La libertà di offrire il miglior servizio al cliente: ecco perché ho scelto Fideuram

Abbandonare dopo vent'anni la sicurezza del posto in una banca tradizionale per intraprendere una carriera completamente diversa, quella del consulente finanziario: è la storia di Arturo Orlandi, private banker del gruppo Fideuram di Bergamo. Vediamo cosa ha spinto Arturo a fare questa scelta.

UNA CONSAPEVOLEZZA CRESCIUTA NEI MESI DELLA PANDEMIA

“In teoria anche nella banca dove lavoravo in precedenza svolgevo la stessa attività, nella struttura private: a portarmi a decidere di prendere un’altra strada è stato il cambiamento progressivo delle modalità con cui facevamo consulenza ai clienti”, racconta Orlandi. “In un primo momento posso dire che amministravamo i portafogli dei clienti in maniera sostenibile, ma a un certo punto le cose sono cambiate.

La necessità di generare margini e profitti in tempi sempre più ristretti ci portava a fare delle consulenze di qualità sempre più bassa, senza rispettare i tempi del cliente e quelli del mercato”.

Una spinta decisiva è poi arrivata dalla pandemia. Ho riflettuto, e ho maturato la consapevolezza che avrei avuto ancora molti anni di lavoro davanti a me, e che avrei voluto svolgere la mia attività al meglio possibile.

Cosa vuol dire al meglio possibile?

Per me significa lavorare con la massima libertà di scegliere i migliori strumenti per i clienti e senza sottostare alle pressioni commerciali”.

CAMBIARE STRADA DOPO VENT’ANNI

“A convincermi definitivamente a lasciare il lavoro in banca è stata la sensazione che quasi certamente nel breve periodo non sarebbe cambiato nulla, come poi mi è stato confermato dai colleghi che ancora lavorano lì”, spiega Orlandi. “Per me si è trattato di una sfida non di poco conto, perché dopo 20 anni ho deciso di uscire dal mondo stabile del lavoro dipendente per entrare in una realtà diversa, in cui tutto è legato alle capacità personali”.

FIDEURAM: I PUNTI DI FORZA

La scelta è caduta su Fideuram per diverse ragioni. “Il mio desiderio era molto chiaro: volevo lavorare per una rete che avesse una storia consolidata e fosse strutturata sul territorio: ha contato molto anche il fatto che Fideuram facesse parte del principale gruppo bancario in Italia”, sottolinea il private banker. “Avevo già avuto degli approcci preliminari con manager e colleghi che conoscevo; ma a farmi riflettere è stata la decisione di un collega che stimo molto, tanto che è stato anche il mio testimone di nozze, e che mi ha preceduto nella scelta di entrare nella rete”.

UN NUOVO INIZIO

Come per tutti i nuovi inizi, il primo periodo è stato complicato. “All’inizio devi muoverti in un ambiente completamente diverso, come approccio e anche dal punto di vista tecnico”, ragiona Orlandi. “In seguito si inizia a comprendere che

avere in mano la totale gestione del proprio tempo è impagabile. Fideuram è stata strutturata per offrire a chi ci lavora la possibilità di svolgere la propria attività dovunque, e questo è un altro aspetto importantissimo.

La rete dispone poi di un modello di servizio molto centrato sul cliente, un livello elevatissimo di attenzione alle esigenze degli assistiti e una grande cura degli aspetti legati alla formazione. Anche da parte dei manager ho riscontrato un grande impegno nel seguirci e indirizzarci, facendoci capire che la professione del private banker è un po’ diversa da quello che eravamo abituati a fare nella banca tradizionale”.

PENSARE E COSTRUIRE SOLUZIONI AD HOC

Orlandi torna a parlarci delle differenze tra la sua precedente attività e il lavoro che oggi svolge in Fideuram: “questa attività mi porta ad avere dei momenti di vera euforia, generata dal fatto che con i colleghi spesso troviamo delle soluzioni o sviluppiamo idee. Idee che pensiamo possano essere utili ai nostri assistiti".

"Il mio nuovo lavoro mi dà la libertà di fare dei ragionamenti, mi permette di costruire delle strategie, cosa che nel precedente impiego non potevo fare”.

Senza dimenticare “la qualità degli strumenti: qui sono libero di scegliere i migliori sul mercato mentre prima non potevo. Ora posso costruire strutture finanziarie aperte modulari e prima non potevo. E questo - nel tempo - si traduce in migliori performance per i clienti”.

Se volete conoscere Arturo, potete cliccare qui e contattarlo su Linkedin.