Introduzione al Cloud Computing
Virtualizzazione, Cloud, Cloud Computing, la "nuvola", servizi on demand, scalabilità.
Quante volte avete sentito citare uno di questi termini? E quante volte impropriamente?
Da ormai una decina di anni si sente parlare di Cloud Computing, ma molto spesso si fa confusione.
Soprattutto se a parlarne sono manager, project manager o semplicemente “i non addetti ai lavori”, che improvvisano termini inglesi (molte volte a caso) nella (propria) convinzione di dire la cosa giusta.
Da qualche mese sono Community Manager della Google Cloud Developer Community Torino con cui, insieme ad altri appassionati tecnologi, cerchiamo di far scoprire a tutti, neofiti, curiosi, studenti e professionisti, le potenzialità del Cloud Computing e, nello specifico, di tutto quello che offre Google.
Da oggi, con una serie di articoli, cercherò di esporre in maniera semplice e chiara tutto quello che è possibile fare con il “cloud”, e vedremo come la Cloud Platform di Google può aiutarci.
Iniziamo con una definizione basilare di Cloud Computing, che potremmo definire come distribuzione di servizi di calcolo, come server, risorse di archiviazione, database, rete, software, analisi, business intelligence (e molto altro) tramite Internet (il tanto conosciuto “cloud"), per offrire risorse flessibili ma soprattutto una rapida innovazione rapida.
Tutto questo non necessariamente ad un prezzo fisso, ma pagando solo per i servizi cloud e il tempo utilizzato, risparmiando quindi sui costi operativi.
Il primo grande vantaggio è la possibilità di ottenere una infrastruttura efficiente e ridimensionando le risorse in base all'evoluzione delle esigenze aziendali.
Ma non solo, possiamo distinguere almeno sei macro aree di vantaggi :
- Costo : vengono eliminati i costi di capitale associati all'acquisto di hardware e software e alla configurazione e gestione di data center locali, che richiedono rack, elettricità 24/7 per alimentazione e raffreddamento, oltre ai sistemisti per la gestione dell'infrastruttura.
- Sicurezza : gli attuali provider di servizi cloud offrono un'ampia gamma di criteri, tecnologie e controlli che rafforzano il comportamento di sicurezza complessivo, grazie alla protezione di dati, app e infrastruttura dalle minacce potenziali.
- Velocità : La maggior parte dei servizi di cloud computing viene fornita in modalità on-demand, quindi è possibile effettuare il provisioning anche di grandi quantità di risorse di calcolo in pochi minuti e senza “sorprese” in fattura.
- Scalabilità : Tra i vantaggi dei servizi di cloud computing c’è la possibilità di ridimensionare le risorse in modo elastico e con un semplice click.
- Prestazioni : I più grandi provider hanno ormai su una rete mondiale di data center sicuri, aggiornati regolarmente all'ultima generazione di hardware, veloce ed efficiente. Questo offre diversi vantaggi rispetto a un singolo data center aziendale, tra cui latenza di rete ridotta per le applicazioni e maggiori economie di scala.
- Produttività : A livello aziendale può essere considerato il vantaggio maggiore. Il cloud computing elimina tutto il lavoro necessario all’assemblaggio dei rack, la configurazione dell’hardware e del software, consentendo ai team IT di dedicare il proprio tempo al raggiungimento di obiettivi aziendali più importanti.
Ora che abbiamo una visione generica di che cos’è il Cloud Computing, bisogna introdurre una ulteriore distinzione : infatti non tutti i cloud sono uguali e non sempre lo stesso tipo di cloud computing è adatto a tutte le esigenze!
Possiamo distinguere le distribuzioni cloud in pubblico, privato e ibrido.
Cloud pubblico : sono tipicamente di proprietà di un provider di servizi cloud di terze parti, che forniscono le risorse di calcolo e risorse di archiviazione tramite Internet. L'hardware, il software e l'infrastruttura di supporto appartengono al provider di servizi cloud, che li gestisce.
Cloud privato : si riferisce alle risorse di cloud computing usate esclusivamente da una singola azienda o organizzazione e può trovarsi fisicamente nel data center locale della società. In alcuni casi, invece, le aziende pagano provider di servizi di terze parti per ospitare il proprio cloud privato.
Cloud ibrido : questa tipologia combina i primi due, grazie a una tecnologia che consente la condivisione di dati e applicazioni tra i due tipi di cloud. Grazie alla possibilità di spostare dati e applicazioni tra cloud pubblici e privati, un cloud ibrido offre all'azienda maggiore flessibilità e più opzioni di distribuzione e aiuta a ottimizzare l'infrastruttura esistente e la sicurezza.
La storia della Google Cloud Platform (abbreviata, per comodità, GCP) nasce nel lontano 2008, in cui è stata data una prima preview a disposizione di alcuni sviluppatori.
Da allora è stata implementata senza sosta, arrivando attualmente ad affermarsi come una piattaforma che fornisce servizi su vasta scala, tra cui intelligenza artificiale e machine learning.
Attualmente la GCP offre 5 macro aree in cui è possibile trovare, al loro interno, moltissime funzionalità.
Vediamo le macro aree presenti:
- Cloud Computing
- Analisi di dati e Machine learning
- Collaborazione e produttività
- Google Maps Platform
- Browser, hardware e sistema operativo
A quelle già citate, vanno aggiunti anche :
- Identità e sicurezza
- Servizi professionali
- Marketplace
Nel prossimo articolo inizieremo ad approfondire maggiormente la Google Cloud Platform ma per ora mi limito a lasciarvi il link ufficiale della piattaforma.
Alcuni di voi hanno già avuto modo di provare qualche servizio della piattaforma?