La Sicurezza sul Lavoro, ai tempi del Corona Virus.
Questa pandemia, ha messo a dura prova tanti sistemi aziendali di sicurezza sul lavoro e di gestione del rischio, anche i più virtuosi e consolidati.
Ora più che mai, si rende necessario provvedere ad una appropriata informazione e formazione dei lavoratori, sulla corretta gestione del rischio.
Oltre ad essere un obbligo normativo sancito dall’Art. 36 del Decreto 81/08 e s.m.i., rappresenta un dovere civico e morale del datore di lavoro che dovrà garantire tutte le misure di prevenzione e protezione per i propri lavoratori.
Il Decreto 81/08 stabilisce appunto che il datore di lavoro deve provvedere a fornire una adeguata informazione sui rischi generali per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività di impresa; Inoltre dovrà informare i lavoratori sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei luoghi di lavoro;
Tutto questo non basta, in quanto all’informazione generale, deve seguire una puntuale informazione dei rischi specifici dell’attività produttiva dove il lavoratore espleta la propria attività.
Oltre all’informazione sui rischi connessi all’attività lavorativa, il datore di lavoro deve fornire al lavoratore, tutti i dispositivi di protezione – individuale/collettiva, da adottare per la gestione del rischio aziendale.
Ma siamo certi che tutti i lavoratori, abbiano ricevuto una adeguata formazione/informazione e ricevuto tutti i dispositivi di prevenzione e protezione individuali?
Ancora, tutti i datori di lavoro, hanno avuto il tempo materiale necessario per formare tutti i lavoratori sulla corretta gestione del Virus? Sono riusciti ad assicurarsi e ad assicurare un costante approvigionamento dei DPI nella fase emergenziale?
Ovviamente ognuno farà le proprie considerazioni sulla corretta/scorretta gestione aziendale circa “Covid-19” ma un dato di fatto è che purtroppo, ad oggi, sono davvero tanti gli operatori sanitari che – esposti direttamente al rischio, sono diventati positivi, alcuni si sono ammalati, altri ancora sono morti.
Con l’auspicio che questo massacro di vite umane possa aver smosso l’intero pianeta, ci aspettiamo che tutta la produzione delocalizzata di dispositivi di protezione individuale, possa tornare ad essere Made in Italy.
Roberto Cardone Infermiere dal 2010, ho lavorato come strumentista e infermiere di anestesia nelle sale operatorie dell’Ospedale Niguarda. Ho conseguito il Master in Diritto del Lavoro e Sindacale presso l'Università Gabriele D'Annunzio di Chieti. A novembre 2019 ho conseguito la laurea in tecniche della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro presso UNIMI. Da marzo 2020 lavoro come ASPP presso il Servizio di Prevenzione e Protezione del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. Abilitato alle funzioni di RSPP.