La Difficoltà di Reperire, Motivare e Mantenere il Personale nel Settore della Ristorazione: Una Riflessione Costruttiva

La Difficoltà di Reperire, Motivare e Mantenere il Personale nel Settore della Ristorazione: Una Riflessione Costruttiva

La ristorazione è un settore che richiede passione, dedizione e sacrificio.

Tuttavia, la cultura del sacrificio può diventare tossica e dannosa per i dipendenti.

In questo articolo, vorrei condividere alcune riflessioni e possibili soluzioni per affrontare questo problema e comprendere come comportarsi in circostanze simili.

Il tema della difficoltà di reperire, motivare e mantenere il personale nella ristorazione è stato oggetto di discussione al Festival di Gastronomika 2024, che si è svolto a Milano il 19-20 Maggio 2024, 3°edizione.

Sul tavolo "La professione non ha prezzo" ha evidenziato la necessità di un cambio di paradigma, soprattutto per quanto riguarda la generazione under 30.

Questi giovani hanno una maggiore sensibilità per l'equilibrio vita-lavoro e richiedono un approccio diverso. Uno dei punti chiave emersi dal tavolo è la differenza di età sempre più sottile tra capo e giovane dipendente.

Oggi, i giovani non si aspettano solo di cucinare e servire, ma di comunicare, creare e tradurre i pensieri in elementi concreti.

Serve scardinare la retorica del sacrificio e puntare su una formazione costante ma non esasperante. La riduzione degli orari di lavoro è un'altra strategia efficace per mantenere il personale.

Un titolare di ristorante della riviera ligure ha ridotto le ore di lavoro riformulando i turni, e ha visto come ciò abbia migliorato il benessere e armonia dei dipendenti.

Tuttavia, ci sono anche coloro che sostengono che i responsabili devono fare il sacrificio maggiore per garantire ai dipendenti un miglior equilibrio tra vita e lavoro. Questo atteggiamento, però, può trasmettere messaggi sbagliati alle nuove generazioni.

La rappresentanza collettiva è un altro aspetto importante. Se ci fosse un forte organo di rappresentanza sindacale, il problema del turnover si ridurrebbe.

Inoltre, i giovani stufi delle solite dinamiche stanno sperimentando forme di lavoro alternative, come chef a domicilio, consulenti in partita IVA, ricerca gastronomica nelle aziende e influencer che vivono di sponsorizzazioni.

Il mondo della cucina e del cibo non si sta adattando alle esigenze delle nuove generazioni, perciò i lavoratori tentano altre strade.

In conclusione, la ristorazione deve cambiare marcia per adattarsi alle esigenze delle nuove generazioni.

La passione resta, ma deve essere incanalata in modo diverso.

La consapevolezza della necessità di un cambiamento e l'attenzione all'empatia e alla salute mentale sono cruciali per mantenere il personale.

I termini-chiave emersi dal tavolo sono stati: retorica del sacrificio; consapevolezza della necessità di un cambiamento; rappresentanza collettiva.

È tempo di scardinare la cultura del sacrificio e di valorizzare i dipendenti come professionisti ed esseri umani.

Spero che questo articolo possa stimolare una sana e costruttiva riflessione sul tema. Sono aperto a commenti e suggerimenti per affrontare questo problema insieme.

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