Imprenditore si nasce o si diventa?
L’imprenditore vede sempre il lato positivo della realtà ove opera, dipinge il mondo con i colori della volontà e della costruttività, e mai con quelli della rassegnazione o della disgregazione.
Numerosi studiosi di varie discipline hanno rivolto le loro attenzioni su questo campo d'indagini legando l’imprenditore al possesso di determinate caratteristiche, qualità e tratti di personalità più che alla funzione svolta e affermando che il possesso di tali tratti, siano essi innati o coltivati grazie all’influenza dell’ambiente esterno, possa definire il grado di imprenditorialità e quindi spiegare perché alcuni soggetti diventano imprenditori di successo, mentre altri no. L’imprenditorialità, quale insieme di qualità intelligenti, attitudini e caratteristiche di personalità, può potenzialmente presentarsi anche in soggetti che non svolgono alcuna funzione imprenditoriale, così come può non manifestarsi in soggetti che invece assolvono compiti imprenditoriali.
Vediamo insieme le tre configurazioni di un imprenditore.
1 Veri imprenditori o imprenditori ideali: Soggetti che svolgono funzioni imprenditoriali con attitudini imprenditoriali.
2 Imprenditori potenziali: Soggetti che, pur non svolgendo funzioni imprenditoriali, sono dotati di attitudini imprenditoriali.
3 Imprenditori apparenti: Soggetti che svolgono funzioni imprenditoriali senza attitudini imprenditoriali.
Da questo studio viene fuori che l’imprenditore non è semplicemente chi guida un’impresa o assolve funzioni imprenditoriali, ma colui che compie tali funzioni con sufficiente grado di imprenditorialità. Nel tentativo di dare una risposta alla domanda “Imprenditori si nasce o si diventa?”, si può affermare che imprenditori si nasce; anche se le variabili esterne possono accelerare o ritardare l’emersione dello spirito imprenditoriale.
Quante volte è capitato di avere un progetto e tanto entusiasmo e sentirsi dire: “Bello questo progetto, ma forse al nord avrebbe successo, da noi non si può fare”. La famiglia, ma anche la rete parentale e le persone che frequentiamo con assiduità possono influenzare la formazione della cultura imprenditoriale.
La specifica cultura d'impresa e imprenditoriale del luogo, come sistema di valori condivisi, favorisce la propensione del singolo soggetto ad assumere comportamenti imprenditoriali. All’apposto, una debole cultura d’impresa e/o imprenditoriale a livello locale, comporta un’influenza negativa sul modello di pensiero e di comportamento dei soggetti che operano nel luogo, traducendosi spesso in una ridotta apertura mentale o in atteggiamenti difensivi nei confronti di un contesto ambientale giudicato avverso o poco propenso ad accogliere attività economiche, insieme all’incapacità di identificare e valutare le opportunità e una differente risposta imprenditoriale a tali opportunità.
Un’analisi condotta su un campione di piccoli e medi imprenditori, ha evidenziato alcune caratteristiche quali insieme di attitudini e tratti di personalità innati. Vediamo quali sono.
Le Qualità personali fanno riferimento sia a caratteristiche fisiche come lo stato di salute e la resistenza fisica sia ad attitudini psichiche come la tenacia, la perseveranza, il controllo emotivo, la capacità di tollerare lo stress, la tenuta nel non abbattersi, apprendere e fare tesoro dalle situazioni di difficoltà, dagli errori o dagli insuccessi, il divertimento, la saggezza, l’affidabilità e la moderazione.
Il Desiderio di autorealizzazione riguarda la spinta verso il successo, l’autorealizzazione intesa come ambizione personale al raggiungimento di traguardi sempre più elevati. Bisogno di autonomia e indipendenza.
Il “Locus of control” (luogo di controllo) richiama la flessibilità, la dinamicità, la capacità di manipolare e influenzare l’ambiente, la reazione al cambiamento, l’adozione di comportamenti proattivi, senza subire passivamente le dinamiche ambientali e il rendersi artefice del proprio destino.
La Propensione al rischio è la capacità di assumersi una certa dose di rischio. L’imprenditore non è un incosciente o un folle, ma un soggetto che è più di altri in grado di cogliere le opportunità in situazioni ambigue.
Il Carisma e la Leadership attengono alla capacità decisionale dell’imprenditore, che da un lato riesce a imporsi su determinismi, opportunità, minacce e rischi, volgendoli a vantaggio dell’impresa grazie alla capacità di prendere decisioni strategiche in situazioni di estrema incertezza, che vengono seguite e condivise da tutta l’impresa, dall’altro a persuadere, trascinare, nonché organizzare, coordinare, gestire e guidare la propria impresa creando valori condivisi.
La Creatività e Innovazione implicano lo spirito d'iniziativa, un atteggiamento di curiosità verso il nuovo, la capacità di elaborare nuove idee, l’apertura al cambiamento, l’intuito e l’abilità di individuare e cogliere opportunità laddove altri non vedono niente o vedono solo problemi.
Le Capacità relazionali ineriscono all’estroversione, alla socievolezza, all’ottimismo e all’empatia, che consentono all’imprenditore di sviluppare proficue e durature relazioni e di muoversi con spirito di iniziativa nei rapporti interpersonali.
La “Self-efficacy” (auto-efficacia) è correlata alla fiducia in se stessi, alla consapevolezza delle proprie capacità, alla spinta nel realizzarsi mediante il proprio lavoro, che deve essere innanzitutto piacevole, soddisfacente, gratificante, divertente e interessante di là del mero riscontro economico.
In un momento d'incertezza come quello attuale gli imprenditori tendono a nutrire più sfiducia verso segmenti della società avvertiti come soggetti lontani o indifferenti alle proprie esigenze, relativamente per esempio alla Pubblica Amministrazione o al sistema bancario. C’è bisogno di un cambio di paradigma da parte delle istituzioni. Gli imprenditori sono il veicolo naturale per portare, in tutto il Paese, un metodo di lavoro, un’etica della responsabilità, una sfida per superare le avversità e rilanciare l’intera società. La loro imprenditorialità non è mai fine a se stessa, o esclusivamente portatrice di valori utilitaristici. Le virtù e i comportamenti che spiccano tuttora nell’imprenditoria italiana, possono e devono essere posti a disposizione dell’intera società civile.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
Ispirato da: “ imprenditore e attitudini imprenditoriali” di Niccolò Gordini, Edizione Pearson Italia S.p.