La forza di un incolmabile lutto.

La forza di un incolmabile lutto.

La morte è una sorpresa che rende inconcepibile il concepibile.

(Paul Valéry)


Inesorabilmente il tempo passa ma i giorni mi sembrano ormai tutti uguali, dannatamente lunghi.

Ma perché? Come è potuto succedere?

Fino a un mese fa, insieme alle nostre tre bellissime nipotine, correvamo felici su quell’erba soffice e delicata, che solo la montagna con i suoi paesaggi naturali sa offrire, pieni di aria pura, quell’aria che ora è diventata soffocante e non mi fa più respirare.

Mi ritrovo sola, in casa, 50 anni di vita insieme mi riempiono la testa di ricordi piacevoli ma terribilmente opprimenti.

Non riesco a darmi pace.

Dovrò fare i conti con la mia coscienza, affrontando la battaglia più dura da vincere.

Non ce la faccio, la tua assenza è incolmabile.

Il tempo si è fermato in quel giorno in cui hai iniziato a gonfiarti, a sentire i primi dolori, “Giulia non mi sento bene”, dicevi; nonostante tutto uscivi, camminavi brontolando tra te e te, come sempre, in mezzo alla gente.

Portavi gli occhiali da sole per nascondere le tracce della malattia.

Non volevi farti vedere sofferente.

A chi ti chiedeva dicevi “Niente, sto facendo gli esami”, “niente di serio”.

“Signora suo marito è grave, a causa di una trombosi venosa, ha una grave infezione che pian piano si sta estendendo su tutto il corpo.“

Non sappiamo quanto possa durare”!!!

Parole che pesarono come macigni che non riuscivo e non riesco a scrollare dalla mia mente; dovevo però fingere, tranquillizzarti, subdolamente mentire.

Ti guardavo su quel letto mentre, giorno dopo giorno, lentamente ti spegnevi.

Avere il coraggio di guardarti in faccia e sorridere; la tua forza dipendeva dalla mia ma io non ero preparata, tutto questo era ingiusto.

Luca mi manchi tanto.

Manchi a tutti noi.

Paola trova tuttavia la forza di andare avanti; a volte invidio la sua totale assenza di emozioni, quasi come se la perdita di un padre, non l’avesse mai toccata profondamente.

Ma soffre, in silenzio e come me sta tentando di alzare la testa, la vita da mamma reclama la sua presenza.

Io non ci riesco Luca ad alzare la mia; lo sai sono sempre stata anatomicamente curva ma ora è diverso, non sento più nemmeno la forza di provarci, un peso mi schiaccia a terra, non riesco a liberarmi.

Abbiamo scelto di cremarti e tenerti in casa perché possa sentirti ancora vivo, insieme vicini, come quando ci siamo baciati la prima volta, mi vengono ancora i brividi, ricordi…abbracciandomi mi sussurrasti nell’orecchio, “Ti amo non ti lascerò mai”.

La vita è una carogna, a volte ti riserva delle sorprese amare che ti cambiano la prospettiva, ti fa cambiare i pensieri, le azioni, le abitudini, perfino il modo di parlare.

Gli occhi ormai non sanno più piangere, è noia ormai, anche quel nobile sentimento che è il dolore.

Non ho più voglia di vivere!

Sì, scusami amore, non devo parlare così, forse mi sto lamentando troppo.

Perdonami ma sai, in qualche modo devo riappropriarmi di te.

Sta arrivando l’autunno, amore, sarà lunghissimo.

La tua per sempre…

Giulia


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