L'emozione di confrontarsi sul nostro futuro
Avere la responsabilità di condurre un intero congresso nazionale, per di più dei direttori HR delle aziende più rappresentative d’Italia, grandi o medie che siano, può far tremare i polsi, ma anche entusiasmare. In verità, è profonda la gratitudine che porto ad AIDP, l'Associazione Italiana per la Direzione del Personale, a partire da Paolo Iacci, che nel 2013 mi diede piena fiducia, affidandomi la gestione del 42° Congresso nazionale nel magico Teatro della Pergola di Firenze.
Da qualche anno gestivo la più antica rivista di management d’Italia, "L’Impresa", del Gruppo Sole 24 Ore, e spesso ero chiamata a moderare tavole rotonde e dibattiti sul tema, ma era la prima volta che mi capitava di farlo di fronte a oltre 400 persone! Ricordo di aver introdotto Luca Cordero di Montezemolo in apertura, di aver legato gli interventi di Nadio Delai ed Enrico Finzi, di aver intervistato sul palco Enrico Loccioni, fondatore visionario del ruppo Loccioni e di aver gestito il confronto tra Giuliano Cazzola e Tiziano Treu. Insomma, una gran bella esperienza, in cui le mie competenze e la mia capacità di connettere pensieri e persone hanno avuto modo di esprimersi di fronte a un vasto pubblico. Da allora, ho condotto i Congressi di Bergamo, Bari, Genova, Napoli, fino ad Assisi, il 7-8 giugno. La mia avventura continua, quindi, nonostante da un anno "L’Impresa" sia in balia di un futuro incerto, proprio in un momento storico in cui la cultura manageriale è un fattore critico di successo per tutte le organizzazioni.
Il 48° Congresso, appena concluso, dal titolo molto attuale – "Intelligenza artificiale e intelligenze umane. Quando il plurale fa la differenza" - ha scatenato una potenza di fuoco non indifferente (e raccolto più di 600 persone). Dall’emerito professore del Politecnico di Milano Umberto Bertelè al graffiante Oscar Giannino di Radio 24, allo straordinario Andrea Pontremoli, ad e dg di Dallara. E tanti altri che hanno animato le sessioni parallele dedicate a #innovazione, #regole e #persone, tra cui Bruno Siciliano e Luca Solari, Marco Bentivogli, Katia Sagrafena, Michele Tiraboschi, Maurizio Sacconi, Walter Passerini, Ilaria dalla Riva, Marco Monga, Alessandro Bonanni. Sino alle sei aziende finaliste dell’AIDP Awards, presieduto da Gabriele Gabrielli, che hanno dimostrato quanto un direttore HR possa far sognare le persone all’interno e all’esterno dell’organizzazione, con impatti significativi sul business.
La mia sfida era riuscire a contestualizzare il tema del Congresso nel discorso introduttivo e, poi, evidenziare e tessere i messaggi più pregnanti emersi nelle relazioni, nelle interviste, nelle tavole rotonde, facendo da ponte tra i contenuti e i manager in platea. Solo così è possibile dare un senso profondo un’occasione di apprendimento e confronto come questo. Spero di esserci riuscita. Di sicuro, mi sono divertita!
Un aspetto su cui lavorare per il futuro, a mio avviso, è una varietà più ampia di persone e competenze. Ad esempio, impegnandosi - e so che non è così facile - a coinvolgere un numero superiore di donne tra i relatori. Erano presenti soprattutto tra le aziende finaliste dell’AIDP Award con Mariangela Candido di Andriani SpA, Sonia Malaspina di Danone, Iliana Totaro di Enel, Cristina Cocchetto di OVS SpA, oltre a Marco Scippa di Angel Company ed Ezio Fregnan di Comau. E c’è da dire che all’ultimo non ha potuto partecipare Cristina Scocchia, validissima top manager, oggi a capo di Kiko. Ma, comunque, la rappresentanza femminile sarebbe rimasta in netta minoranza, nonostante la presidente nazionale AIDP, Isabella Covili Faggioli, e la presidente AIDP Umbria, Adriana Velazquez. Non è un dettaglio di poco conto, se consideriamo che la diversity è prova di innovazione.
Inoltre, mai come oggi è chiaro quanto l’economia non possa essere sganciata dalla natura e dalla società. Per affrontare la complessità di questa fase storica, dobbiamo lasciarci contaminare da altre discipline così da sviluppare un mindset più aperto, una visione più sistemica, che ci permetta di beneficiare di una ricca cross fertilization. Allora, forse varrebbe la pena di coinvolgere nelle prossime occasioni voci provenienti da altri mondi, esperienze che raccontano altre pratiche di management, persone che testimoniano altre modalità di creare valore per le organizzazione e in definitiva, per la società.
Stay tuned! E, se avete proposte e suggerimenti, non siate timdi!
Consulente, Coach e Conferenziere: Empatia e Comunicazione Non Verbale per il Benessere Personalle e Professionale - Cultura d'Impresa e Brand - Passaggio Generazionale e Mix Generazionale - Creatività Quotidiana
5 anniGrazie per aver raccontato con garbo e semplicità la sua bellissima esperienza e, sopratutto, per aver condiviso riflessìoni su due temi di urgente essenzialità: la presenza femminile e la cross fertilization. Buon lavoro