Le geografie più promettenti per le esportazioni italiane
Per il 2019, le geografie più promettenti per le esportazioni italiane saranno Brasile, India, Indonesia e Vietnam, geografie con un profilo di rischio medio-elevato, sono mercati emergenti destinati a ricoprire crescente importanza nel prossimo futuro, così come la Russia si conferma un mercato strategico, dal quale si attendono segnali di costanza nei progressi. In termini di rischio-opportunità, tra le migliori destinazioni spiccano Emirati Arabi Uniti, il Qatar, la Colombia, la Repubblica Ceca e la Cina, nonostante la decelerazione a cui andrà incontro. Gli Stati Uniti, destinazione tradizionale del nostro export, rimangono una meta a elevato potenziale, anche se risentiranno dell’imminente rallentamento economico.
Fra i Paesi a rischiosità medio-elevata, andranno presidiati anche quei mercati in cui non sono scontati elevati rendimenti ma che possono comunque regalare ottime soddisfazioni ai nostri esportatori, quali Marocco, Senegal e Kenya. La Turchia, nonostante la battuta d’arresto e le innegabili difficoltà, sembra ancora un mercato su cui si possa puntare in un’ottica di lungo periodo e con le necessarie cautele.
Affrontare i rischi diversificando il portafoglio e soprattutto con il giusto set di strumenti: questa la strategia di crescita su cui le imprese italiane possono puntare per trasformare in opportunità le nuove sfide che si profilano all’orizzonte. SACE SIMEST, Polo dell’export e dell’internazionalizzazione italiana, è un partner che, a condizioni vantaggiose e gratuitamente per quel che riguarda servizi informativi, può aumentare la loro proiezione internazionale incentivandone la competitività e tutelandole, al contempo, dai rischi.
Chi sale e chi scende: la mappa dei rischi del fare impresa all’estero
Per quanto riguarda il rischio di credito – che misura la possibilità di incorrere in rischi di mancato pagamento da controparti estere sovrane, bancarie e corporate – la Mappa dei Rischi 2019 restituisce un’immagine di eterogeneità tra economie avanzate ed emergenti: fra le prime si contano 26 miglioramenti e 4 peggioramenti rispetto al 2018; fra le emergenti se ne contano rispettivamente 42 e 52. Fra gli upgrade negli avanzati, Slovenia, Islanda, Grecia e Austria hanno registrato i più significativi progressi grazie soprattutto a un miglioramento del loro profilo bancario. Fra gli emergenti si segnalano i miglioramenti di Paesi quali Russia, nonostante le incertezze connesse al quadro geo-economico, e Polonia e Croazia, dove è diminuito il rischio sovrano. Peggiorate Turchia, Argentina e alcuni mercati nel Golfo (Oman e Bahrain). In India e Indonesia i rischi connessi al deprezzamento delle valute e alla pressione sulle riserve valutarie sono mitigati da fondamentali economici solidi. Discorso analogo per il Brasile, dove il rischio-incertezza connesso al nuovo corso politico è mitigato dalle grandi riserve valutarie, un sistema finanziario stabile e un debito contenuto.
Dove diminuisce il rischioDove aumenta il rischioPaeseRischio di credito 2019Variazione
vs 2018
PaeseRischio di credito 2019Variazione
vs 2018
Grecia73-5Turchia72+14Russia62-4Argentina78+4Polonia39-1Indonesia58+4Rep. Slovacca30-1India57+3Croazia60-1Brasile59+3
Per quanto riguarda i rischi politici – che sono quei rischi connessi alla stabilità politica che influiscono sulla possibilità di esigere i crediti – la Mappa non rileva variazioni significative rispetto al 2018. Da segnalare miglioramenti per alcuni paesi target del Made in Italy, fra cui Russia ed Emirati.
Dove diminuisce il rischioDove aumenta il rischioPaeseRischio politico 2019Variazione
vs 2018
PaeseRischio politico 2019Variazione
vs 2018
Russia52-3Turchia72+9Mongolia52-3Ucraina75+8Ghana49-3Tanzania64+3Bolivia59-3Tunisia57+3Egitto67-3Iran68+3
Si evidenzia infine l’aumento generalizzato del rischio di trasferimento, legato alla possibilità di restrizioni alla convertibilità della valuta nazionale in valuta forte o al trasferimento all’estero di profitti e dividendi. Nel 2018, sono stati 47 i paesi dove il rischio di trasferimento è aumentato, a fronte di 31 miglioramenti. Fra i downgrade vari paesi africani (fra cui lo Zambia), alcune geografie dell’Asia centrale (quali Turkmenistan, Azerbaigian e Kazakistan), Tunisia, Iran e Albania.