L’ascolto, per me, è un dono prezioso

L’ascolto, per me, è un dono prezioso

I social stanno rovinando il modo in cui percepiamo l’ascolto, spingendoci a ritenere che ogni nostro pensiero debba essere rivelato, manifestato o considerato. Tuttavia, mi sono reso conto che sempre più spesso ci mancano l’autocontrollo e la conoscenza adeguata per riuscire a parlare di argomenti delicati.

Ho notato come le opinioni diventino facilmente parte integrante dell’identità di una persona, anche senza una riflessione approfondita. È un rischio che ho corso anch’io in passato, mi è successo di perdere occasioni o collegamenti perché ho voluto condividere a tutti i costi un argomento di tendenza, facendo prevalere la mia opinione sulla mia competenza.

Da allora, prima di esprimere un parere su un tema controverso e di tendenza, mi chiedo sempre: posso davvero contribuire in modo significativo? Ho una connessione personale o professionale con l’argomento? Vale la pena parlarne?

“Questa pratica è talmente importante che la eleverò al rango di regola: ascolta prima, parla dopo.” - Peter F. Drucker

L’ascolto, per me, è un dono prezioso. Specialmente di fronte al dolore o al dubbio, molte persone hanno bisogno di essere ascoltate più che di ricevere consigli.

Man mano che invecchio divento più introverso, e questo rafforza i miei legami forti: ora preferisco ascoltare piuttosto che esprimermi. Capisco che c’è una differenza sostanziale tra sentire e ascoltare. L’attenzione e il rispetto che mostro ascoltando l’altra persona la fa sentire accolta, al centro dei miei interessi. Funziona con gli amici, ma soprattutto con i clienti.

Ho capito che quando le persone cercano consigli, spesso desiderano soltanto qualcuno che dedichi loro attenzione. Un buon ascoltatore, che pone domande incisive e non sfrutta il dolore altrui per pontificare la sua verità, può alleviare l’ansia. Nei momenti più significativi delle mie consulenze, ho imparato che il modo migliore per aiutare è mostrare cura e vicinanza, concentrandomi sulla persona e su ciò che dice, piuttosto che esordire con improbabili soluzioni immediate. La risposta più adatta ai problemi è rappresentata dal tempo e dall’attenzione: mostrare a qualcuno che ci teniamo, semplicemente ascoltandolo, è quasi sempre la soluzione più efficace.

Ho scoperto che un problema di marketing, personale o aziendale, è spesso fortemente collegato alla paura di esporsi, all’emotività, al giudizio degli altri o alla pessima comprensione di sé stessi. Senza uno scopo chiaro, la narrazione o la promozione non può avere luogo.

Lavorare nel marketing significa innanzitutto ascoltare chi hai di fronte.

GIUSEPPE MAZZOLA

Titolare dell'azienda presso MAZZOLA GIUSEPPE

10 mesi

D’accordo 👍

Francesco De Stefano

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10 mesi

Hai sollevato un punto incredibilmente importante riguardo al modo in cui i social media stanno influenzando la nostra percezione dell'ascolto e della comunicazione. La cultura del "dire tutto" e dell'esprimere opinioni su tutto è diventata sempre più prevalente, spesso a discapito dell'ascolto attivo e della riflessione. La trasformazione da un approccio più estroverso a uno più introverso, concentrato sull'ascolto, è un segno di maturità e di consapevolezza dell'importanza di dare valore all'ascolto. Mostrare empatia e dedicare attenzione alle persone, specialmente in momenti di dolore o dubbio, è un gesto potente e di sostegno. La capacità di ascoltare attentamente i clienti e di comprendere i loro bisogni profondi è fondamentale per creare strategie di marketing efficaci. In effetti, il marketing inizia con l'ascolto e la comprensione delle esigenze e dei desideri delle persone. Grazie, come sempre, per aver condiviso il tuo pensiero.

Pamela De Nicolo

Creativa multidisciplinare che ridefinisce il ruolo dell'artista nella società moderna | storyteller visionaria alla guida del movimento NeoRenaissance | Seguimi per approfondimenti su collaborazione e connessione umana

10 mesi

La mia filosofia di vita da introversa in una sola frase. Grazie.

Fabio Maria Continolo

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11 mesi

È interessante riflettere sulla tua osservazione riguardo all'impatto dei social media sull'ascolto e sulla comunicazione. È vero che questi strumenti possono incentivare un approccio immediato e impulsivo alla condivisione dei pensieri, spingendoci a esprimere ogni singola riflessione senza sempre considerare le conseguenze o la delicatezza degli argomenti. L'importanza dell'autocontrollo e della conoscenza adeguata nell'affrontare argomenti delicati è fondamentale per mantenere conversazioni costruttive e rispettose. Un approccio più riflessivo e consapevole potrebbe essere promosso attraverso l'educazione digitale e la sensibilizzazione sulle dinamiche comunicative online. Inoltre, incoraggiare la pratica dell'ascolto attivo e l'empatia può contribuire a migliorare la qualità delle conversazioni, anche su piattaforme digitali. È fondamentale ricordare che la tecnologia stessa non è positiva o negativa, ma è l'uso che ne facciamo che determina l'impatto sulla nostra società. Mantenere un equilibrio tra l'uso consapevole dei social media e la promozione di conversazioni costruttive può contribuire a mitigare gli effetti negativi che potrebbero derivarne.

Alessandra Aggravi

Giornalista | Ufficio stampa | Autrice |

11 mesi

Concordo in pieno, giusto una settimana fa, avevo scritto proprio sul fatto che i mezzi per poter 'parlare/scrivere' sono tantissimi e ma quelli in cui si invita ad ascoltare non esistono. Niente ti porta all'educazione dell'ascolto ma tutto tende a chiedere di esprimere la tua opinione immediatamente. Linkedin stesso. È incredibile come si tenda sempre a pensare che si debba avere una opinione su tutto prima di essersela fatti, per scoprire magari che nemmeno in quel caso ne avresti una. Se non il solo beneficio di tacere per ascoltare o leggere.

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