L'arrivo del 5g

L’arrivo della rete 5g

 

  Sembra che il 5g stia arrivando e la connessione ultimamente funziona a singhiozzo. A volte si spegne nel week end per uno o due giorni.

  Per ora non sono apparse antenne né sono stati tagliati alberi, ma nonostante il sindaco si fosse opposto all’arrivo di questa tecnologia, gli è stato risposto che la decisione è nazionale e i sindaci non possono opporsi. Addirittura pochi giorni fa sul giornale era scritto che il comune non può chiedere tasse sull’utilizzo del suolo comunale da usare per posizionare le antenne per il 5g.

  Questa rete più veloce dovrebbe essere utile all’economia e più facile da usare che non l’adsl, più simile all’hotspot col cellulare.

  Si discute però su possibili ripercussioni sulla salute e la normativa che si seguiva per disporre le antenne è come quella dei tralicci dell’alta tensione e non è adatta nè aggiornata per le antenne del 5g, che pare potrebbero provocare tumori.

  Qualcuno dice che la distanza delle antenne dalle case dev’essere maggiore che per i tralicci dell’elettricità, altri dicono che il 5g è meno pericoloso e che può stare più vicino alle case, altri dicono che si può seguire la stessa normativa per la costruzione dei tralicci dell’elettricità, mentre altri dicono che il 5g non ha una normativa e dovrebbe averne una fatta apposta o che è più pericoloso e altri invece sostengono che lo sia meno rispetto ai tralicci dell’elettricità-

  Dopo vari studi un esperimento su topi diceva che è dannoso, mentre chi vuole installare le antenne afferma che il 5g è meno dannoso dei tralicci elettrici.

  In ogni caso tanti aspettano questa linea di fibra per navigare velocemente, dato che lavorano sul computer e sono stati rallentati da ricerche antiterrorismo e poi dalla pandemia, che ha aumentato le connessioni soprattutto per le vaccinazioni, che hanno intasato la rete per le prenotazioni e forse adesso per i controlli sui green pass.

  La dad e lo smart working avevano reso difficoltoso leggere i messaggi su watzap durante il lockdown e qualche volta era impossibile aprire gli allegati come video o foto e si potevano leggere solo i messaggi

  Anche ultimamente accade che gli allegati ci mettano più tempo a caricarsi e aprirsi e si riescono a leggere invece normalmente solo i messaggi di testo e a scriverne.

  A volte non si riescono a inviare le risposte e altre le foto oppure gli aggiornamenti non si caricano inoltre i social non si aprono, addirittura non si accede a google e infine non si può nemmeno telefonare se non per emergenze.

  La situazione è preoccupante, perché se ci saranno restrizioni e si dovesse entrare col green pass al supermercato, qualcuno preferirebbe ordinare la spesa a casa, ma se il telefono non funziona sarebbe impossibile e allora come farebbe una persona sospesa dal lavoro a, per esempio, pagare una bolletta senza poter andare alle poste se pur avendo l’home banking non riceve la bolletta per e-mail o non ha la connessione per poter pagare on line. Questo è il problema di quando ci si deve affidare alla tecnologia che arriva da lontano e se non c’è la possibilità che le connessioni funzionino non è possibile trasmettere nessuna azione e ultimamente ho sentito dire che un’auto elettrica può funzionare solo se c’è connessione altrimenti si ferma e le chiavi non mettono in moto il motore, che è un computer e il guidatore non può per esempio recarsi al lavoro o comunque arriverà in ritardo.

  Penso sempre che il computer da solo non basta e invece c’è chi sostiene che potrebbe sostituire anche l’uomo e magari per alcuni lavori automatici può, senza fermarsi per mangiare, bere, dormire o andare in bagno, ma per risolvere problemi non ha che le soluzioni dei problemi precedenti, se gli vengono caricate nella memoria, invece il cervello umano può risolvere problemi da zero con creatività diversa ogni volta  Se il computer si rompe non funziona, mentre il cervello col mal di testa o la febbre funziona lo stesso.

  Ogni volta che l’adsl non funziona è un dramma e adesso se l’hotspot non si connette il computer non può navigare in rete e non si può accedere a nessun servizio, uno resta bloccato senza telefono senza nemmeno poter chiedere aiuto.

  Il computer non è la soluzione a tutti i problemi e comunque può essere un modo per risolvere la disoccupazione, infatti tanti ultimamente s’inventano professioni digitali come influencer e risolvono il problema di non essere assunti dalle ditte, alle quali offrono saltuarie collaborazioni da lavoratori autonomi con partita iva, lavorando in remoto a progetto. Però ora che i lavoratori devono avere il green pass sembra assurdo, ma sono stati fermati anche i lavoratori autonomi dell’on line, che non possono ricevere soldi per lavori al computer e se hanno dei clienti devono vederli personalmente. Se uno deve fotografare una vetrina per pubblicizzare un negozio non può se non può entrare nel negozio, anche se potrebbe fotografare la vetrina dal marciapiede, ma se non può chiedere al negoziante se voglia la pubblicità il lavoro si blocca. In realtà tutti possono entrare nei negozi, ma chi entra per lavoro deve avere il green pass, come tutti i lavoratori che entrano nei luoghi di lavoro.

  Questo è un dettaglio dovuto solo alla pandemia e sparirà, ma ha già portato via due mesi di lavoro anche se i lavoratori a progetto non lavorano otto ore nello stesso luogo a contatto con colleghi e magari andrebbero solo una volta al mese presso l’azienda, il negozio o l’agenzia e per questo può bastare un tampone negativo, però ci si domanda che senso abbia se il resto del tempo lo si trascorre in casa al computer lontano dai contagi e dagli assembramenti e lo smart working era stato previsto appunto per salvare i dipendenti pubblici dai contagi del covid, però loro prima lavoravano a contatto col pubblico, invece i lavoratori digitali lavoreranno sempre da casa. Forse la risposta sarebbe che anche i trasportatori vedono poche persone per poco tempo eppure anche loro rischiano e addirittura rischiano le persone con familiari che si recano ognuno in un posto diverso.

  Alla fine della pandemia si tornerà a lavorare in pace e chissà che nel frattempo il 5g arrivi, ma in realtà ci vorrà fino al 2026 che la fibra ottica raggiunga tutta l’Italia e se è pericolosa per la salute lo si saprà dopo. Intanto, se verranno tagliati alberi, perché l’antenna funziona solo sopra le piante alte al massimo tre metri, si dovranno piantare altri alberi dove non ci sono antenne.

                           Michela Mussato


Giuseppe Battista

Ingegnere presso Privato

3 anni

Cara Michela di tutto il tuo articolato e ripetitivo discorso condivido il fatto che il cervello umano é meglio di un PC

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