#INUMANANOMALIA mostra di debutto per Silvia Bertocchi e la sua arte contemporanea nel prestigioso ME' MILAN IL DUCA.
#INUMANANOMALIA : Mostra di Arte Contemporanea con la mia cura e l'organizzazione di Del Fuego Artist Management nel lussuoso ed esclusivo ME MILAN il DUCA Hotel.
Le opere saranno visibili in all'interno dell'Hotel sito in piazza della Repubblica a Milano, dalla Hall fino al Rooftop Garden, uno dei più suggestivi della città. Opere su tela e legno nate dall'istrionica creatività del giovane talento e ispirazione di Silvia. Colori, forme, scritte e materia raccontano il mondo astratto ma reale di Silvia. Hanno scritto di lei:
"L’incontenibile creatività artistica di Silvia Bertocchi, artista sarda, potremmo definirla ultra pop-espressionista astratta: essa è frizzante, coinvolgente, emozionante, capace di catturare con indubbio fascino colui che si pone di fronte all’immagine e i suoi dipinti non lasciano certo indifferenti. Deliziose armonie di colori vivacissimi, ultra pop appunto, dai tocchi esplicitamente femminili che sono fieri di esserlo (quei bellissimi toni di rosa onnipresenti), la sua capacità di dare vita alle proprie emozioni (tante, così come lo sono le suggestioni, per una artista così poliedrica che padroneggia in maniera eccellente così tanti tipi di mezzi espressivi) con un abile uso del pennello, palpiti di vita che si manifestano sulla tela in una esplosione di tinte vivaci e vorticose, sono alcuni dei più vistosi elementi che caratterizzano l’arte di Bertocchi. Elementi che tuttavia talvolta possono anche assumere toni più introspettivi e cupi (come accade in Private Prayers to A Slice Of The Moon o in Louis XV). Personalmente i suoi dipinti mi hanno affascinato proprio perché ultracontemporanei nell’esprimere il coraggio di dichiararsi ragazza, donna, ribelle, ironica, sognatrice, principessa, ”Someone Else” , sfruttando a suo vantaggio un’etichetta (il colore rosa che viene socialmente usato per dare una definizione di sesso) ed urlare al mondo che “sì, sono donna, amo il rosa, e che allora rosa sia”