La mia lettera a Il Sole24Ore

La mia lettera a Il Sole24Ore

Gentile Direttore,

mi permetto di offrire questo contributo per provare a fare un po’ di chiarezza sul commento economico ospitato dal suo giornale il 25 settembre a firma del Prof. Marco Fortis. Correttamente, come del resto fanno da almeno un anno tutti i principali osservatori nazionali e internazionali (da ultimo l’Istat), Fortis sottolinea che, dopo la pandemia, il Pil italiano ha avuto una crescita che non ha pari tra i principali partners europei. Si rileva giustamente come già nel 2022 rispetto a fine 2019, il Pil italiano aveva fatto segnare un +3,9%, contro un +1,5% della Francia e un +0,8% di Spagna e Germania. Inoltre, Fortis ammette testualmente “l’importante impatto del Superbonus”, misura che “l’Italia ammortizzerà molto più comodamente rispetto a come altri Paesi gestiranno le loro valanghe di debiti pubblici”. Ne consegue, se per caso ce ne fosse ancora bisogno dopo le revisioni Istat, che non esiste un “buco di bilancio”. Possiamo quindi mettere la parola fine alle ipocrite giustificazioni di un Governo che, non avendo alcun presente né un’idea di futuro, finora non ha fatto altro che rifugiarsi nel passato.

Ciò che ritengo ingeneroso, però, è il fatto che il prof. Fortis consegni ad una ipotetica “eredità Draghi” questo boom di crescita del 2021-2022. Onestà intellettuale e correttezza nei confronti dei lettori esigono invece che si parli di “eredità del Governo Conte II”, perché figlia dei provvedimenti messi in campo da quel Governo. È comprensibile che a molti commentatori oltre a tutto l’attuale Governo Meloni, dia immenso fastidio ammetterlo, ma il 2021 e il 2022 sono gli anni più incisi in assoluto dalle misure lasciate in dote dal nostro Governo per contrastare il dramma pandemico, pensando contestualmente al rilancio del Paese: Transizione 4.0, potenziamento del Fondo centrale di garanzia per le PMI, Superbonus, crediti d’imposta trasferibili, Decontribuzione Sud, risorse a fondo perduto per il tessuto produttivo. Può dar fastidio quanto si vuole, ma è grazie a queste misure che il Paese ha reagito, lasciando dietro di sé tutti i principali partner UE.

Rispetto all’analisi di Fortis mi permetto di aggiungere alcune riflessioni. Nel 2023, primo anno inciso dalle misure del Governo Meloni, il ritmo di crescita dell’Italia è crollato a un misero +0,7%; siamo giunti oggi a 18 mesi consecutivi di calo della produzione industriale su base annua; i redditi reali degli italiani, come certificato da Ocse, Eurostat e di recente dal Rapporto annuale Inps, sono crollati di fronte a una soverchiante inflazione; l’Italia ha il record i poveri assoluti, con 5,7 milioni di individui. Il Governo si aggrappa all’aumento dell’occupazione, tacendo strumentalmente il fatto che la curva è in ascesa dal 2021 e che l’occupazione aumenta perché questo Governo ha tagliato tutti i canali di pensionamento anticipato; tacendo sul fatto che i nuovi occupati sono soprattutto lavoratori “poveri”, con stipendi bassi, che non riescono ad alimentare la domanda interna; tacendo sul record di lavoratori in cassa integrazione, occupati solo ai fini dei rilevamenti statistici; non parlando del boom degli inattivi e della curva calante delle persone in età lavorativa: persone, queste, che escono dai calcoli occupati/disoccupati; non considerando, infine, il dato più preoccupante, ovvero il calo delle ore complessive lavorate.

Purtroppo non ci voleva una sfera di cristallo per prevedere tutto questo, avendo il Governo Meloni scelto di applicare l’austerità più dura che si ricordi dai tempi del Governo Monti. Una scelta di campo politica sorprendente considerando che stiamo parlando di un Governo di destra che ha scelto di ricamare sulla retorica (“non disturbare chi vuole fare”) ma che nei fatti ha abbandonato il mondo produttivo. Per giunta piegandosi con colpevole arrendevolezza a un Patto di stabilità scritto in Germania, dannoso per le imprese, i lavoratori e le famiglie italiane. 

 

Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato

salvatore agati

messapuntista stampi lamiera

2 mesi

Giusta osservazione!

Angelo Giangregorio

Imprenditore Agricolo presso Azienda agricola Giangregorio

2 mesi

L Italia è un paese bellissimo eccezionale ma c'è un problema parliamo tanto di dieta mediterranea, da anni si parla di sburogratuzare, é intanto l agricoltura viene sempre più abbandonata soprattutto dalla politica eppure basterebbe così poco per ripartire e confrontarci con i nostri prodotti con il mondo gl agricoltori nn vogliono aiuti, bonus e tante altre belle parole inutili, vogliamo fare gl agricoltori i contadini di questa stupenda nazione, potrei suggerire da dove iniziare ma come contadino probabilmente non mi ascoltereste nemmeno, buona sera a tutti

Maurizio Canavacci

autista patente de + cqc

3 mesi

Molto utile

Maria Calvisi

Funzionario amministrativo presso Laore Agenzia regionale

3 mesi

Queste informazioni, magari spiegate in maniera più semplice...debbono arrivare a tutti gli Italiani, quelli che votano e quelli restii.

Michelino Langiano

Conduttore di caldaie a vapore di I° grado at Trigno Energy S.r.l Rolls Royce

3 mesi

Molto istruttivo

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