La Pesca di Esselunga racconta un frammento di normalità

La Pesca di Esselunga racconta un frammento di normalità

Esselunga ha lanciato il suo nuovo spot in televisione in cui viene posto l'accento sulle persone, sulle loro storie e sull’unicità e la semplicità dei gesti quotidiani per ricordare che non c’è una spesa che non sia importante.

Il cortometraggio racconta la storia di una spesa come tante: una bambina accompagna la mamma con cui vive al supermercato e le chiede di comprare una Pesca, senza spiegarle il motivo. Qualche ora dopo passa a prenderla il papà che l'attende sotto casa e, dopo essere entrati in auto, la bambina gli regala il frutto dicendo "te la manda la mamma".

Il parallelismo e il messaggio

Il racconto si chiude con estrema dolcezza e devo dire che a me è piaciuto molto

Come tanti anch’io vedendolo ho rivisto qualcosa di personale nell’atteggiamento della bambina: faccio parte di quella categoria di persone con genitori divorziati e ricordo i miei tentativi per farli tornare insieme quando ero piccolo. 

La Pesca, il nuovo spot di Esselunga

A guardarli oggi sembrano delle sciocchezze, esattamente come può sembrarlo la pesca agli occhi di un adulto ma è proprio attraverso la dolce ingenuità del gesto che Esselunga vuole fare un parallelismo con il suo mondo e ricordarci che “non c’è una spesa che non sia importante”. 

Questo è il messaggio intorno al quale è costruito il racconto.

La pesca vuole mettere l’accento sull’importanza dei piccoli gesti e sul loro significato e contribuire al posizionamento del brand come amico, compagno, spalla o posto sicuro dove andare (a fare la spesa, chiaramente).

Esselunga si comporta perciò da love brand e cerca di connettersi emotivamente con la sua clientela rafforzando una relazione che e non è più basata soltanto sulla risposta a un bisogno, ossia fare la spesa per mangiare.

Il racconto di una normalità non raccontata

Una cosa che ho particolarmente apprezzato è che lo spot mostra il frammento di una una normalità che spesso non viene raccontata: le coppie divorziate che tanto spesso non vengono considerate.

Sembra quasi che l’azienda con questa campagna voglia rompere un tabù e parlare al cuore delle persone.

Ho letto molti commenti che puntualizzano sulla mancanza di inclusività dello spot. Potevano metterci, ad esempio, una famiglia di carnagione più scura oppure delle persone diversamente abili, o sovrappeso, ma chiediamo: farlo lo avrebbe reso realmente inclusivo?

Mi sembra che troppo spesso per le aziende si tratti di una ricerca esasperata di accontentare il pubblico, più che di una vera missione. È po' come il logo arcobaleno nel giorno del pride: è questo a rendere un'azienda inclusiva? 

In questo caso, io nello spot di Esselunga ci vedo al contrario un bel racconto e un bel messaggio e nelle persone tanta voglia di sentirsi rappresentate. Questa esigenza però deve farci riflettere su come interpretiamo i messaggi.

  1. Forse ci dimentichiamo troppo spesso di essere tutti diversi.
  2. Forse dovremmo ascoltare di più e sforzarci di interpretare.
  3. Forse per sentirci rappresentati dovremmo andare oltre l'aspetto dei protagonisti di uno spot o di un film.

Sicuramente l'azienda ha fatto una scelta importante e coraggiosa e sono sicuro che abbia non solo previsto la polemica, ma valutato che ne valesse la pena. La sfida ora sarà quella di proseguire in questa direzione.



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In un'era dove l'ideale e il corretto sono spesso pretesi, le sfumature e le imperfezioni del mondo vengono dimenticate. Tuttavia, la capacità dello spot di Esselunga di suscitare riflessioni e discussioni dimostra che ha efficacemente colpito il bersaglio, riflettendo così l'importanza di confrontarsi con diverse prospettive.

Claudio Bassi

Direttore Aziendale delle Professioni sanitarie I.R.C.C.S. Cardiologico Monzino

1 anno

Caso o “gioco di squadra?” 😉

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Claudio Bassi

Direttore Aziendale delle Professioni sanitarie I.R.C.C.S. Cardiologico Monzino

1 anno

Ho letto il tuo pensiero e ammetto che l’ho trovato interessante e utile per vedere altro punto di vista e non vederci solo del “marcio” in ciò che quello spot racconta e comunica. Lo spot racconta di una famiglia di divorziati ma ciò che viene anche raccontato sono le tristi emozioni della figlia che, con la pesca, vorrebbe riunire i genitori; tu non trovi che sia un po’ di cattivi gusto ricordare a tutti i genitori separati che i loro figli “sono tristi”? Non credi che la scelta della famiglia tradizionale (condivido il tuo pensiero rispetto a questo tema) con l’aggiun!ta della figlia un po’ triste possa essere un messaggio, come dire, “cattolico”, “conservatore”, “tradizionalista”, ecc, ecc. Ammetto che a me sembra uno spot nato una “nuova collaborazione” tra Esselunga e la destra italiana 😂. Magari sbaglio ma devo ammettere che una cosa successa pochi giorni dopo l’uscita del post, un po’, ha avvallato le mie idee…. Pochi giorni dopo l uscita dal posto il “mitico Salvini” fa un post!😉 Mmmmm…. Chi vivrà vedrà…. Se le prossime pubblicita sono sempre sullo stesso stile avrò conferma che Esselunga è scesa in politica😂😂😂, altrimenti è stato una scelta loro senza secondi fini e stop!

Gianluigi Rizzo

SUPPORTO LE PA E LE AZIENDE NEL MANAGEMENT E NELL'AUDITING DI PROGETTI COMPLESSI. SONO DOCENTE DI DISCIPLINE ECONOMICO AZIENDALI, LEADERSHIP E COMPETENZE TRASVERSALI. OFFRO CONSULENZA IN MATERIA DI FINANZA D'IMPRESA

1 anno

Sicuramente interessante la strategia di Esselunga che punta su un focus diverso del semplice bassi e fissi o lo sconto nella grande catena di supermercati. Davvero un love brand.

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