L'elemosina On-Air delle radio italiane
Come si fa a capire in quanti ascoltano la tua radio? Come si fa a capire in quanti guardano il tuo canale televisivo?
Sono due media "broadcast", unidirezionali. Non esiste un metodo tecnico davvero attendibile per capire in quanti ricevono effettivamente quel segnale e guardano o ascoltano quel contenuto. Non è possibile.
Però le "emittenti" (appunto) devono quantificare in qualche modo il pubblico per vendere la pubblicità. E quindi negli anni sono nate società che cercano di capire questi numeri attraverso la statistica.
L'Auditel (dal 1986) o l'Audiradio (dal 1988 al 2011, ora sostituita da TER, Tavolo Editori Radio) cercano di fare sta cosa impossibile da fare. E come la fanno?
L'Auditel ha un bacino di "famiglie Auditel" che hanno in casa un box speciale collegato alla televisione che registra cosa stanno guardando. Ma non basta: perché ho bisogno di sapere anche "chi" sta guardando, quindi queste famiglie devono anche indicare ogni volta il sesso, età, etc di chi sta guardando. È abbastanza una follia se ci pensate bene.
Di sta cosa se ne parla da decenni. Non è attendibile, ma è la base su cui vengono mossi letteralmente miliardi di budget pubblicitari televisivi. Ogni volta che sentite che quel programma "l'hanno visto 30 milioni di italiani" ora che sapete come funziona potete sorridere.
E la radio? Loro come fanno? Con le telefonate. Non scherzo. Fanno delle chiamate a caso e chiedono "quale radio ascolti di solito?" o roba simile. Non sto scherzando. Ogni sei mesi esce un riassuntone con i "dati di ascolto" calcolati in questa maniera. E anche tutta l'industria della radio basa i suoi budget pubblicitari su quei dati. Totale follia.
Se ascolti la radio sta cosa la sai già, perché alcune delle radio più grandi da inizio anno hanno iniziato a fare spot in cui chiedevano ai loro ascoltatori di rispondere al telefono e rispondere a questi sondaggi indicando loro come radio preferita. Radio Deejay ne ha fatto un tormentone per mesi, se la ascoltate non potete non sapere di cosa sto parlando.
Però forse avete anche notato che hanno smesso da un po'. Sapete perché? È stato vietato. Da metà giugno non si può più fare. Perché ovviamente questa pratica ha influenzato la statistica già prima ridicola e sono appena usciti i dati di ascolto semestrali... con dati che fanno sbellicare.
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Radio Deejay, dopo aver fatto quella campagna, secondo TER ha fatto un +41,51% di ascolti in sei mesi. LOL.
Radio Dimensione Suono Soft (Lazio) ha fatto +255% di ascolti in sei mesi con lo stesso metodo. Follia.
Non c'è soluzione a sta roba. Miliardi di euro di budget spesi su dati che non hanno nessuna vera attendibilità. Nell'epoca di Internet, dei numeri certi e certificati. Nell'epoca in cui prima di investire su un sito si chiedono e verificano tutti i possibili dati statistici dei visitatori, analizzabili fino all'osso... è un problema senza soluzione.
Va riconosciuto a Linus e compagnia che almeno hanno scoperchiato il vaso di Pandora mostrando a tutti quanto questi metodi facciano ridere. Il problema ora è capire se si farà qualcosa oppure ci si limiterà a ignorare il problema ancora, semplicemente vietando la promozione on-air del voto e continuando a vendere pubblicità basandosi su dati statistici super approssimati e facilmente influenzabili.
Di queste cose ha parlato in diversi articoli Claudio Astorri, uno che se ne intende molto più di me e che dovreste leggere se vi interessa il mercato radiofonico, in particolare andate a leggere questo articolo di riassunto appena uscito che spiega ancora meglio quello che ho scritto sopra:
Creative Director
1 anno→ Claudio Astorri