L’importanza di mettersi sottosopra
Quando ho fondato Psychopop, ho intrapreso un profondo processo di guarigione professionale. Mi sono reso conto che i miei confini di psicologo erano deboli e che c'era molto più potenziale di espansione e piacere, in questa debolezza, di quanto avessi mai pensato fosse possibile.
Come tante persone, anch’io ero intrappolato in un approccio alla vita basato sulla ricerca razionale del giusto, per me e per gli altri, a cui dare ragionevolmente forza attraverso studi serie e accademici.
Come uomo di scienza, psicologo e coach, l’uso della ragione è un requisito fondamentale, visto che si tratta di aiutare le persone a ragionare meglio. Quindi, frequentando università degli studi, ispirandomi a sani principi e svolgendo i miei tirocini e applicandomi nei settori a me preposti, mi sono consolidato come professionista e come persona, utilizzando gli apprendimenti del passato come fondamenta su cui proiettare la mia visione del futuro. Questo mi ha permesso di distinguere il dovere dal piacere, definire i miei obiettivi di crescita, pianificare le azioni necessarie a metterli in atto e verificare i risultati per poi rivedere gli obiettivi e migliorare eventuali pensieri e azioni.
Con gli anni, ho trovato tante conferme rispetto all’efficacia di questo metodo che ho ritrovato nelle fasi produttive del ciclo di Deming (Plan, Do, Check, Act). In questo schema la mente, la teoria, viene bilanciata dalla pratica, nel senso che trova nei risultati dell’esperienza le basi per consolidare o rivedere gli assunti di partenza. Questi processi di feedback, alla base del metodo scientifico e della filosofia del Learning by doing, hanno lentamente spostato il focus dell’azione sempre più sul fare piuttosto che sul pensare, arrivando a utilizzare la progettazione di un prodotto minimo funzionante (in inglese minimum viable product, in acronimo MVP) come primo "bagno di realtà" per verificare nella pratica i film su cui la mente razionale a volte fonda le sue evidenze. Uno dei risultati di maggior pregio di questo spostamento è stata la nascita di @MoveMind, metodo che ho fondato con @GabriellaPoggi, che potrebbe riassumersi in un tipo di approccio Thinking by moving.
L'attuale asse di riferimento nella ricerca del giusto, per me e per gli altri, o della "buona forma", per utilizzare un'espressione gestaltica, include l'esperienza e il sentire come elementi inseparabili dal pensare e dal programmare l'azione. Sto parlando del mondo delle sensazioni, delle emozioni e dei bisogni che scaturiscono dall’entrare in contatto con qualcosa. Certo, teoria e pratica, hanno la loro fondatezza e aiutano a capire di cosa si tratta e cosa ci posso fare, però c’è un momento soggettivo, slegato dai riferimenti del passato o dalle utilità del futuro, portatore di evidenze da considerare. Tornando al ciclo di miglioramento continuo di Deming, si tratta di iniziare dal check, poi agire, poi pianificare e quindi fare: una modalità che ascolta la reazione prima di entrare in azione
Check significa “controllo e monitoraggio dei risultati e verifica delle compatibilità con quanto pianificato”. Estrapolato dalla definizione di Deming, non essendoci né risultato né pianificazione, la verifica riguarda la compatibilità rispetto a quello che c’è, rispetto all’osservazione dei fatti e delle evidenze e all’ascolto di emozioni, bisogni, interessi e desideri emergenti. Da lì agire, parlando, comunicando, affermando, dichiarando, mettendo in forma quel contenuto, in modo da poter essere discusso, negoziato, pianificato e, quindi, soddisfatto da un fare condiviso, responsabile e motivato. Detto in altre parole, si tratta di metterci prima i piedi, poi la pancia, poi il cuore e per ultimo la testa, prima di arrivare alle mani. Questa modalità mi ha ricordato la posizione di Yoga Sirsasana, preferita da Gomez Addams, nella famosa serie degli anni ’60.
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Senza entrare nei dettagli dei benefici di questa postura, portatrice di calma e ossigenazione cerebrale, la metafora è quella che conta per invitarvi a sospendere il giudizio prima di decidere cosa far stare su e cosa giù. In questa società liquida, i vertici delle piramidi, egosistemi, sembrano sempre più incapaci di comprendere la varietà delle basi e per questo le organizzazioni si stanno appiattendo e fornendo di Proximate Leadership. Forse è giunto il momento di includere chi sta sotto o in mezzo, tra divergenze e convergenze, collaborando come ecosistema.
Mettendosi sottosopra e facendo capriole, come il nostro Gomez, le parti si invertono ed è possibile animare un dialogo più democratico, che dia pari valore agli elementi dell’insieme, che si tratti del proprio Es e Super-io, del Puer Aeternus e del Senex, dei dipendenti e del direttore, dei Chakra 1, 2, 3, 4, 5 e del 6 e 7, e via dicendo. Il risultato di questi ribaltoni permette di accedere ad un nuovo rispetto dell’esistente, diminuendo la dittatura della mente e dei suoi film di salvezza, un po’ all’antica, a favore di un dialogo tra tutto ciò che è presente, oggi, al di là dei nomi da dare alle cose. Attenzione ai premi di maggioranza, dunque, e avanti con il confronto con le opposizioni, con i negoziati di pace e la ricerca di equilibrio. L’integrazione delle molteplici parti instabili di un sistema ha molti più win-win di quanto la stabilità della legge del più forte vorrebbe farci credere. La forza ha bisogno di debolezza come l'equilibrio di un organismo ha bisogno di autoregolazione dinamica e non di immobilità o rigidità. La stabilità senza movimento è inorganica, è assenza di vita. L’instabilità gioiosa si raggiunge incarnando quel che c’è, aggiungendo il molle per accogliere il duro, riconoscerlo, ascoltarlo, capirlo e trovando forme di convivenza e benessere inclusive, complementari, sinergiche, generative, alimentate da curiosità, creatività, benevolenza e fede nella vita e nell’umanità.
Certo, l’autodeterminazione porta con sé un’enorme quantità di turbamento, provocato dal mettersi e dal mettere in discussione. Tuttavia sospendendo il giudizio sull’essere e concentrandosi sul fare, è possibile trovare soluzioni creative, inaspettate e sorprendentemente soddisfacenti per tutti. Quindi, mettetevi sotto sopra, ogni tanto, vi sarà molto utile in questo mondo che sembra alla rovescia, perché darete umiltà alla vostra testa e dignità ai vostri piedi, gli stessi che vi portano in giro ogni giorno.
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