'Lavorare con Intelligenza Emotiva' - autore: Daniel Goleman, Editore: BUR Rizzoli.
“Le regole del lavoro stanno cambiando. Oggi siamo giudicati secondo un nuovo criterio: non solo in base a quanto siamo intelligenti, preparati ed esperti, ma anche prendendo in considerazione il nostro modo di parlare con noi stessi e di trattare con gli altri”.
Oggi queste parole possono sembrare scontate e quasi del tutto incapaci di generare stupore, ma è bene ricordare che la prima edizione del libro risale al 1998, epoca in cui una tale frase avrebbe potuto mettere in seria discussione le credenze di un professionista esemplare, che per tutta la vita aveva coltivato solo ed esclusivamente l’expertise.
Ma cosa rappresenta l'Expertise?
Lascio a David Goleman, il compito di spiegarlo:
“L’expertise è una competenza di base. Ne hai bisogno per ottenere un determinato lavoro e per portarlo a termine [...]"
L'expertise è sufficiente ad assicurare prestazioni eccellenti? No! Niente affatto! Servono abilità complementari:
" [...] ma la qualità della tua prestazione è determinata dal modo in cui lo fai, ossia dalle altre competenze che aggiungi all’expertise”.
Le differenze fra il mondo del lavoro di ieri e quello di oggi, risiede nella consapevolezza di queste capacità aggiuntive, tanto da essere richieste ai candidati nella quasi totalità delle job descriptions. Queste qualità vengono definite oggi ‘soft skills’. Goleman le fa rientrare fra le competenze emotive, tra cui la più importante è rappresentata dall'intelligenza emotiva.
Dunque cosa significa essere dotati di intelligenza emotiva?
“Essere dotati di intelligenza emotiva non significa dar briglia sciolta ai sentimenti [...] ma piuttosto controllarli, così da esprimerli in modo appropriato ed efficace, tale da consentire una serena collaborazione finalizzata al raggiungimento di obiettivi comuni”.
L'intelligenza emotiva sembra coincidere con il 'saper stare al mondo', concetto che racchiude tutte quelle capacità con le quali riusciamo ad interpretare le correnti politiche all'interno di un'organizzazione, o con le quali riusciamo a collaborare con i colleghi raggiungendo obiettivi comuni nonostante i conflitti, e soprattutto con le quali riusciamo a gestire i conflitti stessi, in modo costruttivo e con lo sguardo rivolto al bene dell'organizzazione. L'intelligenza emotiva si basa su una forte consapevolezza di sè, dei propri sentimenti e sulla capacità di governarli.
Il libro propone una serie di dati, frutto di studi ed osservazioni, condotti nelle aziende più importanti d’America e del mondo al fianco di impiegati, dirigenti, amministratori delegati e presidenti, con il fine di scovare le divergenze e le convergenze fra prestazioni eccellenti e prestazioni mediocri di individui con expertise paragonabile.
Più che di un libro da leggere, si tratta di un vero e proprio testo da studiare con dedizione e cura, perché nei dettagli dei casi enunciati, si trovano gli indizi più preziosi, utili anche al riconoscimento dei propri punti di forza e di debolezza.
Consiglio il libro a tutti gli amanti del lavoro in team, tuttavia, qualora non l'aveste già fatto, sarebbe opportuno leggere prima, il primo capolavoro di Goleman, intitolato 'Intelligenza Emotiva', che ha dato spunto alla trasformazione del mondo del lavoro moderno e che introduce, spiegandoli attentamente, tanti concetti che nel secondo libro vengono dati per scontato. L'ideale sarebbe leggerli entrambi, uno dietro l'altro, per trovare subito nel secondo, l'applicazione dei concetti enunciati nel primo.
Perciò, per questo secondo lockdown, qualora non aveste ancora scelto cosa fare nel tempo libero, potreste correre ad ordinarli entrambi per conoscere, comprendere e (per i più volenterosi) accrescere le proprie competenze emotive ed imparare a riconoscerne gli effetti.
Gli studi di Goleman rappresentano una pietra miliare nel campo delle competenze emotive, per cui non mi resta che augurarvi Buona Lettura!
Avevate già sentito parlare di intelligenza emotiva?