L'importanza dei bias per gli algoritmi di intelligenza artificiale
Esperimento di Karandeep Singh su un algoritmo basato su StyleGAN

L'importanza dei bias per gli algoritmi di intelligenza artificiale

Quando si rilasciano pubblicamente algoritmi di intelligenza artificiale, ricercatori, appassionati del settore o semplici curiosi si cimentano nel metterli alla prova.

Come? Cercando di metterli in difficoltà fornendo dati non coerenti o non previsti, per vedere l'effetto e come questo viene gestito. Un esempio, diventato famoso negli anni scorsi, era un servizio in grado di stimare l'età di una persona da una semplice fotografia: molti si sono divertiti a chiedere l'età di animali o di altri oggetti, come le automobili. Divertente, ma non certo utile...

In realtà, un modo più interessante per gli addetti ai lavori è quello di mettere alla prova l'algoritmo con dati che dovrebbe essere in grado di gestire correttamente, ed è proprio così che si possono trovare i casi più interessanti da analizzare!

È questo il caso di algoritmi di super-resolution, ovvero in grado di generare immagini a maggior dettaglio rispetto a quelle di partenza meno definite, in questo caso su volti umani. La promessa è questa: partendo da un'immagine a bassa risoluzione, l'algoritmo riesce a generarne una nuova versione più dettagliata, grazie al fatto che ha visto molte foto ad alta qualità ed ha imparato a riconoscerne e quindi ricostruirne i dettagli.

Ed proprio insita in quest'ultima affermazione una delle chiavi per realizzare sistemi di intelligenza artificiale efficienti e funzionali:

I modelli di intelligenza artificiale possono essere buoni tanto quanto lo sono i dati usati per allenarli.

È fondamentale oggi più che mai, quando si lavora in quest'ambito, riuscire a raccogliere una quantità e varietà di dati che sia quanto più possibile bilanciata ma soprattutto rappresentativa. Non si tratta assolutamente di una cosa semplice, è molto costoso in termini di tempo e di risorse da impiegare, come ci insegna il principio di Pareto: impieghiamo infatti solo il 20% del tempo per ottenere l'80% del risultato, il che significa che per raggiungere il restante 20% dobbiamo investire l'80% del nostro tempo!

Dove sta però il valore e la qualità? Nella maggior parte dei casi, nel 20% più sfidante e difficile da raggiungere.

È il momento di agire

"Il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo passo è l’accettazione. Il terzo passo è l’azione." Nathaniel Branden

Credo siano tre i temi fondamentali da affrontare per risolvere questi problemi di bias nell'ambito dell'intelligenza artificiale, su cui investire da subito:

  1. Semplificare, velocizzare ed automatizzare quanto più possibile la creazione e pulizia di dataset rappresentativi, visto che è quasi sempre questa l'attività più impegnativa e difficilmente replicabile nei progetti di machine learning;
  2. Sviluppare metodologie che permettano agli algoritmi di apprendere altrettanto bene anche con un dataset più piccolo;
  3. Fare un salto generazionale che permetta anche agli algoritmi, come succede a noi esseri umani, di capire subito i dettagli e il contesto di un'immagine, evitando così discriminazioni!

Come raggiungere questi obiettivi? La parola d'ordine è diversità. Per averla nei dati e negli algoritmi, bisogna però partire da chi li crea e li migliora, ovvero il team di lavoro. La componente umana e la sua creatività è ancora oggi la risorsa più importante per fare grandi passi in avanti, ed è prima di tutto su questo e sulla cultura che bisogna investire.

Marcello Severi

Mi occupo di aiutare le imprese locali a scalare il “Ranking” in Google Maps™ per superare i propri concorrenti e ottenere più prenotazioni e visite dirette alla propria attività locale.

4 anni

Pensa che io ho archiviato le foto sfocate immaginando che un giorno qualcosa di non ben precisato avrebbe potuto rimetterla fuoco!

Erica Mancini

Psicologa | Clinical Psychosexology, MSc

4 anni

Ho discusso giusto 3 giorni fa la mia tesi di laurea precisamente su questo tema. Articolo molto interessante. Un dataset libero da #bias e pregiudizi e un team di esperti in grado di crearlo sono sfide attuali ed importanti da affrontare, probabilmente alla base del nostro futuro. Il miglior modo di affrontarle è un approccio multidisciplinare alla progettazione di algoritmi di #IA, perchè questi riescano sempre più ad abbracciare la #diversità e la complessità che caratterizzano l'essere umano e le società.

anna borellini

Facilitatrice di Educazione Biocentrica presso Scuola di Formazione. Ricerca nei mutamenti di qualità.

4 anni

Sono al primo capitolo di: Ecologia del diritto di Fritjof Capra e Ugo Mattei." Il primo passo verso la creazione di un nuovo ordine eco-giuridico fondato sul pensiero sistemico e non su una sorpassata impostazione meccanicistica è dato dalla consapevolezza del nostro potere di influire sulle leggi attraverso l'azione collettiva che ci consenta di proteggere il pianeta per le generazioni future. "

Ada Giorno

Professore presso Liceo Classico Ginnasio Statale Gioacchino Da Fiore

4 anni

Il discrimine in questo caso è solo strumentale e ancora una volta non può avere nulla a che fare con l‘azione giusta che, invece, è riconducibile solo nella sfera dell’azione umana, come intenzionalità

💻 Andrei Borcea

Technology is a useful servant but a dangerous master.

4 anni

Google ne sa qualcosa 🤣...i ragazzi di colore diventati scimmie

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