La città dell'eremo dannunziano

La città dell'eremo dannunziano

ORIGINE E STORIA

San Vito, che nel 1863 ebbe l’aggiunta dell’aggettivo “Chietino” in riferimento alla provincia di appartenenza, è una delle bellissime località della Costa dei Trabocchi abruzzese, una città intrisa di bellezza selvaggia e storie d’amore raccontate in letteratura.

Ospitò per qualche tempo Gabriele d’Annunzio, il poeta che, ispirato dalla filosofia di Nietzsche e dalla musica di Wagner, scrisse dal suo eremo “Il Trionfo della morte”, uno dei romanzi più insoliti del suo percorso letterario. San Vito Chietino non fu scelta a caso, ma grazie alla tranquillità ed il senso di solitudine che riusciva e riesce ancora oggi a trasmettere ai suoi abitanti e visitatori.

I ricordi di un paesaggio che doveva essere quasi completamente ameno riecheggiano nel suo aspetto rupestre e nel rumore dei treni che attraversano le ferrovie della città, quasi ad armonizzare la dolce discesa dalla collina verso il mare, peculiarità del luogo.

BELLEZZA DA SCOPRIRE

Ad enfatizzare la caratteristica conservatrice della città è uno dei trabocchi più antichi e suggestivi, il Trabocco di Punta Turchino, conosciuto, appunto, come eremo dannunziano. "...all'estrema punta del promontorio destro, sopra un gruppo di scogli, si protendeva un Trabocco, una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e travi, simile a un ragno colossale...", così il Vate descriveva uno dei simboli della tradizione e della cultura abruzzese, il cui restauro, avvenuto negli ultimi mesi, ha permesso di dare nuova luce ad uno dei simboli artistici più ammirati ed apprezzati del territorio.

Dal Belvedere Guglielmo Marconi, sito nella San Vito sul colle, si può godere di un paesaggio letteralmente mozzafiato che va dal Gran Sasso e la Majella a nord-ovest, fino ad intravedere, nelle giornate senza foschia, le isole tremiti a sud-est. Una terrazza semicircolare con panchine e lampioni in stile “Singing in the rain” è il punto ideale da cui poter ammirare le calette e i trabocchi di giorno e godere di un’atmosfera romantica di sera.

Tra le numerose architetture religiose e militari, incisi nella memoria e nel cuore degli abitanti sono i resti del castello medievale, di cui permangono solo le mura ed un torrione, poiché il resto venne distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. San Vito Chietino fu annoverato fra i 35 comuni abruzzesi “sinistrati dalla guerra”.

Le tante chiese, gli imponenti palazzi civili (costruiti per la maggior parte fra la fine del Settecento e la seconda metà dell’Ottocento) e le affascinanti sorgenti, contribuiscono nel conferire quel gusto tradizionale, ma non antiquato, che la rende una città dalla perpetuante bellezza.

Nel 2007, una delle maggiori attrazioni di San Vito è stata inclusa tra le aree naturali protette dell’Abruzzo: la Grotta delle Farfalle. Grazie alla folta e colorata vegetazione gli animali corrono indisturbati lasciando percepire solo un fruscio di grano e foglie, nascondendo agli occhi degli umani la loro direzione, proprio come un tempo facevano i soldati, i quali sfruttavano i distesi solcati per nascondersi durante la battaglia.

Nelle vicinanze di San Vito Chietino, a meno di 15 km, è situata Ortona, una città antichissima e ricca di storia, conosciuta soprattutto per la famosa “battaglia di Ortona” avvenuta nel 1943, durante la seconda guerra mondiale. Nonostante il tragico periodo la si può definire una delle città più architettonicamente ricca della costa adriatica abruzzese, grazie alla maestosità del castello aragonese risalente al XIV secolo, al cimitero militare canadese, alla basilica di San Tommaso, e tante altre attrazioni che meritano di essere esplorate.

L’Abruzzo è una terra avvenente e ricca di fascino, una terra coperta di bianco e bagnata dal mare che non esita a regalare emozioni a coloro che decidono di conoscerla e di scoprire le meraviglie che accoglie.

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