La partita a scacchi delle OTA
Ho pianificato da poco un viaggio composto da alcune tappe e per comodità ho prenotato gli hotel su Booking.com. Pochi giorni dopo la prenotazione ho ricevuto questa loro email:
Guadagna grazie alla tua proprietà. Sei in partenza e stai pensando di mettere in affitto casa tua con Booking.com? Ottima idea! Siamo esperti in questo e possiamo aiutarti a far fruttare il tuo alloggio anche per brevi periodi.
Non so se si tratti di uno dei migliaia di beta test effettuati da Booking o di una pura coincidenza. Personalmente l’ho interpretata come un’azione molto determinata per essere presenti in modo sempre più deciso nel mondo degli affitti a breve.
D’altro canto pare che Airbnb stia per lanciare una novità tariffaria con un modello che prevede una commissione del 14% per il gestore, ma nessuna spesa aggiuntiva per l’ospite (anziché l’attuale 3/5%).
Probabilmente una volta prenotare un appartamento su Airbnb era percepito anche come un modo per risparmiare rispetto a un hotel, ma adesso non è più così vero e forse la stessa Airbnb ha realizzato che ormai potrebbe essere fuori contesto chiedere una commissione agli ospiti.
Due mosse aggressive sulla scacchiera del turismo. E tutti gli altri operatori devono solo stare a guardare quello che decidono i grandi player?
Forse un po’ sì, ma di certo non in modo passivo. Probabilmente se esiste una morale nella nostra storia, questa è non aver paura di osare e di sperimentare con nuovi servizi, soluzioni, partnership e strategie.
Articolo pubblicato su Job in Tourism