La Questione Professionisti per la Salute
Che la Sanità comunque considerata stia attraversando un momento di difficoltà è ovviamente noto a tutti. Tra gli altri lo dicono quotidianamente a turno e sempre più spesso contemporaneamente gli Organi di Stampa, la Radio, la Televisione, i Politici, i Sindacati (i Sindacati Medici soprattutto), le Associazioni di categoria e persino un crescente numero di “singoli cittadini” tramite i più diversi Social “vecchi e nuovi”.
Dei tanti motivi che sono all’origine delle difficoltà anzidette e del diffuso malessere che ne consegue con evidente danno per la salute di tutti e di ciascuno, almeno due in questa sede meritano di essere evidenziati. Precisamente:
– la Spesa Sanitaria Pubblica;
– la Questione Professionisti per la Salute.
In tema di Spesa Sanitaria Pubblica l’eccesso troppo spesso denunciato appare più un pretesto per giustificare i tagli sempre più incombenti. Vero è che nel “Settore” si devono lamentare non pochi sprechi (anche ai limiti e in alcuni casi al di fuori della legalità) è altresì vero però che – malgrado il mancato coordinamento politico e le persistenti difformità nella gestione delle risorse e nell’erogazione delle prestazioni – la Spesa Sanitaria Pubblica incide sul Pil al di sotto della Media riscontrata nei Paesi OCSE; secondo recenti studi, rispetto all’Unione Europea si colloca addirittura a: –28,7% .
La Questione Professionisti per la Salute – per la Sanità in genere e per quella Pubblica (Servizio Sanitario Nazionale) in particolare – è il vero «problema dei problemi». Realtà vuole, infatti, che oggi:
– sia in discussione tra l’altro, fortunatamente, l’Ordinamento delle Facoltà di Medicina e conseguentemente i relativi curricula universitari. Quindi, addirittura, i criteri stessi che sono alla base della formazione dei più qualificati Professionisti per la Salute: i Medici;
– emergano persino confusioni sul ruolo e sulle funzioni dei diversi Operatori del settore; in particolare tra Medici e Infermieri.
«La Rivista Medica Italiana» fondata nel 1982 – giunta felicemente al VI Anno della sua diffusione online (www.larivistamedicaitaliana.it) – è da sempre orgogliosamente impegnata nel vasto, complesso, fondamentale Campo sociale che si riassume nella definizione «Sanità». Soprattutto ai fini della più corretta formazione.
Lo confermano inconfutabilmente più dati di fatto, tra questi:
– in primo luogo, l’impegno, finalizzato a favorire i Professionisti per la Salute nell’obbligo di acquisire annualmente i «Crediti ECM riconosciuti dal Ministero della Sanità online»;
– l’ipotesi «In Ogni Scuola: Medicina dell’Età evolutiva ed Educazione Sanitaria» ripetutamente formulata sin dal 1994. Non una nuova materia di insegnamento ma la presenza di un nuovo Medico Specialista Ambulatoriale capace di realizzare (nella Scuola) incontri formativi sull’Educazione alla salute e nel contempo finalizzati a favorire il rapporto: tra Discenti, tra Discenti e Docenti, tra Discenti e Famiglia, tra Famiglia e Scuola;
– il contributo ripetutamente offerto in tema di riforma del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Contributo già dettagliatamente definito in un apposito Articolo «Facoltà di Medicina e Chirurgia: non più Medici tuttofare ma Medici del Terzo Millennio» del N° 4•5 del 1994 de«La Rivista Medica Italiana. Articolo che ipotizza il Corso di Laurea in otto anni di cui i primi quattro per la formazione di base e i successivi quattro per la specializzazione secondo le attitudini personali dei singoli. In breve, un Corso di Laurea tale da licenziare non più Medici confusamente costretti, come oggi accade, alla ricerca di un qualsiasi ruolo professionale ma “prodotti finiti”: precisamente, in esclusiva: o Medico di Medicina Generale, o Ortopedico, o Oculista, o Geriatra, o Ginecologo, o Chirurgo dei trapianti …. e così via;
– la messa a punto del «Coefficiente di Domanda Medica» ovvero dell’Indicatore Biostatistico capace di consentire la determinazione di Quali Medici occorrono, Quanti ne occorrono e Dove occorrono. «Coefficiente di Domanda Medica» al momento – per «La Rivista Medica Italiana» – oggetto diapprofondimento e di integrazione con il preciso intendimento di riproporlo con l’assoluto rigore scientifico che la caratterizza in tutte le Sedi di competenza a partire da quelle istituzionalmente più qualificate.
Donato Magi