LA CURVA DI CRESCITA: CONSAPEVOLEZZA E EDUCAZIONE
UNO STRUMENTO DI SVILUPPO EFFICACE: la curva di crescita
Cosa significa CRESCERE IL PROPRIO TEAM?
Ogni lunedì cercherò di condividere concetti e strumenti che possono facilitare questo importante processo di sviluppo che, in particolare in un'azienda, è molto delicato e senza dubbio impegnativo.
Ho pensato che, iniziare la settimana dedicando 3 o 4 minuti alla lettura di input pragmatici possa essere una bella abitudine di crescita, e quindi: cominciamo!
A tal proposito, oggi ti parlerò del concetto base dietro alla parola CRESCITA, perché di essa ne parliamo tanto ma poco ci fermiamo sul significato etimologico nonché funzionale.
CRESCERE deriva dalla stessa radice di CREARE, quindi possiamo dire che il suo significato già ci direzione verso una strada da costruire e generare, un percorso non definito e da determinare, aperto al cambiamento e alla adattabilità del contesto di riferimento.
Per questa complessità, ho deciso da anni di approfondire questo concept e studiare le variabili che lo compongono per poi organizzarlo in un sistema che funzioni: in azienda il tempo è sempre molto conciso e "far crescere" le proprie persone deve essere un investimento efficace ed efficiente.
Da tempo, ho processato diverse metodologie e testato diversi metodi in tema di crescita, selezionando quelli più impattanti e di risultato, per cui ho creato I.E.S. (acronimo di Intelligenza Educativa Sistemica): un modello apposito di sviluppo e crescita personale all'interno del contesto lavorativo.
Il modello IES è stato da me progettato, pensato e creato principalmente per facilitare proprio il processo di sviluppo della persona all'interno del contesto lavorativo.
A supporto di IES ho sviluppato anche uno strumento-bussola che permette alla persona di posizionarsi sul livello giusto di consapevolezza e, di conseguenza, quantifichi la spinta motivazionale attuale al cambiamento.
L'ho chiamato curva di crescita.
Ho descritto la curva, per semplificarne comprensione e processi, in un grafico cartesiano che prevede due parametri:
La crescita proporzionale di entrambi i valori corrisponde ad una crescita migliorativa ed esponenziale globale dell’individuo.
Un passo alla volta, prima definiamo i parametri come li ho intesi.
Per consapevolezza intendo la coscienza di sé e dei propri meccanismi di funzionamento: come agiamo, perché agiamo e cosa, talvolta ci impedisce di farlo.
L’insieme quindi di competenze trasversali che ci caratterizza ed il relativo sistema di applicazione/freno.
Conoscere se stessi ci permette anche di comprendere cosa ci potenzia e cosa ci limita, quali skills accelerano la nostra performance e quali invece, la bloccano.
Far crescere questo valore ci permette di aumentare le possibilità di miglioramento proprio perchè, comprendendo chi siamo, cosa vogliamo e come desideriamo ottenerlo facilità questo processo.
Per educazione intendo il sistema di valori, credenze e regole che disciplinano i nostri comportamenti e le nostre convinzioni.
A mio avviso è importante suddividere il principio di Educazione in due canali percettivi:
Educazione interna intesa come insieme di valori, schemi comportamentali reattivi derivanti, regole di vita e modalità di pensiero relative a determinate situazioni o principi. Questa, per la maggior parte, è frutto della educazione e contaminazione esterna, ma la definisco interna perchè in fondo, c’è una auto-rielaborazione ed un adattamento in parte autonomo, dovuto al libero arbitrio e libertà di scelta. Quindi, in questo importante processo di decodifica è corretto affermare che ci sia soggettività individuale.
Educazione esterna, è il sistema o contesto in cui viviamo, cresciamo, lavoriamo o esistiamo, anche per pochi attimi. E’ un’organizzazione fatta di regole, comportamenti e principi regolatori oggettivi che disciplinano un determinato ambiente.
La tipologia di educazione esterna quindi, varia a seconda del luogo in cui mi trovo: sul lavoro vigono regole diverse rispetto a casa, in una chiesa sono previsti dogmi diversi da una moschea e così via…ecco che l’individuo adatta il proprio mondo educativo interno al sistema educativo esterno esterno, talvolta rivoluzionando le proprie credenze, talvolta andando in contrasto con le regole imposte dal contesto stesso.
Alcune riflessioni.
Se ho molta consapevolezza ma il contesto educativo in cui mi muovo e l’educazione interna mi impediscono di agire in modo funzionale rimango fermo.
“Sapere senza fare equivale a non sapere”.
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Allo stesso modo, se ho un contesto esterno favorevole, positivo e proattivo ma la conoscenza interna è scarsa, il rischio di agire in modo inconsapevole ed a caso, comporta una probabile involuzione o peggioramento e quindi, una non crescita armonica.
Questo cosa significa?
Inoltre, può succedere che la scarsa consapevolezza di sé e l'assenza di una cultura educativa proattiva e di crescita in azienda, portino l'individuo a non diventare forte e innovativo. In particolare, ad essere più fragile davanti a sfide ed imprevisti.
I due parametri invece, permettono al team e alla persona di crescere e soprattutto essere capace di creare nuovi strumenti informativi, comportamentali e mentali che possano non sostenerla ad affrontare urti o problematiche, ma che la aiutino a trasformare queste difficoltà in opportunità di crescita e miglioramento costruttivo (questa competenza importante, l'ho definita nel modello IES, Anti-fragility).
Per cui, tornando alla curva, il miglioramento è frutto dell’aumento graduale di entrambi i parametri. La crescita è quindi una balance continua che oscilla tra il mondo interiore e quello esteriore.
Il ruolo di un leader è proprio quello di tenere presente questo bilanciamento, affinché spinga le persone dal punto di vista di sviluppo personale e faciliti la creazione di un ambiente di lavoro ecologico e proattivo, per sedimentare e rafforzare la cultura aziendale.
COME SI CRESCE : strumenti pratici
Vorrei concentrare questo articolo sull’asse della consapevolezza proprio per fornirti degli strumenti pratici che, in modo semplice, puoi già allenarti a praticare con le "tue persone".
Della cultura educativa in azienda, mi concentrerò nei prossimi articoli, proprio perché merita attenzione e specificità.
Per aumentare la consapevolezza, credo sia importante individuare 4 livelli di essa: quella emotiva, quella cognitiva, quella relazionale.
In particolare la prima, quella emotiva, è quella che determina le successive proprio perché la gestione delle proprie emozioni impatta poi su come pensiamo e come ci relazioniamo.
Comprendere come funzionano le emozioni infatti è il primo passo del viaggio perché sono le “bombe” più potenti che accelerano (o frenano fino a bloccare) la nostra crescita.
Acquisita questa competenza, ed allenata attraverso azioni che generino maggiore consapevolezza, si passa all’acquisizione di competenze cognitive essenziali quali la vision ed il “pensare per conseguenze” e, successivamente a sviluppare quelle relative all'interazione.
Riflettiamo: se io riesco a gestire le emozioni, lo stress e la capacità di rimandare il piacere immediato, sviluppo una competenza che mi permette di pensare a lungo termine e quindi sviluppare progetti, e comportamenti, che siano sempre più performanti e funzionali all’obiettivo.
Il passaggio successivo e conseguente è lo sviluppo/allenamento di strumenti relazionali , quali appunto la capacità di creare sinergia con le persone e vincere insieme( strategiaWin/Win per esempio).
Da questi 3 passaggi basici su cui la crescita si fonda e da cui si erge una motivazione sempre più potente e forte, si passa alle consapevolezze che ci elevano all’eccellenza e ci portano ad essere leader, anche per gli altri.
STRUMENTI PRATICI
Partendo dalla consapevolezza emotiva, ti suggerisco 3 strumenti pratici che puoi condividere con il tuo team e da cui puoi trarre nell'immediato, benefici in termini di sinergia.
1: EVITA "COME STAI" E CHIEDI "COME TI SENTI"
Una modifica sostanziale che in concreto puoi applicare nell'immediato è sostituire il "come stai" con il "come ti senti": nella seconda richiesta infatti, si è costretti a dare una risposta più legata all'emozione che si prova e, nel caso di un fugace "bene" in arrivo, approfondisci - in particolare quando non è autentico - con domande esplorative quali "cosa intendi per bene?". Educare alla consapevolezza emotiva significa non solo interessarsi sinceramente ai propri collaboratori e comprendere lo stato emotivo, vuol dire anche abituarli a dare un nome al proprio stato
2. CREA PERIODICHE RIUNIONI DI TEMPERATURA
Il clima emotivo va misurato, periodicamente e con costanza. Creare delle riunioni creative in cui raccogliere la temperatura del team è un supporto che, a lungo termine, genera consapevolezza e aumenta la I.E. (Intelligenza Emotiva). In queste condivisioni, anche trimestrali, puoi parlare di progettualità macro e magari, cogliere in queste occasioni, l'opportunità di fare esercizi di scrittura creativa come:
Domande semplici ma che, nel momento di condivisione in gruppo, facilitano la comunicazione e l'empatia.
Oltre a delle riunioni, puoi promuovere dei percorsi formativi sul tema e magari sfruttare tali momenti anche per condividere sensazioni e umori. Così unisci l'utile al dilettevole
3. PROGRAMMA DEGLI INCONTRI ONE TO ONE
Dai importanza a tutti e ciascuno. Calendarizzare dei confronti individuali mensili, anche di 15-20 minuti credimi, fa la differenza. Le persone si sentono valorizzate e ascoltate, ma soprattutto puoi monitorare il benessere di ciascuno. Un piccolo gesto che impatta in modo davvero potente.
Buona consapevolezza allora e...
attendo nei commenti il tuo prezioso feedback, magari con qualche altro suggerimento sul tema, molto gradito!