Italiansia
"...Quello che caratterizza gli studenti italiani è un livello di ansia decisamente più elevato degli altri Paesi: il 56% diventa nervoso quando si prepara a un test (media Ocse: 37%) e il 70% entra in forte ansia di fronte a un test, anche se preparato (56%)" .
Il frammento di testo , preso dal giornale "Il sole 24 ore ", è stato un passo che ha fatto riflettere me e i miei amici:
Ci siamo chiesti perché , in Italia , gli studenti siano più ansiosi rispetto a studenti delle altre nazioni Europee , e personalmente sono giunto a due motivi principali :
1 Molto spesso , noi ragazzi , diamo un "peso" maggiore ai voti scolastici , rispetto a quello che valgono realmente , che crea a sua volta un ansia data dalla paura di prendere un voto che non rispetti gli standard a noi assegnati. E all' affermazione "gli studenti dovrebbero studiare per se stessi" , confuto dicendo che un ragazzo di quindici anni , a meno che non abbia già un ottica lavorativa , non studia per sé , ma molto spesso studia per mantenere soddisfatti gli standard che sono dettati da chi gli sta attorno.
2 I voti creano una perversa competizione . Utopicamente , con una classe di studenti uniti e collaborativi, i voti dovrebbero portare ad una sana competizione che portino ad un miglioramento generale della classe , mentre realisticamente , gli studenti , competono e si invidiano tra di loro, ho visto spesso studenti che invidiavano un compagno, mediamente meno performante di loro, che aveva preso un voto più alto rispetto a quello preso dai primi , giustificando la valutazione dicendo che il voto " è stato assegnato ingiustamente".
Questo , non è assolutamente un invito a togliere i voti, ma è un invito rivolti agli studenti, a provare , pian piano , a pensare più a sé stessi e meno al mondo che vi circonda :
siate felici se sapete che avete realmente provato a fare il massimo per quella prova, che sia un esame , un compito o un' interrogazione.
Ponetevi domande un minuto dopo aver saputo l' esito di un compito o un esame , non un minuto prima di svolgerlo , quindi non domandatevi "se non prendo (tot.) cosa faccio?" o "e se questo compito non mi va bene che faccio" , ma piuttosto chiedetevi "ok , ho preso (tot) , cosa posso fare per migliorarmi?" , così che si posso sviluppare almeno una sana competizione con sé stessi e potersi realmente migliorare, distogliendo, probabilmente , quell' ansia che ci opprime tanto.
Ovviamente tutto ciò è una semplice opinione personale , non è un articolo che va preso come '' una testimonianza scientifica''.