Cina che è intervenuta per sostenere l’economia, dando un forte segnale ai mercati internazionali.
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Gli stimoli all’economia: la Banca Centrale Cinese ha annunciato in settimana un insieme di misure straordinarie con l’obiettivo di rilanciare la crescita economica del paese.
Gli stimoli al mercato azionario: la PBOC ha anche predisposto diversi meccanismi per stimolare i mercati finanziari del paese.
Perché è importante: negli ultimi 3 anni l’economia cinese ha subito un forte rallentamento portando il paese sull’orlo di una pericolosa deflazione (discesa generale dei prezzi di beni e servizi).
Gli effetti: probabilmente le misure implementate non saranno sufficienti per risolvere le debolezze strutturali del mercato cinese.
Yen ancora sotto i riflettori
In settimana si è di nuovo apprezzato lo yen portandosi a 142 contro il dollaro.
Il motivo: il principale partito di governo ha scelto Ishiba come suo leader.
Ricordiamo: nell’ultima riunione della Banca Centrale, il Giappone ha lasciato i tassi invariati a 0.25% con un’inflazione a 2.8%.
Perché è importante: l’andamento dello yen può creare pressione sulle aziende esportatrici in Giappone e costringe gli operatori finanziari a chiudere i carry trade.
Pressioni sugli asset globali: l’andamento della valuta giapponese è estremamente importante perché un suo rafforzamento può portare a pressioni sugli asset rischiosi globali, come era successo in estate sugli indici azionari.
I temi da seguire
Dati macro: questa settimana sarà importante seguire i dati sul mercato del lavoro americano e ulteriori indici di salute dell'economia americana ed europea.
Andamento degli asset: come ogni settimana, anche la prossima sarà importante seguire i temi del momento per assicurarsi della loro continuità: