L’incidente Renon, il divieto agli slittini scritto soltanto in tedesco

La mamma, indagata per omicidio colposo, ha imboccato per sbaglio la "nera". Sequestrata la pista

ROMA

La mamma di Emily, 8 anni, la bambina morta schiantandosi con lo slittino contro un pino a bordo pista — sulla discesa 6 del Corno del Renon — è ancora gravissima all’ospedale di Bolzano. E ora è indagata per omicidio colposo. Lei e il responsabile della società che gestisce il comprensorio sciistico.

La magistrata dell’inchiesta, Luisa Mosna, ieri ha fatto un sopralluogo insieme ai carabinieri, ha messo la pista numero 6 sotto sequestro e ha notato due cose. Ai lati della " nera", innevata soprattutto artificialmente, non c’erano protezioni o cumuli a frenare le eventuali uscite di traiettoria. Secondo, nella parte alta del percorso imboccato per sbaglio dalla madre Renata Dyakowska, 38 anni, il divieto di discesa con lo slittino — "Rodeln verboten" — era scritto solo in tedesco (con un disegno esplicito vicino, oggettivamente piccolo). Cento metri sotto, a discesa ormai iniziata, un cartello verticale esplicita meglio il divieto. Le scritte solo in lingua tedesca, un problema storico di questa vallata, hanno alimentato bagarre politica. Pd e Fratelli d’Italia altoatesini, con voce simile, hanno detto: «È paradossale che, con tutti i turisti italiani che frequentano queste piste si pensi sia sufficiente apporre cartelli solo in tedesco». Gottfried Fuchsberger, capostazione del Soccorso alpino del Renon, il primo a intervenire sull’incidente, è convinto che tutto sia adeguatamente segnalato: «Sbagliarsi è impossibile».

Il padre di Emily, Ciro Formisano, operaio nella provincia di Reggio Emilia, ha detto ai carabinieri: « Non abbiamo percepito pericolo, Emily e Renata si stavano divertendo all’inizio della discesa, poi le ho perse di vista». – c.z.

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