L’impatto del Venture Capital sull’economia italiana

L’impatto del Venture Capital sull’economia italiana

L'innovazione deve avere due carburanti per decollare. L'intelligenza e gli investimenti.

Oggi le nostre intelligenze stanno emigrando all'estero dove esistono le condizioni per creare innovazione e impresa.

Il Venture Capital è alla base dell'innovazione e dell'economia statunitense. Le società ad azionariato diffuso che hanno mosso i loro primi passi grazie al venture capital oggi valgono il 57% della capitalizzazione di mercato, il 38% degli impiegati del Paese e l'82% degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Aziende come Google, Amazon, FedEx, Intel, 3Com, Tesla, Facebook, Microsoft, Apple e Starbucks hanno tutte iniziato dal Venture Capital.

E se l’innovazione negli Stati Uniti è passata dal Venture Capital, in questi anni sta avvenendo la stessa cosa in Francia, Germania e soprattutto Gran Bretagna. Non possiamo infatti pensare allo sviluppo dell'innovazione senza il giusto ecosistema di finanziamento.

La Francia è un esempio emblematico perché nel giro di pochi anni è passata dai 200 milioni investiti all'anno (quello che oggi viene investito in Italia) a oltre 20 volte producendo alcune delle start-up di maggior successo che abbiamo avuto in Europa negli ultimi anni.

Per l'Italia sono necessari almeno 5 passi che abbiamo dettagliato nel Rapporto che abbiamo pubblicato oggi dal titolo:L’impatto del Venture Capital sull'economia italiana :

1 - Potenziare il capitale di rischio, oggi gli investimenti sul PIL sono un dodicesimo rispetto alla media europea.

2 - Creare un coordinamento dell'intervento statale, non possiamo avere contributi a pioggia a livello regionale o locale, deve esserci un coordinamento nazionale come è stato fatto ad esempio in Francia con una banca pubblica di investimento.

3 - Incentivare l'open innovation dei grandi gruppi italiani. Deve essere più conveniente per le grandi aziende aiutare le startup a crescere e accedere al mercato.

4 - Formare le persone all'innovazione. Uno dei principali problemi segnalati dalle aziende innovative è la difficoltà a trovare persone da assumere con le giuste competenze.

5 - Potenziare il sistema di crowdfunding. Oggi la legge italiana limita fortemente questo strumento rispetto all'estero e per questo motivo non è mai decollato.

Se saremo capaci di creare l'ecosistema del finanziamento per l'innovazione riusciremo a trattenere le nostre intelligenze e inizieremo ad attrarre i ricercatori dagli altri Paesi come succedeva nei tempi olivettiani.

www.casaleggio.it/venturecapital

Fabio Cigna

Presidente Ordine Dottori Commercialisti Cuneo

6 anni

Venture Capital e Made in Italy con piani mirati in favore del Imprese di eccellenza (food,fashion,design) che troppo spesso soffrono di nanismo, imprese target con fatturati compresi tra 3 e 15 milioni di euro. Anche regolamentazione e spinta a “equity crowd-fooding” dedicato alle eccellenze enogastronomiche del Made in Italy.

Dario Carieri

Account manager

6 anni

Servizio professionale e sempre presente per ogni tipo di richiesta, ottimo supporto.

Angelo Coletta

CEO & Founder @ Zakeke | Boosting eCommerce Revenue with a Visual AI Commerce Platform | 10,000+ happy eCommerce brands worldwide

6 anni

analisi interessante.la mia personale opinione è che dobbiamo creare un nostro modello di venture più simile alla struttura della nostra economia che è meno finanziarizzata e meno concetrata di quella americana, inglese o tedesca.Io credo che la leva fiscale per favorire il travaso dagli angel privati o corporate che siano vada innalzata portando la soglia di detrazione del 30% come minimo al doppio. Altro punto chiave è la trasformazione dei prestiti bancari garantiti da mediocredito centrale in forme tecniche più utili alle tipiche necessità di una start-up lavorando sulla duration ( ad esempio con chirografari a 6 anni con almeno due di pre-ammortamento al posto dei 4+1 ora disponibili ) o direttamente sulla forma tecnica (ad esempio lo zero coupon bond a parità di importo favorirebbe la gestione del cash -flow negativo tipico dei primi anni e sarebbe molto più simile al mercato privato delle convertible notes degli stati uniti ). Il tema chiaramente di attrarre i migliori talenti manageriali rimane un tema aperto su cui si potrebbe intervenire in parte con dei bonus simili a quelli dell'internazionalizzazione che però non sono certo in grado di sopperire al concetto di base per cui " i migliori talenti vanno dove ci sono le migliori opportunità". Bisogna trovare una strada italiana a metà tra quella francese e quella anglosassone per valorizzare al massimo la spinta di innovazione che attraversa comunque e per fortuna ancora questo Paese

Salvo Mizzi

Kauffman Fellow. Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

6 anni

Impeccabile, adesso passiamo dal si può fare al si deve fare.

Luigi Mallardo

Go-To-Market Leader | 6X hands-on Chief Revenue Officer (CRO) | 4 Exits | Helping B2B SaaS, AI agent and recurring revenue businesses grow healthily towards a good exit

6 anni

Interessante ma c’e’ un fattore altrettanto importante che manca in Italia: la capacita’ di attrarre talento internazionale da altri paesi. Solo costruendo un ecosistema di startup che si dirigono ai mercati internazionali dal giorno 1 si puo’ pensare di costruire qualcosa di serio. Che bisogna cambiare per convincere founder di startups, programmatori o sales executives a spostarsi in Italia (milano?? roma??) cosi’ come e’ successo in anni recenti in hub come berlino, barcellona o recentemente anche lisbona? Capitale e ricercatori di ritorno da soli non bastano.

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