L’ UOMO DI OGGI HA SMARRITO IL “SENSO” DELLA VITA UMANA!
L’ UOMO DI OGGI HA SMARRITO IL “SENSO” DELLA VITA UMANA!
La “SCIENTIFIC AND CULTURAL PROMOTION”, in questo breve studio antropologico, intende analizzare “La crisi della Società odierna”, percorrendo l’assunto della sua trasformazione radicale, messa magistralmente in luce dai maggiori “scienziati sociali” contemporanei, quali Peter Ludwig BERGER e Thomas LUCKMANN. Lo scopo di una così attenta analisi, tra l’altro difficilissima, è quello di approdare ad un giudizio storico il più verosimile possibile.
Trattiamo lo svolgimento del “tema” sopra accennato, attenendoci ad una scrupolosa e rigorosa scelta delle fonti, specificandone le origini, cercando di fare il massimo del nostro meglio nell’interpretarne il senso più oggettivo e più autentico.
Il punto di partenza, per noi basilare è che consideriamo l’odierna crisi sociale di tipo assolutamente “antropologico”, non riferita, quindi, a cause settoriali, quali politiche, economiche, religiose, etiche, istituzionali o altro. Siamo convinti che si tratta di una “società” con presupposti generali divenuti precari, fragili, velocemente mutevoli e disorientativi. E’ ovvio che in una situazione di sconvolgimento simile, duplice sia la tendenza dell’agire del “soggetto umano”, dei cittadini, per intenderci, una parte rivolta ad approfittare della confusione, per consolidare il proprio stato di privilegio e, magari, attraverso l’istinto corruttivo, di arraffare il più possibile beni e benefici: nuotare nell’acqua torbida fa loro comodo! La parte restante, quella più moralmente sana del lavoro e del risparmio ( non escluderei a priori alcun luogo sociale, ivi compreso quello politico!) cerca di puntellare l’Edificio comune, creando, in buona fede, più guai che rimedi.
Partendo dal postulato filosofico, egregiamente asserito da quel genio della “Scienza Nuova”che è Giambattista Vico: Verum et ipsum factum convertuntur. E che quindi all’uomo non è dato di conoscere il suo futuro, al massimo rapportandolo alla sua esperienza vissuta, va da sé che costruire strade nuove, ignorando il cammino da compiere, si va incontro ad inevitabili errori.
Karl Marx e Max Weber delinearono due teorie diametralmente opposte sulla natura e sul percorso dell’agire sociale, indicandone e classificandone i tipi essenziali, ma da due secoli tali indicazioni si confrontano superbe, ciascuna ritenendosi valida a guidare la Storia, ponendo, giustamente, sotto i piedi il falso principio meccaniscistico dell’opera umana. In ultima analisi, verrebbe di essere tentati a prestar fede assiomatica a “Il Ramo d’oro” di James George Fraser; Cesare Pavese, saggiamente, lo fece, concentrandosi sul valore del Mito !
Ma l’uomo è andato oltre, ha cacciato gli dei e i maghi dal mondo, sostituendoli con la propria ragione e pretendendo di raggiungere la “verità” e di darne un “giudizio di valore” in senso assoluto, mistificando la realtà sociale stessa, attraverso pseudo concetti illusori ed ingannatori. Accade, secondo Max Weber, che c’è chi opera per risolvere i problemi, scegliendo gli strumenti che ritiene più adatti e altri che operano attenendosi rigorosamente al “valore” in essi radicato (politico, religioso, scientifico, ecc.. Altri ancora che agiscono secondo un loro modo interiore di sentire, cioè sentimentale, mettendo la ragione placidamente a dormire.
Una tale “collisione” di valori provoca nella realtà sociale grande confusione, impedendo al soggetto operante di distinguere il buono dal cattivo il vero dal falso. Se il senso della convivenza pacifica umana sta nella scelta di principi, esistenti in una pluralità di offerte metafisiche o religiose, ciò significa che non ci sarà mai pace vera. Potrei qui fare degli esempi empirici calzanti, ma evito, per non suscitare scandalo e un vespaio di pregiudizi e di irrazionalità! Tuttavia mi azzardo minimamente: Se regolo il mio comportamento sociale secondo un principio che è l’esatto opposto di quello a cui si regola il mio vicino di casa, noi due la faremo quotidianamente a botte! Qualcuno suggerirà di trovare tra noi un accordo vicendevolmente di buon senso, benissimo! Il mio principio diverrà “semiprincipio” e altrettanto sarà quello del mio vicino, per cui ciò che è buono per me, per lui sarà bello e ciò che è buono per lui, per me sarà ingiusto. Così per la strada, quando io lo saluterò, egli m’insulterà e quando io lo insulterò egli mi accarezzerà! Cosa sta avvenendo oggi nella problematica dell’immigrazione?
Carissime LETTRICI e cari LETTORI è così tanta la fantasia umana da aver addirittura spiritualizzato un evento economico, battezzandolo “Spirito del Capitalismo” . Non c’è dubbio che tale fenomeno materiale abbia caratterizzato profondamente la società civile dal ‘700 ad oggi, intaccando prepotentemente ogni risvolto dell’attività umana. Angelo o Demonio ? Per Karl Marx esso è causa di “alienazione” della personalità umana, alla quale bisogna ribellarsi con una radicale “lotta di classe”, liberando il lavoratore di ogni sovrastruttura oppressiva e schiavizzante. Per Max Weber, invece, il profitto, o guadagno che dir si voglia, è una grazia di Dio, in quanto ogni mentalità economica affonda le proprie radici nel terreno della religione, come Calvino ne esaltò l’essenza. Curioso! Con Marx è possibile riscattarsi dall’oppressione capitalistica, con Weber invece no, essendo essa volontà del Fato. Il mio compianto Amico, avv. Raffaello Salvatore, valente giurista e politico marxista, sovente mi diceva: Finalmente ho capito, il Capitalismo ha i secoli contati. La battuta lasciava uno strascico di amarezza in entrambi, pur di fedi politiche opposte! Perché?
E giù! nuovamente confusione e contraddizione. “Distribuiamo a tutti equamente la ricchezza, ma combattiamo il consumismo! Diamo lavoro a tutti, sviluppando la “tecnica”, che riduce la mano d’opera! Gli “Immigrati” facciamoli lavorare là, nei loro paesi, a produrre beni di consumo da vendersi in Occidente, dove ci sono soldi, così rimarranno a casa loro! Casa loro e casa nostra, quale offesa più grande alla persona umana, chiedente vendetta, al cospetto di Dio?
Scrive egregiamente la filosofa, Franca D’Agostini: In “Sull’essenza della verità”, Heidegger sostiene che “l’essenza della verità” è la libertà, ossia l’apertura che lascia apparire l’essere com’è. Quindi, se la Società umana costruisce divieti, apartheid e discriminazioni, l’”Altro” sarà spinto a nascondersi e, furtivamente, andrà a collocare bombe qua e là per le strade occidentali!
La Scienza e la Tecnica, ormai, la fanno da padrone assolute nella società occidentale odierna, esse sono il vero progresso, scientifico e tecnico, infatti, scrive il sociologo M. Parolini, non si parla, ad esempio, di progresso dell’arte, ma di progresso delle tecniche artistiche. Aggiungo io: se per progresso intendessimo la felicità dell’uomo, quando Pericle era felice era attuale a me, oggi, mentre sorrido!
Il “Pluralismo” ha tremendamente scalzato l’ovvio. E dato che la “realtà” è una costruzione sociale, per cui “l’uomo nuovo” (il neonato di oggi) coniugherà le sue scelte in sintonia con l’evoluzione sociale, assumendo una personalità, la cui “significanza ultima” sarà molto più estesa di quella dell’uomo di ieri e dell’intero passato, accadrà che egli modificherà le istituzioni, che lo modificheranno, e di conseguenza il problema di un assetto stabile della società civile sarà lungo e tormentoso, forse definitivamente impossibile. Viviamo una crisi strutturale di senso, che, come scrisse nel 2008, padre Bartolomeo Sorge s.j., non regge più la cultura precedente con i suoi valori. E’ la stessa preoccupazione di papa Francesco, oggi!
Quindi, “Addio ai bei tempi passati!”
Concludiamo, trascrivendo il pensiero sociologico di Peter Ludwig Berger e Thomas Luckmann su questo spinoso argomento: “ Soltanto se le istituzioni intermediarie, le Chiese ( nella misura in cui sono fortemente radicate nel territorio), gruppi ecologici, comunità spirituali ed istituzioni sono in grado di “trasmissioni di senso per le comunità di vita. “
Importantissimi sono i mezzi di comunicazione di massa, ma affinchè il messaggio “salvifico” delle istituzioni intermedie faccia presa sull’individuo, occorre uno sforzo comunicativo comune, per inserirlo radicalmente nella “riserva di senso” della sua comunità di vita!
Vogliamo chiudere questo breve studio sociologico con una recente notizia “tecnoscientifica”, che dà l’idea del progresso, quasi incredibile, in atto nel “tempio sacro” della mente umana. Lo ricaviamo da “ Le Scienze” del corrente mese di Maggio 2017: “La sonda che viaggerà nello spazio per raggiungere la stella Alfa Centauri raggiungerà quasi la velocità della luce, peserà circa un grammo. I chip di 15 millimetri di lato conterranno computer, telecamere, batterie, strumenti di trasmissione e forse spettografi per studiare la chimica stellare e planetaria e magnetofoni per misurare i campi magnetici.”
Il dott. Teresio Cignoli, medico e farmacista in Acqui Terme (Italy), dottissimo cultore della “Medicina Olistica”, mi faceva presente come il nostro DNA, secondo studi avanzati di scienziati russi, sia influenzabile dalla luce, dai suoni e dalle frequenze. I segreti dell’Universo sarebbero frequenze e vibrazioni. Influssi che agiscono sui nostri 50-70 milioni di miliardi di cellule. Il nostro cervello incamera circa 400 miliardi di bit d’informazione al secondo, di cui siamo consapevoli non più di 2000 bit al secondo.( da Proff. Joy e Roy Martina). La legge olistica scruta ogni realtà complessa nell’insieme, invitando gli specialisti a guardare oltre ogni singola parte. E’ una legge che riguarda, dunque, anche un corpo sociale, che è la somma dei corpi individui, pertanto, il nostro modesto lavoro, nella sua pochezza, si augura d’incentivare la “volontà di conoscenza”, per adempiere, secondo quanto afferma l’erudito teologo, prof. don Enzo Cortese, al precetto biblico del giusto impiego dei Talenti.
Importanti riflessioni abbiamo raccolto dallo studioso, avv. Giuseppe Rossetto, chiaro giurista e già sindaco della città di Alba, che qui ringraziamo vivamente. Le discuteremo con quelle dell’accademica, Giovanna Romanelli e dell’editore, Marco Delpino, che ci onorano della loro preziosa e prestigiosa amicizia.
Carissime LETTRICI e cari LETTORI, siamo a questo punto, riflettiamo insieme!
Vi saluto con grandissimo affetto.
15 Maggio 2017
Sergio Rapetti - President