La vera forza della comunicazione è l'ascolto.
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La vera forza della comunicazione è l'ascolto.

Alzi la mano chi non si è mai sentito dire: "Ascolta, prima di parlare" in più o meno tenera età. Ma davvero ascoltare e comunicare sono due azioni così collegate? Dopotutto si può fare la prima senza la seconda, pur con qualche cautela. Ma si può fare la seconda senza la prima? No. E perché?

Perché non è saggio, non è coraggioso (Sir Winston Churchill diceva: "Il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare; il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare.") e soprattutto non è strategico.

Presi dall'ansia di esprimere noi stessi, troppo spesso ci dimentichiamo che "Saper ascoltare significa possedere, oltre al proprio, il cervello degli altri", come affermava Leonardo Da Vinci, e sprechiamo risorse preziose.

Senza l'ascolto - possibilmente esercitato non soltanto con le orecchie - non possiamo sintonizzarci con gli altri, capire quale è il loro universo di riferimento, il loro linguaggio, quale il loro punto di vista. Quali sono i loro bisogni, le loro convinzioni, le loro credenze. Senza ascoltare le persone vere comunichiamo con fantasmi che stanno solo nella nostra testa, e che magari crediamo essere reali più di coloro che ci siedono accanto.

Quando invece le ascoltiamo, queste persone diventano vere, hanno caratteristiche, idee, pensieri che possiamo utilizzare per costruire un terreno comune e rendere più facile la comunicazione, ridurre i fraitendimenti e prevenire i conflitti.

L'ascolto è l'arma segreta di chi vuole avere relazioni positive con gli altri, anche quando queste solo legate agli affari. Consente di acquisire informazioni sui propri interlocutori e di trasformarle nella forza delle proprie argomentazioni. Non a caso, Dean Rusk, il Segretario di Stato di JFK, sosteneva che:

"Uno degli strumenti migliori per persuadere gli altri è costituito dalle nostre orecchie: ascoltandoli."

In un modo sempre più affollato di voci saper scegliere quali ascoltare diventa fondamentale quando cerchiamo qualcosa, lo sperimentiamo ogni giorno. E altrettanto importante è per chi sta dall'altra parte e vuole comunicare nonostante il rumore.

A volte serve un facilitatore, qualcuno che agevoli questo processo di ascolto, lo renda più chiaro e ci dia le istruzioni per allenarci a diventare buoni ascoltatori. A volte serve lasciarsi stupire da quello che normalmente sta intorno a noi, mettere da parte le certezze e partire alla scoperta. Allora sì che tutto diventa più chiaro.

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