L'amore ai tempi dello xenotrapianto
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L'amore ai tempi dello xenotrapianto

Apro Instagram e vedo cuori dappertutto. San Valentino è uno di quegli eventi così popolari che nessuno sembra potersi esimere dal commemorare. 

Biscottini, cioccolatini e torte a forma di cuore, cenette a lume di candela e coppiette che passeggiano mano nella mano, citazioni sull’amore e così via. Non c’è azienda che non abbia declinato la festa dell’amore a modo suo e il web impazza di cliché. Tutti parlano d’amore, oggi più che mai, ma nessuno in fondo sembra capirci niente. Sarà per questo che nel corso dei secoli sono stati spesi fiumi di inchiostro? 

Vedo cuori dappertutto e non posso evitare di riflettere sul cuore. Avevo in programma di scrivere un articoletto sul Boccaccio e una delle sue magnifiche novelle legate al tema dell’amore e del cibo, ma facendo qualche ricerca mi sono imbattuta in qualcosa d’altro…

Nel 1997 Malorie Blackman, scrittrice inglese, da alle stampe il romanzo Pig Heart Boy, dal quale è stata tratta una serie TV messa in onda sul canale BBC nel 1999. Cameron è un tredicenne affetto da una patologia cardiaca al quale viene prospettato un trapianto di cuore proveniente da un maialino. 

Nel 2018 un gruppo di studenti dell’HFF University of Television and Film di Monaco realizza un cortometraggio intitolato Pig Heart. Elli è una ragazza vegana di tredici anni affetta da una grave patologia cardiaca che deve prendere una scelta drammatica: ricevere un trapianto di cuore suino oppure rinunciare all’unica speranza di sopravvivenza che le viene proposta e accettare che la malattia faccia il suo rapido corso.

Ecco il link al trailer di Pig Heart.

Le vicende dei due adolescenti sono simili e tragicamente drammatiche.

Cameron ed Elli agiranno in modo diverso in virtù dei loro desideri, del loro contesto famigliare e socioculturale e delle loro ideologie. Sarà una scelta di raziocinio o di cuore? In ogni caso sarà una scelta dolorosa. Il cuore qui è più che mai oggetto concreto, vivo e pulsante ma allo stesso tempo è intriso di significati simbolici.

Il tema dell’amore emerge potentemente in entrambi i lavori. Amore per sè stessi, amore per la propria famiglia, amore per la vita, amore per gli animali.

Il tema del trapianto di organi da animali a esseri umani è più che attuale.

Alla voce xenotrapianto in Treccani leggiamo:

“I primi trapianti in pazienti umani di tessuti e organi provenienti da animali sono stati sperimentati alla fine dell'Ottocento. Ciò accadde ancora prima che venissero tentati i trapianti clinici tra umani. […] Purtroppo, negli ultimi tempi i trapianti tra umani hanno sofferto della cronica mancanza di organi disponibili […] Gli xenotrapianti ‒ che vengono effettuati utilizzando organi e tessuti provenienti da animali appartenenti a specie diverse da quella del ricevente ‒ sembrano però essere una delle possibilità più promettenti. L'uso delle scimmie antropomorfe, pur vantaggioso per molti aspetti, presenta il problema dell'eccessiva somiglianza tra le specie, che renderebbe molto facile la trasmissione di malattie all'uomo. Per questo motivo, nonché per altre ragioni di carattere pratico (facilità di allevamento, rapidità di riproduzione e di crescita), il maiale è considerato l'animale più adatto per la donazione degli organi: il suo grado di somiglianza con l'uomo è sufficiente a consentire il trapianto ma minimizza il rischio di trasmissione di patologie.

Esistono comunque numerosi ostacoli che limitano il possibile uso degli organi suini per trapianti nei Primati. Si verificano infatti reazioni di rigetto estremamente rapide e potenti per cause immunologiche, ed esiste comunque il rischio di trasmissione di patologie suine all'organismo che riceve il trapianto. Ottenere dei maiali geneticamente modificati, capaci di minimizzare la risposta immunitaria, è stato un passo molto importante e nei test clinici effettuati i tessuti prelevati da suini così manipolati hanno fatto registrare un notevole incremento dei tempi di sopravvivenza successivi al trapianto, che sono arrivati fino a sei mesi. Permane tuttavia il rischio di infezione da parte dei virus suini, peraltro aumentato dal fatto che spesso la pratica del trapianto rende necessaria l'immunosoppressione del paziente, il quale si trova di conseguenza maggiormente esposto a infezioni di ogni tipo.”

Alcuni tessuti animali sono già ampiamente utilizzati nella cardiochirurgia, come per esempio le valvole di maiale o il pericardio bovino, in alternativa alle valvole cardiache meccaniche, costruite con materiali artificiali.

È del mese scorso un articolo scientifico pubblicato su JASN (Journal of the American Society of Nephrology) dal titolo “Clinical Pig Kidney Xenotransplantation: How Close Are We?” in cui gli autori prospettano la possibilità di “offrire un trapianto di rene di maiale a pazienti selezionati che hanno un'aspettativa di vita inferiore al tempo necessario per ottenere un rene da un donatore umano deceduto.”

Vi invito infine a leggere con attenzione l’articolo scritto dal premiato giornalista Frank Swan, pubblicato nel 2014 per BBC Future. Swan affronta a mio avviso magistralmente il tema dello xenotrapianto, con uno sguardo critico al mondo della medicina e della tecnologia che avanza, agli allevamenti, alle ideologie alimentari, ai tabù culturali e conclude con un bel quesito: “If pig is routinely on the operating table, would it make it harder to eat bacon on the dinner table?” (Se il maiale è sistematicamente sul tavolo operatorio, sarebbe più difficile mangiare la pancetta sul tavolo da pranzo?).

Penso che ci sia molto da riflettere.

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