Le sanzioni del garante e la rivoluzione della sanità digitale: il dossier sanitario elettronico
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha recentemente inflitto sanzioni significative a una struttura sanitaria per gravi violazioni nella gestione del Dossier Sanitario Elettronico (DSE). Questo caso mette in luce l’importanza fondamentale di garantire la protezione dei dati personali e la privacy nel contesto della trasformazione digitale della sanità.
Il DSE, pilastro della sanità digitale, offre vantaggi straordinari, tra cui una migliore qualità delle cure, processi medici semplificati e una maggiore efficienza delle risorse. Consente a pazienti, medici e sistemi sanitari di accedere a una piattaforma centralizzata per i dati clinici essenziali. Tuttavia, come dimostrano le violazioni emerse, questa innovazione presenta anche sfide complesse, in particolare per quanto riguarda la sicurezza delle informazioni sensibili.
Le principali violazioni riscontrate hanno incluso controlli inadeguati sugli accessi, abuso delle credenziali e assenza di sistemi di monitoraggio automatici per individuare comportamenti anomali. Tali carenze hanno portato alla violazione del GDPR e a una sanzione di 75.000 euro, oltre all’obbligo per l’azienda di adottare misure correttive. Questo episodio evidenzia l’importanza di strumenti di protezione avanzati come la crittografia, l’autenticazione multifattoriale e gli alert per comportamenti sospetti.
L’articolo analizza il significato del DSE, i suoi benefici, i rischi legati a una gestione inadeguata e come trasformarlo in un modello di eccellenza per la sanità digitale. Seguendo i principi di “Privacy by Design” e “Privacy by Default”, i sistemi sanitari possono costruire fiducia, garantire sicurezza e contribuire a un futuro più equo ed efficiente. Il percorso è complesso, ma i vantaggi di un ecosistema sanitario sicuro e integrato sono inestimabili.