La grande illusione del denaro dal nulla
Da qualche anno vengono spesso alla ribalta nuove teorie economiche che, secondo i loro autori, sarebbero la panacea per tutti i mali del mondo. Con internet di sostenitori di queste nuove teorie se ne vedono a vagoni, tanto che diventa impossibile seguirle tutte. In linea di massima, comunque, si tratta di teorie che in un modo o nell'altro si basano tutte sulla stampa illimitata di denaro.
Si tratta di iniziative generalmente mosse da buone intenzioni, ma che sono tutte viziate da un errore macroscopico che mina questi progetti fin dalle fondamenta, errore che gli autori non vedono o che fanno finta di non vedere.
Danno cioè per scontato che i posti di comando del sistema economico da loro teorizzato, siano occupati da persone sagge, lungimiranti, altruiste. Insomma mosse da sentimenti patriottici e dal desiderio infinito del bene comune.
In poche parole persone come Camillo Benso conte di Cavour, Alcide De Gasperi, o San Francesco D'Assisi.
Ma questa è una pia illusione. In santi in politica non esistono. E questo guasta tutte le teorie economiche.
Magari alle volte capitano, ma si vedono una volta al secolo.
Nel frattempo cosa facciamo? A chi affidiamo la gestione della Res Publica ?
Il risultato è che tutte queste iniziative di governo dell'economia, seppur mosse dalla più buona delle idee e dalle più buone intenzioni, finiscono sempre in mano a persone che mettono al primo posto i propri interessi personali.
E' la storia. E' sempre accaduto.
Perché allora sforzarsi a costruire un modello economico e sociale fallace fin dall'inizio? Non è preferibile ipotizzare un modello fatto in modo che non ci siano posizioni di potere dove, per volontà o per errore, si possa danneggiare la vita di enormi fette della popolazione?
Il modello decentralizzato, come è ad esempio in Svizzera, è una risposta al problema. In uno Stato federale o comunque basato su autonomie locali, gli amministratori hanno poteri limitati a piccole zone e quindi incidono su piccole fette della popolazione.
Ma nel modello svizzero permane comunque un problema importante: hanno una Banca Centrale. Hanno cioè un organo di controllo dell'economia che viene governato da un ristretto gruppo di persone, persone che influiranno sempre, nel male o nel bene, nella vita di tutti gli altri. E questo indipendentemente da cosa muove il loro agire. Ed indipendentemente se il loro agire avviene di proposito o per errore.
Ma questo problema ha una risposta, è Bitcoin.
Bitcoin è una moneta decentralizzata il cui funzionamento è basato su un algoritmo deciso dal suo creatore nel lontano 2008 e oramai non più modificabile. Questo perché è installato in migliaia di computer distribuiti in tutto il globo, per la cui modifica ci vorrebbe l'assenso della maggioranza dei "proprietari", persone che nemmeno si conoscono.
La "politica" di questa moneta elettronica, inoltre, è prefissata fin dall'inizio in modo che non se possano emettere più di 21 Milioni (dal gennaio 2009 ad oggi ne sono stati emessi circa 18 Milioni e mezzo), e questo significa che non è inflazionabile.
E questo significa che il il commercio, il libero scambio tra i cittadini, si realizza con la sicurezza che nessuno ne possa alterare il valore stampandone all'infinito, come fanno con Euro e Dollaro.
Questa caratteristica conferisce a Bitcoin un valore molto superiore alle valute dei governi.
A tal punto da mettere in forse la loro futura esistenza.
Analista e consulente mercati finanziari
4 anniGrazie Marco, le Banche Centrali sono diventate i "padroni" dei mercati (ammesso che si possa ancora parlare di mercati in un contesto di interventismo crescente degli Stati, degli organismi sovranazionali e nell'espansione creditizia senza limiti posta in essere dalle autorità monetarie. Le BC stanno studiando la creazione di proprie divise digitali, che però sarebbero gestite politicamente dall'alto, con l'obiettivo ultimo di andare verso una cashless society..le limitazioni alla privacy e alla libertà personale sono evidenti