LA LEZIONE DI JHON E. POWER
Siamo nel 1954 quando il nome di Jhon E. Power viene inserito nella classifica a stelle e strisce “Advertising Hall of Fame”.
Un po’ come spiaccicare le mani dentro una colata di cemento fresco sulla Walk of Fame di Hollywood.
Il giovane Power si accosta alla pubblicità all’età di 33 anni, il che insegna a tutti noi qualcosa di davvero importante: esiste sempre una possibilità anche superati gli “enta”.
Ironia a parte, la sua scrittura era per lo più asciutta e immediata.
I suoi messaggi un dardo che si conficcava nella mente del lettore spingendolo all’azione.
“Abbiamo moltissimo tessuto marcio e altre cose di cui vorremmo sbarazzarci”
Questo è uno dei messaggi pubblicitari che lo portarono al successo insieme ai clienti che decisero di affidargli il tentativo di vendita di…fondi di magazzino, ciarpame, robaccia.
Il messaggio suona come una frase pronunciata da un quattordicenne in vena di raccontare agli amici dei cimeli che ammufiscono nella soffitta di casa vero? Eppure…
Eppure si trattò di una trovata che, in meno di una giornata, spostò il ciarpame di quel magazzino nelle mani di entusiasti acquirenti.
Gran parte della produzione pubblicitaria vincente di Power, fondava le sue radici su 2 convinzioni di base che lo spinsero lungo tutto il corso della sua carriera:
Banali? Scontati?
Forse.Tuttavia basta scrollare un Social qualsiasi, per renderti conto di quanta confusione alberghi in molte delle campagne marketing che ti sfilano sotto gli occhi.
Analizziamo i due assiomi nell’ottica di Power.
➤SEMPLICITÀ
All’epoca un principio quasi “d’obbligo”, considerato il tasso di alfabetizzazione minima dilagante.
Power si spinge oltre e applica il principio della “semplicità” non solo al messaggio ma anche al tipo di carattere utilizzato in fase di stampa e alla struttura sintattica dello scritto.
In sintesi, il messaggio doveva risultare:
Consigliati da LinkedIn
Il linguaggio usato doveva rispecchiare quanto più possibile uno stile colloquiale.
Le frasi brevi e concise avevano il compito di insidiarsi nella mente del lettore potenziale spingendolo all’azione immediata.
I caratteri dovevano essere liberi da artifizi grafici: inutili orpelli che avrebbero avuto il solo risultato di rendere lo scritto pomposo e di difficile lettura.
➤VERITÀ
“SE LA VERITÀ NON È CREDIBILE AGGIUSTALA IN MODO CHE LO DIVENGA”
Perché farsi portavoce di menzogna quando la pura e semplice verità può spingere il lettore a mettere mano al portafoglio?
Power si fece sostenitore della sincerità ad ogni costo.
Meglio una verità sapientemente elaborata per renderla vincente, che una menzogna inutile allo scopo, ovvero: portare clienti nella propria metà campo.
Ora ti chiedo un piccolo sforzo.
Prova a osservare alcuni dei messaggi pubblicitari che ti capitano sotto gli occhi, alla luce di questi banali e vetusti principi.
Magari prova a fare lo stesso con le tue campagne.
Trovi ancora quei principi così scontati?
In apparenza forse si tratta di concetti molto semplici. In fondo che ci vuole?
Eppure quanti professionisti ad oggi sono capaci di sfornare Messaggi così potenti da svuotare magazzini di stracci in una sola giornata?
►Vuoi ottenere gli stessi risultati?
►Vuoi elevare il potere nascosto delle tue parole?
Scopri i corsi di Solutzione!
Parla con un nostro consulente che ti indicherà la giusta via per catapultare il tuo Business anni luce dalla concorrenza!
Trovi i Link nei primi commenti.
--
2 anniArticolo molto interessante...