La nuova era circolare del tessile si trova a Ecomondo

La nuova era circolare del tessile si trova a Ecomondo

Si è tenuta dal 5 all’8 novembre 2024 la 27esima edizione di Ecomondo, il principale evento in Italia legato ai settori della green e circular economy. Da 4 anni, Ecomondo accoglie il Textile District, uno spazio dedicato interamente alla moda etica e alla circolarità nell’industria tessile. 

Negli ultimi anni, il settore tessile è stato oggetto di analisi e giudizio da parte del grande pubblico per via del grosso impatto ambientale che la produzione di vestiti ha sull’ecosistema. Basti pensare che l’industria tessile è, al momento, una delle fonti maggiori di gas a effetto serra, arrivando ad essere causa del 5% delle emissioni totali. Si tratta a tutti gli effetti di una delle filiere più dannose: è responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, consuma circa 93 miliardi di metri cubi di acqua nella sola produzione e scarica nei mari circa 500.000 tonnellate di microfibre.

Il sistema lineare della produzione di tessili è fonte di problematicità perché segue il modello che il Waste and Resources Action Programme definisce “take, make, use, dispose”, ovvero “prendi, produci, usa, butta via”. È qui che si palesa il bisogno di un modello circolare che permetta di dimezzare, e fiduciosamente azzerare, l’utilizzo di materie prime, emissioni e rifiuti. Secondo la Mac Arthur Foundation, l’applicazione dell’economia circolare nell’industria tessile deve ambire al design di capi d’abbigliamento e merci che sono: 

  • composti da materiali sicuri, sostenibili, riciclabili o rinnovabili 
  • prodotti per essere utilizzati più a lungo
  • composti da tessuti adatti ad essere usati per una seconda vita 

Lo studio annuale “Resources SAVED by recycling” condotto da Interzero evidenzia la necessità, ma anche i vantaggi, di mantenere le materie prime in costante circolazione. I risultati ottenuti dal Fraunhofer Institute for Environmental, Safety, and Energy Technology UMSICHT parlano chiaro: nel 2023, 2.5 milioni di tonnellate di materiali sono stati mantenuti in circolazione; oltre 11.1 milioni di tonnellate di risorse primarie sono state risparmiate e sono state evitate almeno 1.2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2

Ogni anno circa 92 milioni di tonnellate di tessili vengono scartati alimentando il flusso di rifiuti: di questi, solo l’1% percento viene reintrodotto nel circolo della produzione attraverso un metodo di riciclo “fibre-to-fibre”. Lo stato attuale richiede una trasformazione sostenibile nel settore tessille. A questo proposito, la Commissione Europea ha di recente introdotto regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) obbligatori. Introdotta dalla Direttiva UE 2018/851, si tratta dell’obbligo dei produttori di beni immessi sul mercato europeo di contribuire gestione dei rifiuti generati dai loro prodotti. Tale responsabilità richiede una progettazione che consideri l’impatto ambientale di ogni prodotto e del suo fine vita: si tratta, quindi, di una nozione che si collega inevitabilmente alle pratiche di eco design e al modello di economia circolare. Con  le Direttive (UE) 2018/851 e 2018/852 emanate nel 2018, l’EPR diventa per l’Unione Europea uno dei principali strumenti di legislazione dei flussi di rifiuti. 

Il progetto del Textile District si inserisce in un momento storico di ripensamento del ruolo del tessile all’interno della transizione circolare. Se da un lato i consumatori si mostrano sempre più consapevoli dei propri acquisti, dall’altro troviamo un’industria in piena evoluzione. Ecomondo fa da centro fondamentale di scambio e informazione attraverso incontri e talk all’interno del workshop del Textile District. Al contempo, Interzero riunisce produttori, collettori, impianti di smistamento e aziende di riciclaggio per sviluppare un progetto per l’implementazione operativa del riciclaggio dei tessili e delle infrastrutture necessarie in preparazione all’EPR, in vista di un futuro in cui il fast-fashion lascerà il posto a un modello di produzione e consumo circolare e sostenibile.

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