La morfologia del mondo post-Covid
E’ passato un anno dal picco pandemico e il mondo appare profondamente cambiato, sia in ambito finanziario (PIL, debiti, inflazione, potere economico) sia in ambito interpersonale.
Partiamo quindi dal nostro ultimo articolo “Ritorno al futuro” . Era giugno 2020 e le Banche Centrali e i governi avevamo appena dispiegato i loro arsenali per riportare il mondo alla situazione pre-Covid. Dopo 10 mesi di viaggio siamo atterrati in un mondo un po' diverso, forse il Dott. Emmett Brown, detto Doc ha commesso qualche errore di programmazione.
PIL
La crisi Covid ha portato nel 2020 ad un crollo verticale della produzione e ad una contrazione del PIL globale di oltre 4 punti percentuali (peggior dato dal dopoguerra).
Fonte: World Bank – Global Economic Prospects – Jan. 2021
Debiti
Alla caduta verticale del PIL globale è corrisposto un aumento proporzionale dello stock di debito. Il rapporto Debito/PIL mondiale è lievitato del 35% (variazione doppia rispetto a quella registrata nella crisi del 2008) raggiungendo il record storico del 355%.
Fonte: IIF, BIS, IMF, National sources
I governi hanno finanziato le spese Covid emettendo nuovo debito -> le Banche Centrali hanno comprato il debito emesso spingendo i tassi verso i minimi storici.
In altre parole i governi sono intervenuti a sostegno di aziende e privati e le Banche Centrali sono intervenute a supporto dei governi.
Inflazione
L’enorme liquidità immessa nel sistema (insieme all’incremento esponenziale della propensione al risparmio) ha fatto lievitare le masse monetarie. In America l’aggregato di moneta M2* è aumentato di oltre 4.000 miliardi di dollari, registrando un balzo anno su anno del +26%. Dinamica molto simile in Europa che ha visto lievitare la moneta in circolazione di oltre 10 punti percentuali.
Fonte: Board of Governors of the Federal Reserve System (US)
Tanta liquidità e scarsa disponibilità di beni.
Il mondo post-Covid ci ha fatto re-incontrare un amico di vecchia data, quel compagno con la quale si passa una serata e non di più, l’inflazione.
Il calo della produzione infatti ha portato ad una scarsità di prodotti a livello globale e per la prima volta dopo decenni la domanda ha superato l’offerta generando la tanto attesa (ma anche temuta) inflazione.
Le ultime proiezione stimano un’inflazione per questo 2021 in America del 2,4% e in Europa dell’1,5% per poi riscendere nei prossimi anni a valori più contenuti quando il gap di produzione sarà colmato.
Opportunità o minaccia?
Un’inflazione positiva e vicina al 2% può aiutare gli stati iper-indebitati a ripagare i loro debiti -> se l’inflazione è maggiore dell’interesse pagato -> il debito in termini reali va diminuendo. Questo meccanismo è valido e funziona solo se le Banche Centrali riescono a tenere i tassi di interesse ai livelli attuali (ovvero prossimi allo zero). Per questo motivo le Banche Centrali hanno già comunicato ai mercati che manterranno l’attuale politica monetaria anche in scenari di inflazione superiori al 2%. Politiche monetarie meno espansive/accomodanti porterebbero ad una rapida risalita dei tassi di interesse con ricadute importanti sulla sostenibilità dei debiti pubblici e privati.
Ci aspettiamo quindi che le Banche Centrali continueranno a giocare un ruolo chiave anche nei prossimi anni cercando di sfruttare l’incremento dell’inflazione a vantaggio dei governi.
I governi infine proveranno a sfruttare l’aiuto delle Banche Centrali per stimolare la crescita del PIL (se aumenta il PIL a parità di debito migliora il rapporto Debito/PIL). Politica fiscale e politica monetaria agiranno quindi all’unisono per ricostruire un nuovo equilibrio economico-finanziario.
Potere Economico
Tornando alla programmazione del viaggio del nostro amico Doc mi aspettavo di atterrare in un mondo post-Covid, America dipendente, invece qualcosa è cambiato. La pandemia ha accelerato i processi che erano già in corso consentendo alla Cina di avanzare in modo incontrastato nello scacchiere privo di difese.
Riforme, apertura ai mercati internazionali, autosufficienza tecnologica e green economy sono i capisaldi dell’ultimo piano quinquennale presentato da Xi Jinping. Il Centre for Economics and Business Research ha stimato che la Cina diventerà la prima economia al mondo sorpassando l’America entro il 2028 (5 anni prima rispetto alle stime pre-covid).
L’America di contro cerca di riguadagnare terreno e la presidenza Biden ha stanziato circa 2000 miliardi di dollari di spesa pubblica per far ripartire il ciclo economico. Il piano Biden chiamato ‘American Jobs Plan’ si articolerà su green economy, tecnologia e infrastrutture. L’enorme piano sarà finanziato in parte con un aumento della tassazione degli utili aziendali, portando le aliquote dall’attuale 21% al 28%. Continua quindi anche in questo mondo la battaglia America – Cina per il primato economico mondiale.
L’Europa, infine, schiacciata dalle due superpotenze prova a ritagliarsi un proprio spazio e per la prima volta si è unita emettendo debito comune, superando i nazionalismi e mettendo al primo posto il bene dell’Unione. Stiamo a vedere se è stato solo un ‘effetto collaterale’ del virus o è stato un primo passo verso l’ ‘Unione’ Europea.
Come abbiamo visto il nuovo mondo presenta una morfologia molto diversa rispetto a quella pre-Covid e i cambiamenti non hanno interessato solo il mondo economico-finanziario ma come anticipato in apertura anche i rapporti interpersonali.
Dopo un anno di restrizioni molti gesti comuni come un abbraccio, una pacca o una stretta di mano sono diventati un tabù. Temiamo di contagiare e di essere contagiati e questa sensazione di perenne pericolo ci porta ad isolarci perdendo una parte importante della nostra vita, la condivisione.
Il mio invito è di non dimenticare il mondo dal quale veniamo, la Pasqua è vicina e quando il virus sarà debellato potremo tornare a scambiarci il segno di pace e a congedarci con i tre baci di saluto.
Colgo l'occasione per augurarVi una Buona Pasqua.
Un ‘abbraccio’
Mauro Savoldelli
*Aggregato di Moneta M2: banconote e monete in circolazione, conto correnti, conti deposito breve termine.