Io, la morte e il 2020
La morte è sempre stata per me una specie di interruttore della vita. Arriva uno, una specie di elettricista e ti staccata la corrente.
Ha in mano un pulsante semplice, di quelli ON e OFF.
Le motivazioni le conosce solo lui per quanto tu stia pensando: "Le bollette le ho pagate", "L'impianto è a norma", "Un corto circuito non c'è stato", "Guardi che non sono io ad essere attaccato sul contatore del vicino".
Insomma, non sapendo quando questo accadrà, ho sempre pensato e sperato che per me avverrà tutto tra i 103 e i 105 anni.
Logicamente non mi servono avvisi tipo: "Guardi che stiamo per staccare", "Ancora tre mesi e poi le chiudiamo la fornitura".
Se deve essere che sia un fatto veloce, TAC, finita, OFF.
Oggi qualcosa è cambiato perché mentre prima la morte arrivava col suo interruttore ora sento che si è stabilita intorno a me, tra le persone che amo, tra i miei amici, nelle conversazioni quotidiane.
Mi verrebbe da dire: "sora nostra morte corporale", ma uno molto più santo di me potrebbe accusarmi di plagio e non voglio tirarmi una questione sui diritti d'autore anche se io pago la SIAE e lui no, ma lasciamo stare che questa è un'altra storia.
Addirittura sento che potrei giocarci a scacchi con la morte anche se questa cosa l'ha già fatta Bergmann, e fare questione con un regista non me la sento, sicuramente ha più soldi e avvocati del santo, ma poi le case di produzione sono ferrate sulla questione dei diritti e non la spunterei.
Forse posso giocarci a tombola, non mi sembra che sia descritto da qualche parte. Però sai che noia mortale!
Credo di non avere molta scelta anzi sento di dovermi rassegnare alla convivenza con la morte, che poi se posso permettermi dovrebbe chiamarsi "convimorte".
Allora, se proprio deve essere voglio tirare io.
Che cosa?
I numeri della tombola.
Voglio associare ad ognuno di essi una persona a me cara, un aneddoto, una storia inventata, una barzelletta, un verso d'amore, un piatto tipico, una canzone, un sogno, un ricordo.
Deve essere una partita memorabile, che lasci sul volto dei presenti il calore della gioia per aver partecipato e ascoltato.
E quando arriverà il momento voglio gridare: "Fatto a me" come si usava a casa mia per dichiarare la vincita della tombola.
Quando arriverà il tempo di passare la mano almeno sarà stato divertente, di sicuro più dell'aspettare con ansia quella specie di elettricista con l'interruttore ON e OFF.
E mò prima di staccare aspè che ho promesso ai miei figli una partita e come sai: "A Sant nun fa voto e a creature nun prumettere".
(da "Io, la morte e il 2020" di Francesco Uccello)