LA MINISTRA DELLA SANITÀ STOPPA L’IRRESPONSABILE SALVINI
Giulia Grillo, medico e Ministro della Sanità M5s ha diffuso un comunicato nel quale dice al ministero dell'Interno che spetta al suo dicastero decidere sul tema. Inoltre, aggiunge, la politica può discutere dell'obbligo ma non del valore sanitario dei vaccini.
Quello spetta ai tecnici. "I vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria. E in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione".
La ministra aggiunge che non vuole alimentare polemiche e che le decisioni verranno prese "in accordo con gli alleati di governo, ma chiaramente si tratta di un tema che deve essere discusso anzitutto dal ministero della Salute". Inoltre, non senza mandare una frecciata, spiega che "l'obbligatorietà è un argomento politico, che ha a che fare con una strategia di tipo politico. Ma le valutazioni di tipo scientifico non competono alla politica, che "non fa" scienza, ma decide quale strumento utilizzare, se vuole l'obbligatorietà e in quale misura.
La posizione di Salvini è molto distante, perché il leader della Lega mette in dubbio la sicurezza di questo strumento di prevenzione, come fanno i no-vax più convinti. "Siamo in due, c'è un'alleanza Lega-M5s, bisogna ragionare anche con gli alleati - ha detto oggi - al ministro Grillo ho iniziato a parlare di questi temi. Continueremo perché ritengo che dieci vaccini obbligatori siano inutili e in parecchi casi pericolosi se non dannosi". Ciliegina sulla torta, Salvini ha ringraziato "per il loro coraggio" Antonietta Gatti e Stefano Montanari, marito e moglie paladini dei no-vax e da anni nel mirino dei medici e dei ricercatori che si occupano di vaccini.I due sostengono che nei vaccini ci siano nanoparticelle pericolose e che stanno facendo una raccolta online tra i propri sostenitori per acquistare un nuovo microscopio speciale (sono arrivati a circa 70mila euro).
Non solo. Le parole di Salvini sono totalmente in contrasto con la posizione di Regioni storicamente governate dalla Lega, come la Lombardia e soprattutto il Veneto, dove c'è una fortissima cultura vaccinale all'interno del sistema sanitario e pure dei vertici regionali. Anche qui si è criticato l'obbligo introdotto dalla legge Lorenzin (Zaia ha pure fatto ricorso contro l'atto) ma sempre considerando i vaccini fondamentali e sicuri, da somministrare però convincendo del loro valore le famiglie e senza fare loro sanzioni.
L'IMMUNOLOGO BURIONI: "BUGIA PERICOLOSISSIMA"
Sono subito arrivate reazioni alle parole del ministro dell'Interno. "Dieci vaccini non sono inutili e tantomeno dannosi - scrive su Twitter l'immunologo Roberto Burioni, rilanciato anche da Matteo Renzi -, anzi proteggono anche lei, i suoi figli e i suoi elettori.
Questa è una bugia pericolosissima; se la dice chi ha la responsabilità della sicurezza del mio Paese è cosa molto preoccupante". Michele Anzaldi del Pd twitta: Come fa il premier Conte a stare zitto? Come fa ad accettare uscite così gravi che mettono a rischio la salute dei bambini e dei più deboli?"
CATTANEO: "IRRESPONSABILE E INCOMPETENTE"
Sulla stessa linea di Burioni i pediatri: "I dieci vaccini sono sicuri, efficaci e indispensabili a garantire la protezione di tutta la popolazione verso malattie gravi, pericolose e potenzialmente mortali", ha dichiarato il presidente della Società italiana di pediatria, Alberto Villani.
Di "affermazioni molto gravi, nella forma e nella sostanza", parla l'ex ministra Beatrice Lorenzin: "Aspetteremo di vedere questo decreto, quali sono le vaccinazioni utili. O si ascoltano scienza e autorità sanitarie o si lascia spazio a fantomatici esperti che alla prova dei fatti si dimostrano dei ciarlatani".
Dura anche la conferenza delle Regioni: "Così si rischia di riportare l'Italia indietro di un secolo", dice il coordinatore della commissione Salute, Antonio Saitta. Per la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) i vaccini sono "indispensabili per tutelare la salute dei cittadini, riducendo la mortalità delle malattie infettive".
Molto duro il commento della senatrice a vita e farmacologa Elena Cattaneo: "Il ministro dell'Interno parla di cose di cui non ha competenza, assumendosi una responsabilità enorme e facendo campagna elettorale sulla salute dei bambini. Abolire l'obbligo è irresponsabile".
Da Repubblica.it