L'arroganza dell'ignoranza.

L'arroganza dell'ignoranza.

Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, tale Giggino Di Maio, saggiamente eterodiretto dal fido Casalino - che continua imperterrito a non voler uscire dalla casa del Grande Fratello - non smette mai di stupire. 

E' fresco reduce da una triste esibizione, di mussoliniana memoria, sotto forma di affaccio dal balcone, con folla acclamante di 400 deputati muniti di bandiere, opportunamente predisposte, tutte uguali, di identica misura, splendite nel loro candore pentastellato; ma non si è fermato!

A chi sollevava qualche dubbio, non solo e non tanto sull'opportunità di fare ulteriore debito pubblico - infondo lo facciamo da 40 anni - quanto sull'utilità di spendere, con il reddito di cittadinanza, soldi destinati ad una massa indefinita di persone, non sempre meritevoli, e, comunque, in mancanza di qualsiasi seria prospettiva di utilità della spesa, ha sentenziato: "non daremo soldi a chi sta sul divano, e se imbrogliano per avere il reddito di cittadinanza, avranno SEI ANNI DI GALERA". 

Orbene, confesso la mia invidia per costui, che a 32 anni è arrivato in qualche modo dov'è, senza nemmeno avere, non dico un pezzo di carta, ma nemmeno un minimo di esperienza di vita, professionale, o magari una qualche competenza, di qualunque tipo. Del resto, lo stesso dicasi per molti dei suoi adepti. Chapeau, non c'è che dire. Il loro è un vero e proprio capolavoro di mediocrazia. 

Ma almeno bisognerebbe evitare di dire stupidaggini, e quando costoro parlano delle tante cose che non sanno, dovrebbero informarsi prima, magari non sul primo sito internet che gli capita a tiro.

Nello specifico, nell'evocare sei anni di GALERA per gli imbroglioni, Giggino faceva riferimento alla pena prevista dall'art. 640 bis del codice penale (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche), che stabiliva, originariamente, per l'appunto, una pena detentiva da uno a sei anni. Tuttavia, la norma in questione è stata modificata con la Legge 161/17 del 17 ottobre 2017, prevedendosi, ora, una pena da DUE A SETTE ANNI. Evidentemente il sito consultato da Casalino non era aggiornato. 

Ma vi è di più. Chi ha un minimo di esperienza professionale nei Tribunali, più fare un'ulteriore considerazione. Il reato commesso da chi, sulla base di una falsa autocertificazione, in assenza di artifici o raggiri (elemento essenziale del reato di truffa), conseguisse il famigerato reddito di cittadinanza, non sarebbe quello di cui all'art. 640 bis c.p., ma, molto più modestamente, quello di cui agli artt. 46 e 76 DPR 445/2000, in relazione all'art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico), punito con la reclusione fino a DUE ANNI. 

Per quanto molto altro ci sarebbe da dire, mi fermo qui.

www.dimeostudiolegale.it

Alfredo D.A.

Dottore in Pedagogia

6 anni

No comment!

Vincenzo Picone

Consulente Vendite e Marketing in Riparazioni e Forniture di Hardware per Automazione Industriale & Militare

6 anni

In effetti "non umanamente" parlando la somiglianza è tanta! (dal film Star Gate)

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