Il Web non è un Paese per Vecchi

Parafrasando il titolo del famoso film "Non è un paese per vecchi" affronto quello che secondo me è un problema tipicamente italiano. E' fuor di dubbio che il Web è: innovazione e costante evoluzione; il tutto ad una velocità decine di volte superiore a quella a cui eravamo abituati solo pochi anni fa.

Essendo internet il motore propulsivo, oggi e ancor di più domani, della vita di tutte le persone in ognuno dei suoi aspetti (lavorativo, sociale, formativo, commerciale, ecc.) è inevitabile che la sua spinta contagi ogni settore della società italiana.

Ecco quindi avanzare il Co-working vs. la concorrenza individualista tra le piccole aziende, la sharing economy vs. l'isolamento culturale, l'informazione gratuita vs. l'istruzione a pagamento, gli acceleratori e incubatori di start-up vs. i finanziamenti sponsorizzati e raccomandati.

Tutto fantastico, ma... c'è un ma, purtroppo.

Chi gestisce le organizzazioni di co-working, sharing economy, formazione, supporto alle start-up spesso è anziano; di per sè non sarebbe un problema perchè l'essere vecchi è sinonimo di esperienza, ma molte volte chi è vecchio fuori  lo è anche nella testa. Chi ha una mentalità antiquata accetta con difficoltà i cambiamenti; in un mondo dove ogni regola viene cambiata o stravolta da un anno con l'altro, come posso adattarsi queste persone? Non possono; sono  abituate da decine d'anni a ragionare secondo uno schema che era già vecchio quando sembrava nuovo; essendo stata in passato l'Italia un paese arretrato di almeno 20 anni rispetto ad altri come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.

Quella italiana, di conseguenza, è un innovazione filtrata e rallentata dal suo stesso sistema che oppone resistenze all'evoluzione pura. A volte queste resistenze sono inconsce e "incolpevoli", più spesso si tenta di difendere delle "posizioni conquistate" come  nel gioco del Risiko.

L'innovazione va lasciata in mano ai "giovani dentro" che accettano le novità e i loro rischi; gli anziani dovrebbero consigliare i giovani, non decidere per loro.