LA MIA TERRA VOL 3
Preferisco essere un sognatore fra i più umili, immaginando quel che avverrà, piuttosto che essere signore fra coloro che non hanno passione sogni e desideri.

Immaginiamo un percorso tortuoso e faticoso di vita,
di una generazione di “mezzo” in cui la posizione stato tempo ancora creava barriere, tra il luogo e digitale:
la prima fatta di faticosi e tortuosi spostamenti verso luoghi del sapere, tramite luoghi fisici e carta stampata per l’acquisizione di cultura e informazione.
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E la seconda che ha annullato completamente il luogo
E lo stato sociale per l’acquisizione di vari gradi del sapere.
fatta sempre e comunque di tasselli di vita quotidiana che ogni giorno si aggiungono o si sostituiscono a ciò che era il punto di partenza, fatta di conoscenza, cultura, poesia, d’informazioni, di qualsiasi individuo pensante e analitico di una parola di un ragionamento, racconto, poesia, opera, che va sempre al di là di ciò che scriviamo o diciamo:
l’inizio è il carattere e il modo di essere d’ appartenere e di riconoscersi
da una parte o dall’altra della barricata vitale, ma è sempre il primo passo;
la fine è sempre il punto culmine l’arrivo di un’analisi di ciò che siamo stati e ciò che stiamo diventano, indipendentemente da tutto da tutti, in solitudine guardandosi dentro profondamente e conoscendoci affondo e capendo le nostre potenzialità e valori e compiendo l’ultimo passo.
Ma l’ultimo passo non è la fine della strada, ma solo un percorso storiografico d’esistenza, anche perché oltre quel limite che ci imponiamo di raggiungere e quello che abbiamo raggiunto c’è sempre un punto di fuga, di libertà, sogno, che ci fa intuire altro da quello che vediamo, sentiamo, e ci fa sempre andare più in alto e in profondità.