La Comfort Zone

La Comfort Zone

L’unico vero limite lo creiamo noi.


Ci sono monaci in grado di digiunare o di meditare per mesi senza mai esser disturbati da ciò che accade loro attorno.

Pensare che noi spesso ci distraiamo durante le interminabili riunioni a lavoro...

Cosa ci differenzia tanto?

Solo la voglia di metterci in gioco andando oltre le nostre convinzioni.

Le migliori esperienze, scoperte, anche i migliori sbagli sono frutto di un viaggio oltre la nostra comfort zone

La zona di comfort è la propria area psicologica in cui ci si sente padroni del proprio destino.

Proviamo a immaginare un mondo senza imbarazzi, problemi, paure... è umano non voler abbandonare ciò che ti garantisce sicurezza.

Questo tipo di ragionamento si manifesta per difesa, il nostro senso di sopravvivenza prende il sopravvento per metterci al riparo dai pericoli.

Cosa fare quando a lavoro dunque ci viene offerta una nuova opportunità? Credere in noi stessi è il primo passo, successivamente bisogna capire se siamo pronti ad accettare un lavoro dove non siamo sicuri di eccellere o magari in un paese di cui non padroneggiamo la lingua.

L’esperienza la si acquisisce uscendo da questa zona, mettendosi un po’ per volta in situazioni in cui non ci si sente completamente a proprio agio, ma se non si inizia a uscire da questo recinto, non potremo mai migliorare l'area di vivibilità.

Le sfide sono divertenti oltre che stimolanti e se prese nel verso giusto aiutano a prendere confidenza con l’ignoto limando dunque le nostre paure.

Come uscire dalla zona di comfort?

Non sottovalutiamo l’importanza di un gregario in questo viaggio, troviamo chi con onestà intellettuale e rispetto voglia aiutarci ad affrontare i primi passi.

Come porsi davanti all'imbarazzo dell’errore davanti al un proprio amico o agli altri?

La risposta più diretta è quella di fregarsene... abbiamo già affrontato il tema che senza sbagli non si può migliorare, quindi come disse il buon Dante:

“non ragioniam di lor (gli errori), ma guarda e passa”.

Se questo non bastasse, proviamo ad affrontare le novità in ambienti a noi non famigliari dove, dopotutto, non ci tange uno scivolata di troppo.

Insomma, apprezziamo e rispettiamo ciò che non sappiamo, corteggiamolo e conosciamolo, ascoltiamolo e osserviamolo... e sarà proprio quando capiremo il nostro nemico che ci innamoreremo di lui.

Serenella Panaro

PCC Business & Career Transition Coach | Career Sustainability evangelist | Leadership Developer | Career Positioning & Professional Brand |CV & LinkedIn Consultant

5 anni

Conosciamo noi stessi e ciò che siamo in grado di fare, solo facendolo 😉. Un punto importante quello della zona di comfort, soprattutto perché non sempre e’ rappresentata da ciò che ci fa stare bene e comodi, ma anche spesso da ciò che non ci piace, ci procura sofferenza ma, essendo noto, sembra sempre meglio del tuffo verso l’ignoto. Motivo per cui esistono pletore di “lamentanti” che prosegue sulla stessa dolorosa via attribuendo responsabilità di ciò a destra e a manca pur di non cambiare. E invece “la vita si restringe o espande in base al nostro coraggio”...

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