Insonnia? Ha un messaggio per te!
Nel nostro paese, su 61 milioni di individui, sono circa 12 milioni le persone che soffrono di questo disturbo.
Non tutte le persone hanno bisogno di dormire 8 ore a notte, la quantità di sonno necessaria a ciascuno di noi per sentirsi riposati è assolutamente soggettiva: esistono i "brevi dormitori” che hanno bisogno di poche ore di sonno (5 ore o meno) e i "lungo dormitori” che hanno bisogno di un sonno di almeno 10 ore per sentirsi riposati ed efficienti nel corso della giornata.
A qualsiasi categoria voi apparteniate potete però soffrire di insonnia, ovvero non riuscire a raggiungere lo stato di sonno profondo ed a mantenerlo per un tempo sufficientemente lungo da svegliarvi riposati.
Esistono vari tipi di insonnia e ciascuno porta con sé un diverso messaggio, legato a determinate caratteristiche psicologiche ed a un determinato stile di vita.
Alcuni hanno difficoltà ad addormentarsi, altri soffrono di risvegli frequenti e difficoltà a ri-addormentarsi, alcuni si svegliano dopo poche ore e non riescono a dormire per il resto della notte, infine ci sono coloro che pur dormendo molte ore si svegliano stanchi.
Inoltre l’insonnia può essere occasionale, temporanea (da più di tre giorni fino a tre settimane consecutive) o cronica (oltre le tre settimane).
Esistono delle semplici regole che possono aiutare a migliorare la quantità e la qualità del vostro sonno, soprattutto se la vostra insonnia è occasionale o temporanea:
- Andare a letto solo quando si ha sonno in modo da evitare un penoso periodo di attesa infruttuosa che può ingenerare ansia
- Non abituarsi ad usare il letto per altre attività come vedere la televisione o leggere specialmente la sera
- Dormire in un letto comodo e ad una temperatura tra i 18 ed i 21 gradi, in modo da non favorire fastidi che possano ritardare o interrompere il sonno
- Adottare un rituale rilassante prima di andare a dormire in modo da segnalare al cervello che è tempo di lasciarsi andare al sonno
- Mantenere ritmi di vita regolari, sia per quanto riguarda gli orari del sonno che quelli dell’alimentazione
- Non consumare pasti serali troppo pesanti né in orari troppo tardi così da favorire la digestione
- Non insistere nel rimanere a letto se il sonno proprio non vuol arrivare, meglio alzarsi, uscire dalla stanza ed intraprendere un’attività piacevole ma rilassante; se invece ci si sveglia che mattina si può iniziare in anticipo lo svolgimento delle attività quotidiane
- Evitare di guardare costantemente la sveglia alimentando così l’ansia che accompagna l’insonnia
- Svolgere adeguata attività fisica durante la giornata, specialmente nelle ore pomeridiane se possibile
- Ricavare ogni giorno almeno uno spazio per sé, da dedicare ad un’attività che ci dia soddisfazione e che ci faccia giungere a sera sapendo di “avere vissuto”
Se l’osservanza di queste regole non è sufficiente a riequilibrare il vostro ritmo sonno-veglia ed a permettervi di alzarvi dal letto riposati, probabilmente la vostra insonnia ha qualcosa da dirvi. Vediamo quali sono i messaggi più frequentemente legati a ciascun tipo di insonnia…
Chi ha difficoltà ad addormentarsi e si sente scivolare verso il sonno ma all’ultimo istante torna improvvisamente vigile, ha solitamente paura di perdere il controllo: la voce della sua insonnia assomiglia a quella di un genitore minaccioso che lo ammonisce rispetto a ciò che potrebbe accadere a causa della sua inattenzione, o a quella di un bambino spaventato che sente il bisogno di rimanere sempre allerta.
Queste persone hanno bisogno di affrontare e ridimensionare le proprie ansie (talora inconsce) e di rafforzare la fiducia nella propria capacità di far fronte alle situazioni.
Chi ha difficoltà ad addormentarsi e non riesce proprio a prendere sonno pur percependo la stanchezza è probabilmente una persona iperattiva: la voce della sua insonnia assomiglia a quella di un bambino eccitato che lo sprona a fare, pensare vivere, a non fermarsi. Queste persone vivono la vita di corsa, come se dovessero costantemente sbrigarsi per raggiungere una metà sfuggente che darà loro la pace; hanno bisogno di imparare a porsi dei limiti ed a rilassarsi, a rimandare a domani ed a pianificare il loro tempo confidando che i risultati desiderati arriveranno comunque.
Chi si addormenta con (relativa) facilità, ma ha il sonno leggero, disturbato e soffre di risvegli frequenti tende a non dare abbastanza spazio alle proprie emozioni durante la giornata: la voce della sua insonnia muta costantemente ed assume il colore ed il sapore delle emozioni che ha incontrato durante lo stato di veglia e che tornano a chiedere attenzione durante la notte (a volte sotto forma di sogni). Queste persone hanno bisogno di imparare ad ascoltarsi, a dare spazio al riconoscimento ed all’espressione delle emozioni, soprattutto di quella che trovano meno familiari.
Chi tende a svegliarsi troppo presto, senza avere riposato abbastanza (e generalmente si riconosce anche in almeno una delle categorie descritte sopra), spesso unisce in sé aspetti ansiosi legati alla necessità di controllo ed la sensazione di doversi sbrigare nel tentativo di raggiungere una meta sempre un po’ troppo lontana: la voce della sua insonnia è quella di un bambino in attesa di essere colto in fallo da un genitore troppo severo che si agita nel tentativo di correre ai ripari. Queste persone hanno bisogno di rafforzare la propria autostima e di ridimensionare la drammaticità della loro visione della vita.
Chi dorme un buon numero di ore, ma si risveglia come se non avesse dormito a sufficienza tende ad essere talmente poco in contatto con i propri vissuti interiori da non avere coscienza delle forze emozionali che disturbano la qualità del suo sonno: la sua insonnia non ha voce poiché tale voce non è in grado di raggiungere la coscienza attraverso strati e strati di difese psichiche. Queste persone hanno bisogno di ri-scoprire il proprio mondo interiore, la gamma delle emozioni ma probabilmente anche alcuni aspetti delle sensazioni corporee che hanno imparato troppo presto a dominare e silenziare per non esserne disturbate.
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