LA SOCIETA' OCCIDENTALE, LE SETTE MALATTIE MORTALI e IL D.P.I.
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LA SOCIETA' OCCIDENTALE, LE SETTE MALATTIE MORTALI e IL D.P.I.

Considerazioni, Spunti e Attualita' su W. E. Deming

William Edwards Deming (14 ottobre 1900 – 20 dicembre 1993)

è stato uno statistico americano, professore, scrittore,

conferenziere e consulente.

Sebbene il suo campo di studi fossero la Statistica e la Fisica, William Deming è probabilmente più noto per il suo contributo nelle discipline manageriali e di gestione delle imprese.Nel corso della sua vita ha infatti ricoperto importanti ruoli come consulente, sia governativo (Stati Uniti e Giappone) che per istituzioni private.

Questa straordinaria e semplicissima persona ci lascia in eredita' un vero e proprio sistema filosofico, i cui principi ben si applicano alla gestione di impresa e di governo.

In particolare, tra tali principi si segnalano i sotto elencati, definiti come:

“Le Sette Malattie Mortali”:

P1. La mancanza di costanza nello scopo.

P2. Esaltazione dei profitti a breve termine.

P3. Quando la valutazione si basa su:

a) Risultati conseguiti. b) FeedBack periodico delle prestazioni.

P4. Mobilita' delle persone di conoscenza.

P5. Dirigere una Societa' basandosi solo sui dati e risultati quantitativi.

P6. Costi medici esagerati.

P7. Costi esorbitanti in relazione all'adempimento della responsabilita';

il piu' delle volte perorate da pressioni dei legali che poi ne traggono guadagni.

Per risolvere tali problemi e migliorare la qualità di organizzazioni complesse come imprese e governi, è necessaria un’analisi degli stessi nella loro complessita', adottando un sistema definito da Deming come

“Sistema della Conoscenza Profonda”.

In breve, alle fondamenta di questo sistema vi sono la conoscenza di processi esistenti in un’organizzazione, le cause e ragioni di possibili cambiamenti (osservabili e misurabili statisticamente), il possesso di concetti che spieghino i limiti del conoscibile ed infine la comprensione della stessa natura umana.

Queste riflessioni introduttive possono fornire degli utili strumenti per analizzare la società contemporanea ed in particolare i problemi che ne interessano l’organizzazione, e cioè il governo.Tra i problemi che oggigiorno affliggono la società italiana ed il suo governo, il più impellente è forse quello del debito pubblico (da qui in avanti D.P.). Il D.P. ha oggi infatti raggiunto un livello insostenibile. Esso tuttavia non è il frutto di ragioni di breve periodo, ma il risultato di scelte di governo di un arco temporale di 30 anni; scelte che sono frutto di una serie di differenti ragioni che meriterebbero molteplici analisi.Soprassedendo per il momento a tali analisi, se oggi la nostra società è quella che è (ed ognuno qui puo' fare le proprie considerazione, in positivo e negativo) e se l’Italia è nel mondo considerata una nazione fra le piu' sviluppate, ciò si può ricondurre al proliferare del D.P. nelle scorse tre decadi. L’espansione del debito pubblico, nel bene e nel male, ha infatti permesso alla nostra società di raggiungere il livello di sviluppo economico e sociale al quale ci troviamo. Adottando la filosofia di Deming, osservo ora le ragioni del cambiamento nella nostra società: lo sviluppo della scienza e della ricerca di base hanno creato le condizione per uno sviluppo tumultuoso della tecnologia.

Lo sviluppo della tecnologia e le sue applicazioni in diversi campi generano e ci impongono radicali cambiamenti sociali economici e politici.

La tecnologia come applicazione delle teorie scientifiche (Fisica/Elettronica/Informatica) ci deve dunque spingere alla riconsiderazione degli stati e dei governi e quindi, nel nostro caso,nella risoluzione del problema del D.P.

Tra ‘800 e ‘900 gli stati e la società sono cambiati per via della rivoluzione industriale: si e' assistito a cambiamenti quali il passaggio dalla strada per cavalli e carrozze, alle ferrovie per i treni e alle strade e autostrade per le macchine. Questi cambiamenti erano percepibili ad occhio nudo.

Oggi il cambiamento tumultuoso non solo e' impercettibile all'occhio ma la cosa piu' grave che una buona parte delle persone e' indifferente a tale cambiamento.

Tutto questo crea una situazione di incertezza, paura e immobilismo.

A differenza del secolo scorso quindi, le istituzioni, l'ordinamento giuridico, la societa' nel suo insieme e le aziende non cambiano, perchè non percepiscono i cambiamenti a cui siamo esposti. Ciò ci rende impreparati alla gestione di questi cambiamenti epocali. Secondo il mio punto di vista tutto ciò avviene perche' non affrontiamo i problemi attuali secondo il metodo della conoscenza profonda usato da W.E.Deming.

Qui di seguito voglio sinteticamente provare ad affrontare ed esprimere il mio punto di vista rispetto al PROBLEMA del D.P. dello stato Italiano.

Per prima cosa cerco di immagginare al D.P., dandogli una forma che ne rappresenti in modo fedele le caratteristiche.

(Spesso il D.P. viene rappresentato con grafici lineari che ne illustrano

solamente la componente monetaria nel tempo; il D.P. presenta in realtà una ben più complessa struttura!).

Con questo gioco di pura astrazione mentale, immaggino il D.P. come una sfera, al principio di dimensioni ridotte e poi, con il passare del tempo, sempre più grande, fino a raggiungere dimensioni enormi.

Ciò che piu' mi affascina di tale sfera non sono le sue dimensioni però, bensì la sua natura.

Analizzandone la composizione, osservo che per circa tre quarti

(la maggiorparte) essa sia formata da elementi non misurabili finanziariamente, mentre solo un quarto di essa abbia natura monetaria.

Questi componenti non finanziari sono tutto l’insieme di norme, diritti, statuti che formano l’ordinamento dello Stato italiano e che sono il frutto di anni di politica e vita civile.Proprio queste componenti, che regolano lo svolgersi ordinato delle attività economiche e civili nella nostra società, hanno contribuito a generare e accrescere il D.P., anche nella sua componente monetaria.

Tra essi possiamo individuare quali principali componenti il sistema pensionistico e sanitario. Avendo realizzato quale siano le ragioni di fondo del problema del D.P., è possibile individuare una soluzione alla sua smisurata ed insostenibile crescita. Grazie ad un opportuno PATTO SOCIALE con i cittadini, lo stato potrebbe attuare il METODO della TRASFORMAZIONE del DEBITO in RENDITA VITALIZIA per la meta' del D.P. nella sua forma monetaria, ovvero per la somma di circa €.1.000 mld. A sua volta si potrebbe suddividere tale somma in due parti:

A) Rendita Irreversibile €.500 mld.

B) Rendita Reversibile €.500 mld.

da destinare alle persone con eta' maggiore di 50 anni.

I titoli di rendita così generati garantirebbero ai titolari il diritto di ricevere somme a sostituzione delle pensioni e a copertura di prestazioni sanitarie.

Tali titoli inoltre potrebbero essere gestiti su una apposita piattaforma della borsa valori e scambiati tra privati cittadini.

Questo produrrebbe come primo effetto immediato il consolidamento del D.P., limitando il problema del continuo approvvigionamento sul mercato primario e di fatto ponendo fine al problema della volatilità degli interessi sui titoli di stato.

Adottando un principio di simmetria temporale, questa soluzione del problema verrebbe programmata su un asse temporale di 30 anni (che e' il tempo rispetto al quale il problema si e' formato). Ciò assicurerebbe la possibilita' di avviare un vasto programma di riforme che i nuovi tempi ci impongono.

Di una cosa sono sicuro; oggi i fattori determinanti per il successo di una società civile (e quindi uno stato) non hanno natura monetaria, ne sono legati a concetti materiali come la proprieta', ma sono la conoscenza profonda dei sistemi complessi e la capacità di generare nuove idee.

L'alternativa e' rifuggiarsi nel futile e nella superstizione; dopo sara' il lento declino.

Utilissima e' l'opera di W. E. Deming per lo stimolo della presente riflessione.

Michele Falduto

Data: Milano 25-05-2017

Articolo scritto Sabato 1 Giugno 2013

LIBRI:

Out of the Crisis - 1988

New Economics for Industry, Government, Education - 1993

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