La paura del cambiamento fa 90!
"Non si possono scoprire nuove terre senza accettare di perdere di vista la spiaggia per molto tempo" (André Gide)
La parola cambiamento è forse tra le parole che più ci spaventano.
Non ci piace il cambiamento, o almeno non sempre. Il più delle volte non ci piace quando ci viene richiesto o imposto da fattori esterni. E spesso nemmeno quando siamo noi a decidere di apportare un cambiamento nella nostra vita, piccolo o grande che sia. Sembra paradossale, tuttavia è così.
Quante volte quella dieta stenta ad iniziare? E da quanto tempo il tragitto per la palestra sembra più lungo del cammino di Santiago? Anche quel lavoro, quella casa, quella città, quella relazione… Sappiamo che non vanno più bene per noi. Ma proprio non ce la facciamo a compiere il passo.
Ce lo saremmo ripetuti un sacco di volte e forse ce lo avranno detto anche i nostri amici o i nostri cari: “Se continui così, rischi di ammalarti!” “È importante per la tua salute!” “Puoi fare nuove amicizie!” Eppure ogni volta che dobbiamo iniziare c’è sempre una scusa che ci impedisce di farlo, c’è sempre qualcosa che si frappone tra noi e il nostro obiettivo.
PERCHÉ IL CAMBIAMENTO CI FA PAURA
Ma allora, se sappiamo che quel cambiamento ci farà bene, perché metterlo in atto ci spaventa?
La risposta a questa domanda non può essere univoca, poiché i motivi che sono alla base delle resistenze sono diversi. Vediamoli insieme.
Innanzitutto cambiare vuol dire abbandonare ciò che conosciamo per andare verso l’ignoto. Lo status quo in cui ci troviamo è qualcosa di cui conosciamo il funzionamento e per questo ci dà l’idea di poter essere controllato, la novità no. Questo ci fa avvertire tranquillità e linearità, anche se risulta insoddisfacente e mentalmente pesante da vivere. Cambiare la situazione in cui ci troviamo può voler dire lasciare le abitudini ad essa correlate insieme alle sensazioni di sicurezza e tranquillità.
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Un altro elemento che può influire sulla paura del cambiamento è il livello di autostima che determina la percezione della nostra capacità di riuscita. Quando ci troviamo ad affrontare una situazione abituale, sappiamo di avere capacità e competenze per gestirla e ne conosciamo il risultato. Un cambiamento, che sia atteso o non atteso, richiede invece l’investimento di molte energie e spesso buona parte di queste energie sono nuove. Un basso livello di autostima non ci dà la possibilità di avere fiducia in queste nuove energie e pertanto può influenzare in maniera negativa la nostra percezione di riuscita.
Tra i nostri pensieri abituali potrebbe annidarsi quello di dover essere perfetti e di dover rispondere alle aspettative nostre o di qualcun altro. Ecco quindi che accanto al livello di autostima si presenta la paura di fallire. La delusione ed il conseguente giudizio e autogiudizio che seguirebbe un fallimento oppure il mancato raggiungimento dell’obiettivo così come ce lo immaginiamo a livello ideale non sarebbe sopportabile e quindi rimandiamo o abbandoniamo l’idea di mettere in atto il cambiamento desiderato.
Infine, un altro fattore che può condizionare la paura del cambiamento è la paura del successo. Eh sì, proprio così! L’idea del successo porta con sé l’idea di un possibile radicale cambiamento della nostra persona e della nostra vita di tutti i giorni. Ciò che spaventa è la possibilità di non riconoscersi più nella rappresentazione che abbiamo di noi stessi. E questa paura porta con sé anche quella di un eventuale compromissione dei rapporti interpersonali: “Se diventerò una persona diversa e non riuscirò a riconoscermi, allora nemmeno gli altri mi riconosceranno”.
COSA FARE DI FRONTE ALLA PAURA DEL CAMBIAMENTO
È importante innanzitutto acquisire una maggiore consapevolezza delle conseguenze del cambiamento, dei pro e dei contro che ne deriveranno e delle energie che saranno necessarie per attuarlo.
Di fronte alla paura dell’ignoto è importante ricordarsi che il futuro non è prevedibile e che quindi in realtà non possiamo sapere come andrà a finire anche se decidiamo di non mettere in atto il cambiamento e quindi di mantenere lo status quo.
Per abbassare il livello di paura rispetto alle nostre capacità e alla prospettiva del fallimento possiamo abbassare il livello delle nostre aspettative su noi stessi e concederci la possibilità dell’imperfezione. Chiediamoci inoltre se l’obiettivo che vogliamo raggiungere non sia troppo grande. In tal caso, suddividerlo in obiettivi più piccoli ci aiuta a vedere meglio i singoli passi da fare.
E infine, se abbiamo paura che gli altri possano giudicarci troppo ambiziosi, chiediamoci: “Perché non dovrei meritare il successo che desidero raggiungere?”