Le metriche che NON devi assolutamente guardare
Per quanto sia umano cedere alla lusinga delle cosiddette "vanity metrics" (il numero di "Mi piace", fan, impressions, followers e così via), un imprenditore accorto non misura il proprio business in "carezze al proprio ego", bensì in risultati (generalmente) economici.
Per dirla con Eric Ries (guru delle startup, nonché autore del libro “The Lean Startup”):
«Le vanity metrics sono quelle metriche che ti fanno sentire bene, ma non ti danno indicazioni chiare su cosa fare… Gli unici parametri, sulla cui raccolta dovrebbero investire energie gli imprenditori, sono quelli che aiutano a prendere decisioni».
Intendiamoci, vedere i fan che crescono settimana dopo settimana non è un problema in sé. Il problema è se ci fermiamo a quella “vanity metric” senza chiederci che beneficio stiamo ottenendo dal costante incremento della nostra fanbase. Il problema è non domandarsi se stiamo davvero trasformando questi fan in clienti. Il problema è focalizzarsi sulla crescita dei fan investendo, magari, cifre superiori al vantaggio economico che questa crescita potrà concretamente portarci.
Qual è il mio bounce rate? Quante pagine sono state viste da ciascun utente? Quanto tempo è stato speso su ogni pagina? Quanti visitatori sono poi ritornati? Quante volte è andato a segno il mio lead magnet? Quanti utenti si sono iscritti alla newsletter? E quanti sono arrivati fino in fondo al processo d’acquisto dei tuoi prodotti nel caso tu sia un e-commerce? O ancora: quanti sono tornati a comprare più di una volta?
I Kpi che contano davvero
La prima cosa da comprendere, quindi, per non prendere decisioni sbagliate è che esistono due tipi di metriche: le metriche di vanità e le metriche veramente importanti. Queste ultime (dette anche “actionable metrics”) sono metriche che collegano specifici risultati misurabili a specifiche azioni da intraprendere.
Ogni business, naturalmente, dovrà basarsi su actionable metrics specifiche, che cambiano da mercato a mercato. Tuttavia esistono cinque tipologie comuni in tutte le circostanze (codificate da Nichole Kelly, ormai più di un lustro fa, nel libro “How to Measure Social Media”) che ci possono aiutare a individuare i Kpi più corretti:
- exposure metrics
- influence metrics
- engagement metrics
- action/conversion metrics
- customer retention metrics
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