Le 7 regole della felicità #7 In equilibrio ti senti subito meglio
#GemmaDeiNumeri1

Le 7 regole della felicità #7 In equilibrio ti senti subito meglio

Ogni mattina, punto la sveglia presto, in genere verso le 6,  questo perché do molta importanza alla prima ora del giorno, alcuni di voi ricorderanno un mio precedente articolo in merito (“Il timone del giorno”). Mi appresto poi a bere il mio quotidiano bicchiere di acqua tiepida e limone, mi fa impazzire? No! Ma ormai è un'abitudine, e i suoi benefici sono innegabili, passo poi allo stretching, una sessione di yoga (ecco perché così presto al mattino, così posso essere da sola, senza distrazioni), successivamente mi dedico alla cura della persona e poi una colazione bilanciata per le mie esigenze. Insomma, sono pienamente consapevole, dell’importanza di “scaldare” il motore prima di partire per la giornata. 

Anche durante il giorno cerco comunque di prestare la massima attenzione a ciò che mangio, ai tempi e le pause che mi concedo, certamente senza ansia, questo sì, non mi sento schiava di costrizioni, ma sono sicuramente consapevole del fatto, che più seguirò certe mie regole, magari proprio quelle per la felicità, e più possibilità avrò di perseguire i miei obiettivi. Quindi, magari davanti ad una tentazione, mi ripeto che potrò averla più avanti o che per il momento posso farne a meno, cercando sempre di avere sott'occhio la lista dei miei desideri. Eh già perché quella non si deve mai perdere di vista, neanche solo per un istante. 

“Per curare noi stessi, la nostra anima e anche la salute, dobbiamo prenderci cura del nostro linguaggio e dei nostri pensieri. Chi parla male, vive male.”  (Alberto Simone) 

Prendo spunto da questa frase, perché vorrei espandere la chiave di lettura di questi miei sette suggerimenti per essere felici. L’autore di questa citazione conclude con una osservazione sul parlare male, come causa del vivere male; ed in effetti vorrei esser certa che l’interpretazione di tutti questi suggerimenti, e nello specifico di questo settimo, sia da intendersi come completamente esteso al nostro totale modo di essere. 

Vivere in equilibrio con sé stessi è una formula che deve essere applicata a qualunque aspetto della nostra vita quotidiana, non è solo quindi mangiar bene, fare sport ed avere una vita sana da mostrare, ma anche parlare bene, sorridere, aiutare gli altri, ossia compiere tutti quei gesti che contribuiscono a creare armonia per la nostra vita “interiore”. 

Il nostro compito è pertanto quello di cercare un punto d’incontro tra tutti questi aspetti, un vero e proprio fulcro con cui far leva sulle nostre debolezze per correggerle. Ecco allora che posso sperare di avervi trasmesso il vero concetto di queste semplici regole di vita, esse non sono dei pulsanti con su scritto “risolvi” da premere in ogni occasione, la ricetta segreta per la felicità non esiste, un pulsante che aggiusta tutto non è stato ancora inventato, e forse non lo sarà mai. 

La settima regola allora “in equilibrio ti senti subito meglio”, sarà quella derivante dall’applicazione delle precedenti, non quindi un'abitudine da avviare, ma una propria evoluzione interiore da “mantenere”, un equilibrio da fortificare, per proteggerlo da tutti quegli ambienti tossici che non mi permettono di prendere l'iniziativa, di pianificare o di riuscire in qualcosa; dobbiamo avere grande cura del nostro equilibrio interiore, senza mai sottovalutare ciò che esso può contribuire a creare. Se analizziamo le sei regole precedenti, e per ognuna di essa applichiamo un punto di vista diverso, con o senza equilibrio interiore, vedremo come queste saranno praticamente impossibili da realizzare, quando non siamo in “equilibrio”, pensate ad esempio di voler pianificare un qualche traguardo da raggiungere, nel bel mezzo del caos, magari con qualcuno che vi urla in un orecchio tentando di sovrastare il trambusto circostante, in quella che è un lampante spirale negativa. Che fare allora? Isolarsi? Direi di no, nell’articolo scorso abbiamo proprio trattato l’argomento su come solamente tutti insieme si può essere vincenti e appagati, sarà allora nostro compito educare le persone che non applicano queste regole per la felicità, far capire loro che la vostra armonia si ripercuote positivamente anche sui nostri interlocutori, espandendosi inesorabilmente , fino a colmare di positività tutta la sfera di luoghi e contatti che ci circonda; dovremo altresì impegnarci ad allontanare tutte quelle persone che ci frenano, che limitano il nostro campo d’azione, impendendoci di fatto di creare un ambiente armonico ed equilibrato, anche questo è un tema scottante che abbiamo già trattato in passato, perché la creazione di un ambiente quanto più possibile equilibrato e produttivo, è un elemento troppo importante per permetterci di tralasciarlo e non approfondirlo. 

Oggi siamo qui a leggere quest’ultima regola, sperando che questa sia la ricetta per la felicità, ma come si dice? Non si vive sperando, esattamente come non esistono reali regole per la felicità, ma esistono invece consigli concreti come questi sette, che hanno il solo scopo di farvi riflettere su come a volte la felicità sia davvero a portata di mano, e come sempre a volte la stessa felicità che inseguiamo, ci sfugga poi via velocemente, scivolando tra le dita come acqua, perché spesso, non ci imponiamo pochi semplici cambiamenti, poche regole di vita. Per pigrizia? Per paura? Per stanchezza? Questo non posso certo saperlo io, posso invece mostrarvi come a volte applicando poche semplici regole, che addirittura paiono scontate, sia possibile raggiungere i propri traguardi, aumentare la propria autostima e percorrere finalmente la strada per la felicità.  

Le 7 regole della felicità 

#8 LA REGOLA UNICA! 

#GemmaDeiNumeri1 #PointService #1academy #UniclumConvincenteCV #FormazioneUno #BePositive #TeamWork #SisterHood #Rispetto #Resilienza #Fiducia #AmorePerSeStessi #Serenità #ForzaDiVolontà #Ottimismo #ConVincenteCV 

Marco Della Moretta

Human Resources Management - HRSE I Formatore di Adulti - FSEA I Specialista nella Direzione di un Team con APF I Executive MBA

2 anni

Articolo come sempre stimolante, Gemma De Filippis. "Ricetta per la felicità"? Potrebbe anche essere, a patto di non pensare, erroneamente, che basti mescolare insieme alcuni ingredienti, mettere tutto in forno, e aspettare che il timer ci dica quando il piatto è pronto da gustare! Sono infatti pienamente concorde sul concetto che non si debba vivere aspettando che ci venga indicato come raggiungerla, questa felicità, ma che anzi si debba, giorno dopo giorno, pensare, e quindi agire, per perseguirla, con i NOSTRI ingredienti, e soprattutto secondo i NOSTRI equilibri! Poi, almeno inizialmente, ritengo fondamentale il focalizzarsi non sulla felicità effimera, momentanea, sfuggente, bensì su quella che può diventare un modo di affrontare la vita. Come infatti citava Kriyananda, ".....la felicità è un atteggiamento mentale....." Qualche altro spunto, Carla Caldara, Antonio B., Stefano Mozzi, Enni Gjoshi, Daniele Citera'? Point Service SA 1academy #bepositive

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate