LA COMUNICAZIONE VISIVA AI TEMPI DEL COVID-19
Che dopo il coronavirus nulla sarà più come prima è già stato detto da tanti.
Questo periodo di pandemia ha causato un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere, nelle nostre abitudini e nei comportamenti quotidiani di ciascuno di noi e anche se stiamo pian piano tornando ad una sorta di “normalità”, la cicatrice che questa ferita ha provocato ci rimarrà addosso e resterà ben visibile sulla nostra pelle. Io che mi occupo di comunicazione, ho avuto la conferma di come il modo di comunicare delle imprese abbia risentito di questo nuovo scenario e di come la comunicazione visiva in particolare si sia dovuta adeguare a nuove regole e nuovi parametri. Immagini che fino a 3 mesi fa erano ampiamente utilizzate dalle aziende di tutti i settori data la loro versatilità, improvvisamente sono diventate immagini improponibili. Mi riferisco ad esempio ad immagini di persone che si abbracciano o alle classiche “strette di mano” di taglio manageriale che abbiamo visto un po’ ovunque sia on-line che off-line. Di colpo il loro significato è mutato e proporre immagini di quel tipo sarebbe potuto risultare offensivo, o avrebbe potuto creare in alcune persone disagio e confusione.
Ho potuto constatare come nei siti di immagini stock, fra i “topic” maggiormente ricercati spicchino “work from home” e “COVID-19”, contenenti per lo più immagini di videoconferenze o fotografie inneggianti al distanziamento sociale. Ma al contempo sembrano molto apprezzate anche immagini di vita quotidiana e di relazioni tra congiunti e familiari, colte con uno sguardo sereno e ottimista. Perché è anche giusto provare a sdrammatizzare il momento difficile regalando al proprio pubblico un po’ di tranquillità.
Ma adesso siamo già alla fase 2, quella della ripartenza e anche la comunicazione deve essere nuovamente ricalibrata. Le immagini che le aziende dovranno mostrare adesso avranno come tema chiave quello della sicurezza. Si dovrà spiegare chiaramente in che modo si cercherà di garantire la sicurezza dei clienti e dei lavoratori. Questa pandemia ci ha obbligato a una riorganizzazione dei processi, quindi è indispensabile che siano rese pubbliche le modalità di igienizzazione degli spazi, che i dipendenti e i collaboratori utilizzino guanti e mascherine quando sono a contatto con altre persone ed infine che all’interno dei locali ci sia lo spazio per garantire le distanze di sicurezza. E tutto questo andrà comunicato forte e chiaro, perché la necessità di sentirsi protetti e tutelati è ciò di cui le persone avranno più bisogno. E’ un investimento sulla fiducia di chi ruota attorno all’impresa e sulla sua reputazione sociale.