Il Settimo Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini COVID-19 realizzato da AIFA conferma il trend positivo registrato dalla campagna vaccinale. Approf
Come di consueto, lo scorso 4 agosto 2021 l’AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il settimo Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini COVID-19, contenente i dati raccolti e analizzati tra il 27 dicembre 2020 (Vaccine Day) e il 26 luglio 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.
Ricordiamo che i vaccini attualmente approvati nel nostro Paese, e impiegati nella campagna vaccinale, sono i seguenti:
Vediamo insieme cosa emerge dal settimo rapporto sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19.
Indice dei Contenuti
Somministrazioni totali e segnalazioni pervenute
Nel periodo considerato sono pervenute 84.322 segnalazioni su un totale di 65.926.591 dosi somministrate, per un tasso di segnalazione di 128 ogni 100.000 dosi.
L’87,1% delle segnalazioni si riferisce a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.
Le segnalazioni gravi corrispondono al 12,8% del totale, con un tasso di 16 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate.
Aumentano le somministrazioni e diminuiscono le segnalazioni
Come già evidenziato negli ultimi rapporti, i dati mostrano che l’andamento nel tempo del numero di segnalazioni rispetto al numero di dosi somministrate e per numero di dose nel periodo in esame per tutti i vaccini è sovrapponibile a quello riportato nei precedenti Rapporti.
Si conferma, cioè, un minore incremento delle segnalazioni rispetto al maggiore aumento del numero di somministrazioni, con un andamento stabile negli ultimi mesi.
Semplificando, aumentano le somministrazioni ma le segnalazioni diminuiscono.
Si tratta di quello che, tecnicamente, viene chiamato effetto plateau, attribuibile con ogni probabilità alle maggiori conoscenze sul vaccino e alla diversa popolazione target della campagna vaccinale, oltre che a un ritardo di inserimento delle segnalazioni.
Distribuzione per età, sesso e tipologia di segnalatore
L’età media delle persone che hanno avuto un sospetto evento avverso è 48,5 anni (età mediana di 48 anni), in linea con quanto registrato nei mesi precedenti.
Il tasso di segnalazione è maggiore nelle fasce di età comprese tra i 20 e i 60 anni, per poi diminuire nelle fasce di età più avanzata, con un andamento simile dopo 1a e 2a dose.
Per quanto riguarda la distribuzione delle segnalazioni per sesso, nonostante una diffusione delle somministrazioni quasi equivalente – 53% delle dosi somministrate nel sesso femminile e del 47% nel sesso maschile – il 72% delle segnalazioni riguarda le donne e solo il 27% gli uomini, indipendentemente dal vaccino e dalla dose somministrati.
Circa il 74% delle segnalazioni proviene da operatori sanitari, prevalentemente medici e farmacisti, mentre circa il 25% da paziente/cittadino, con un modesto incremento rispetto ai mesi precedenti. Il 96% circa di queste segnalazioni è di tipo spontaneo.
Tempo di insorgenza dei sintomi
Come riportato nei precedenti Rapporti, indipendentemente dal vaccino, dalla dose e dalla tipologia di evento, la reazione si è verificata nella maggior parte dei casi (80% circa)nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore successive.
La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (68%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (71% delle dosi somministrate) e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (25% delle segnalazioni e 17% delle dosi somministrate), al vaccino Spikevax (6% delle segnalazioni e 10% delle dosi somministrate) e al vaccino COVID-19 Janssen (1% delle segnalazioni e 2% delle dosi somministrate).
Distribuzione per gravità ed esito
Per tutti i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.
Gli eventi avversi gravi correlabili alla vaccinazione più spesso segnalati configurano un quadro di sindrome simil-influenzale con sintomatologia intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRNA e dopo la prima dose di Vaxzevria.
I tassi di segnalazione degli eventi avversi gravi dei singoli vaccini sono i seguenti:
La distribuzione per esito non presenta differenze significative fra i vaccini attualmente in uso.
Al 26/07/2021, il nesso di causalità secondo l’algoritmo dell’OMS è stato inserito nel 74% delle segnalazioni di eventi avversi gravi (8.032/10.805).
Complessivamente:
Decessi
498 segnalazioni riportano l’esito “decesso” con un tasso di segnalazione di 0,75/100.000 dosi somministrate, ancora in calo rispetto ai Rapporti precedenti.
Continuano a non essere segnalati decessi a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti, mentre è frequente la correlazione con complicanze di patologie già presenti prima della vaccinazione.
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Il 59% delle segnalazioni a esito fatale presenta una valutazione di causalità con l’algoritmo dell’OMS, in base al quale:
In soli sette casi (2.4 % del totale), la causalità risulta correlabile.
Distribuzione per numero di dose
Alla data del 26 luglio 2021 il 43% delle dosi somministrate è stato utilizzato per completare il ciclo vaccinale (seconde dosi), prevalentemente con il vaccino Comirnaty.
I tassi di segnalazione di sospetti eventi avversi per tipologia di vaccino e numero di dose sono i seguenti.
Per i vaccini Comirnaty e Spikevax non sono state osservate sostanziali differenze dei tassi di segnalazione fra 1a e 2a dose, che risultano in linea con il tasso cumulativo.
Per il vaccino Vaxzevria, invece, il tasso di segnalazione relativo alla 2a dose continua a essere significativamente inferiore a quello relativo alla 1a dose.
Eventi avversi per tipologia di vaccino
Vediamo, ora, quali sono gli eventi avversi segnalati con maggiore frequenza in base al tipo di vaccino somministrato, che ricordiamo essere solo quattro.
È importante ricordare che una singola scheda di segnalazione può riportare più eventi, pertanto il numero totale degli eventi è maggiore del numero totale di segnalazioni.
Vaccino Comirnaty (Pfizer/BioNTech)
Il vaccino Comirnaty è, ad oggi, il più utilizzato durante la campagna vaccinale. La distribuzione degli eventi avversi è in linea con quella registrata nei rapporti precedenti.
La maggior parte delle segnalazioni rientrano nella classe organo-sistemica delle patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione, soprattutto reazioni nel sito di inoculazione, febbre e stanchezza/astenia.
Seguono in ordine di frequenza le patologie del sistema nervoso, prevalentemente cefalea, parestesie e disturbi del sonno, le patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo, per la maggior parte mialgie, artralgie e dolore muscoloscheletrico e le patologie gastrointestinali, in genere nausea, vomito e diarrea.
Spikevax (ex-COVID19 Vaccino Moderna)
Il vaccino Spikevax, altrimenti noto come Moderna, è l’altro vaccino a mRNA utilizzato in questa campagna vaccinale, in misura inferiore rispetto al Comirnaty.
Anche in questo caso, le segnalazioni risultano in linea con quelle dei mesi precedenti.
La maggior parte dei sospetti eventi avversi segnalati sono relativi alla classe organo-sistemica delle patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione, soprattutto febbre, dolore in sede di iniezione, stanchezza/astenia, seguiti dalle patologie del sistema nervoso, per la maggior parte cefalea, dalle patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo come mialgie, artralgie e dolore muscoloscheletrico, e dalle patologie della cute e del tessuto sottocutaneo, prevalentemente eritema, rossore e reazioni orticarioidi.
Più rare sono le reazioni che rientrano nelle patologie del sistema gastrointestinale (essenzialmente nausea e vomito).
Vaccino Vaxzevria (AstraZeneca)
Com’è noto, il vaccino di AstraZeneca ha avuto una vita alquanto burrascosa, che ne ha influenzato in modo netto la diffusione e l’impiego durante la campagna vaccinale.
Detto ciò, la distribuzione dei sospetti eventi avversi successivi a vaccinazione è in linea con quella riportata nei precedenti Rapporti.
La maggior parte delle segnalazioni rientra nella classe organo-sistemica delle patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione ed è caratterizzata soprattutto da febbre, reazioni locali nel sito di inoculazione e stanchezza/astenia.
Seguono in ordine di frequenza le patologie del sistema nervoso, prevalentemente cefalea, e le patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo, per la maggior parte dolori articolari diffusi e dolori muscoloscheletrici.
Più raramente sono stati segnalati eventi avversi che rientrano nelle patologie gastrointestinali, in genere nausea, vomito e diarrea e le patologie della cute e del tessuto sottocutaneo, soprattutto reazioni di tipo eritematoso diffuso.
COVID-19 Vaccino Janssen
Il vaccino della J&J è stato molto poco impiegato fino a questo momento e la distribuzione degli eventi avversi risulta praticamente identica a quella registrata nei rapporti precedenti.
Il maggior numero di casi rientra nelle patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione, come febbre, reazioni locali in sede di iniezione e stanchezza/astenia, seguiti dalle patologie del sistema nervoso (prevalentemente cefalea) e dalle patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo (per la maggior parte mialgie e artralgie).
Vaccinazione eterologa
Come sappiamo, nei mesi scorsi è stata approvata la cosiddetta vaccinazione eterologa, che prevede la somministrazione di un vaccino differente per la seconda dose rispetto a quello impiegato inizialmente, nello specifico quello di AstraZeneca.
In relazione a queste vaccinazioni, somministrate a persone al di sotto di 60 anni che avevano ricevuto Vaxzevria come prima dose, sono pervenute 114 segnalazioni su un totale di 396.952 somministrazioni (la seconda dose ha riguardato nell’82,6% dei casi Comirnaty e nel 17,4% Spikevax), con un tasso di segnalazione di 29 ogni 100.000 dosi somministrate.
La distribuzione per tipologia degli eventi avversi non è sostanzialmente diversa fra i due vaccini utilizzati.
In linea con le segnalazioni relative ai vaccini a mRNA, gli eventi avversi più frequentemente segnalati sono la febbre, le reazioni nel sito di inoculazione e i dolori articolari e muscolari diffusi.
Più raramente sono stati segnalati linfoadenopatia diffusa ed eruzioni cutanee generalizzate.
Vaccinazione nella fascia di età 12-19 anni
Alla data del 26/07/2021, solo il vaccino Cominarty è stato approvato per l’utilizzo nella fascia di età 12-18 anni, mentre i vaccini Spikevax, Vaxzevria e COVID-19 Vaccine Janssen sono autorizzati a partire dai 18 anni.
Il vaccino Spikevax (Moderna) ha ricevuto l’autorizzazione per gli under 18 il 28 luglio 2021.
Nello specifico:
Nella fascia di età compresa fra 12 e 19 anni, alla data del 26/07/2021 sono pervenute 530 segnalazioni di sospetto evento avverso, su un totale di 1.986.221 dosi somministrate, con un tasso di segnalazione di 27 eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate.
La distribuzione per tipologia degli eventi avversi non è sostanzialmente diversa da quella osservata per tutte le altre classi di età.