La più bella gioventù

“La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi d’oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente, rispondono male ai loro genitori...” Potrebbe sembrare la citazione di una delle tante espressioni che noi genitori usiamo nei confronti dei nostri figli ogni giorno, in realtà le parole sono di Socrate, filosofo greco, che visse dal 469 al 399 avanti Cristo.

Quante volte abbiamo sostenuto che i telefonini e i social fossero la loro rovina e che nulla li avrebbe scossi da uno stato di perenne accidia… nulla di più sbagliato!

La generazione a cui noi adulti non abbiamo saputo che offrire la globalizzazione più bieca e il deserto degli ideali, ci ha dato l’ennesima lezione di vita. Quei ragazzi che mentre ti parlano, montano un video, rispondono ad una chat, dialogano con un altro ragazzo dall’altra parte del mondo (in una lingua che non è la loro, creando quella rete culturale che ci rende interdipendenti e ci salverà), ci obbligano alla condizione di riflettere bene prima di lasciarsi andare ad affermazioni alla Socrate.

I giovani son rinchiusi in casa da due mesi, senza alcuna relazione fisica né spaziale. Malgrado tutto, hanno tenute vive relazioni, amori e sentimenti, manifestando inoltre un profondo atto d’amore per i loro nonni. Non sono tra quelli usciti di nascosto con le scuse più ridicole al mondo.

Hanno saputo trovare un loro equilibrio utilizzando tutti gli strumenti che la tecnologia oggi offre, senza eccessi né forzature. In tutta onestà non so se sarei stato capace di fare altrettanto alla loro età. Loro sono la nostra forza, la nostra energia e il nostro futuro, l’augurio è che questa forza trovi un indirizzo anche dalla lezione del Coronavirus e generi nuovi modelli ideali che valorizzino le diversità e ci rendano più rispettosi dell’uomo e della sua relazione con l’ambiente.