Il Sogno nelle imprese di Famiglia: l’ingrediente segreto per l’immortalità.

Il Sogno nelle imprese di Famiglia: l’ingrediente segreto per l’immortalità.

Costruire qualcosa di importante e di vivo come un’impresa di famigia, richiede che vi sia qualcuno che ne faccia la propria ragione di vita, che vi si impegni anima e corpo, che si circondi di persone motivate e fedeli che abbiano il suo stesso sogno. È quest’ultimo, se condiviso, l’unico “mezzo” in grado di mobilitare e infondere forza al gruppo. Le imprese non sono fatte soltanto di muri, di macchinari e di bilanci, ma di uomini, di progetti e di sogni.

Non a caso, i grandi imprenditori hanno sempre parlato della propria esperienza come della realizzazione continua di un sogno sempre mutevole. Ai loro sogni si sono intrecciati quelli dei loro manager, ma anche dei loro lavoratori, dei sindacati e dei consumatori. La forza di un’impresa risiede, come abbiamo già detto, proprio nell’essere una comunità: i capitani d’azienda non sarebbero in condizione di raggiungere da soli alcun risultato significativo, se il loro esempio, il loro sogno e il loro credo non fossero interiorizzati e fatti propri anche dai collaboratori.

Riorganizzazioni, pianificazioni societarie e strategie finanziarie non possono assicurare la vita di un’impresa, se non si sa trasferire insieme al “corpo” e alla “mente” dell’azienda anche “l’anima” ovvero il sogno da cui è nata e che ne ha consentito lo sviluppo.

Spesso l’approccio adottato in tal senso nelle aziende familiari è miope: non si spinge oltre la parte più superficiale dell’azienda e non ci si domanda che cosa determini, a dispetto di macchinose operazioni societarie, il fallimento di così tante nuove generazioni delle grandi dinastie industriali.

A mancare è la trasmissione del sogno agli eredi.

Soltanto il sogno può sconfiggere ogni limite in noi e trasformare la povertà in ricchezza, le difficoltà in intelligenza, la paura in passione.

Ai giovani, che devono prepararsi alle responsabilità legate al fatto di ereditare il non lieve fardello di un’impresa di famiglia in Italia, occorrerebbero innanzitutto formazione ai valori, scuole che allenino all’integrità e che impartiscano saldi principi etici che consentano loro di reggere le pressioni del mondo finanziario.

La scomparsa di 20.000 aziende familiari in Italia ogni anno è anche il riflesso di un Paese che sembra incapace di generare il fattore produttivo più importante: il capitale umano.

Un capitale umano “speciale”, dotato di quelle qualità e di quei princìpi morali che si sono sedimentati nel corso della nostra lunga evoluzione storico-culturale (senso della giustizia, onestà, lealtà eccetera); un capitale umano fatto di sognatori, di leader visionari e al contempo pragmatici, per i quali la dimensione dell’essere venga prima di quella del fare.

L’imprenditore genuino e integro vuole creare qualcosa che duri nel tempo. In quest’ottica un’impresa può essere vista come una forma di ricerca dell’immortalità.

Davide Merigliano - Senior Partner - Modulo Group

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