Linkedin Dresscode: beachwear not allowed - Il caso BikiniLuxe

Linkedin Dresscode: beachwear not allowed - Il caso BikiniLuxe

Sto scrivendo questo post sorridendo..e dentro di me riecheggia un vecchio adagio ....

Stavo facendo le solite duecento cose per volta:  ascoltando un interessante intervento di Massimo Guerci relativo al web copywriting su NinjaMarketing, rispondendo alle email, bevendo una caffé e sbirciando le statistiche sul mio profilo Linkedin.

Quando mi cade l'occhio su una news sulla home di Linkedin. Una news diversa...che poi non riesco a ritrovare perché mi "perdo" nel cercare di approfondire il tema. 

"Cosa mi consigliate: meglio postare due o più volte alla settimana?" (C.Galek)

Nella news Candice Galek, CEO di BikiniLuxe.com, chiede consiglio sulla frequenza di pubblicazione dei post su Linkedin:  "Cosa mi consigliate, è meglio postare due o più volte alla settimana?" 
La domanda è supportata da una immagine di una donna in costume intero. Niente di scabroso a parer mio e il giusto "hook" per riuscire ad attrarre l'attenzione di molti - moltissimi- lettori. 

Ma ricostruiamo la storia. A fine febbraio Candice Galek pubblica un post nel quale chiede se questa immagine è appropriata per Linkedin.

Un "hot topic"..

.. che genera più di 500 commenti ed attrae l'attenzione anche dei "moderatori" del social che reagiscono bannando il post di Candice Galek e rendendo inacessibili i vari commenti.

In un successivo post datato 7 marzo (43,310 views e 370 commenti) Candice ricostruisce tutta la storia, commenti negativi e positivi inclusi.

E conclude il post con quanto segue: "If anyone felt offended I would like to apologize and if you would kindly message me I will block you from my connections so you will no longer have to see my updates that your connections "liked" of mine."

...da Linkedin a Forbes.com

Direi che definire la strategia adottata da BikiniLuxe come clever è dire poco. Ottenere numeri come quelli sopra su Linkedin e finire su Forbes.com non è così semplice.

Ma ora si sta evidenziando un problema nella strategia di comunicazione adottata da BikiniLuxe: i post successivi non riescono a mantenere la reach, e non si comprende bene quale sia la linea editoriale adottata. Vedremo cosa accadrà...

Il beachwear su LinkedIn: da bannare o da consentire?

Quello che però sarei curiosa di conoscere è il vostro punto di vista in merito al "caso BikiniLuxe": cosa ne pensate? Il promuovere un prodotto come il beachwear su LinkedIn attraverso immagini "da catalogo" è riprovevole oppure accettabile?

 

Giulia Sacchi

Creo Progetti di Comunicazione & Marketing per le PMI

8 anni

Mossa strategica ben costruita - a tavolino - che gli ha permesso di fare rumore nel breve e a costo zero. Considerando il target cui si rivolge, ha fatto bingo. Giusto una considerazione per i timorati di linkedin che hanno gridato allo scandalo: se vi capita di controllare la banda di destra del vs Sale Navigator, troverete la colonna "Altri profili consultati". Questa colonna "dovrebbe" rappresentare le visualizzazioni che ognuno di noi non ha consultato ma ha in comune con chi visita il nostro profilo. Vi stupisco se vi dico che ho visionato almeno una decina di queste colonne su amici/che e colleghi/ghe....sono tutti profili di spogliarelliste, attrici, modelle in vesti discinte. Come a dire...si va su linkedin per cercar lavoro poi l'occhio cade, as usual, sulla gnocca desnuda. E si sa...una gnocca tira l'altra..... Molto rumore per nulla. Motivo per cui la reach è in fase calante...

Ross Thomas Thornton

Operations Manager at C.C.A. - "Baylor Club"- McLane Stadium - Baylor University.

8 anni

Wish Luxe was for sale, Id buy it, and flood LI, FB, Snapchat, and every other social site with my product. Candice Galek , would keep you on as consultant. :))

Candice Galek

Entrepreneur | Marketing | Strategy & Innovation

8 anni

Fantastic article Silvia, Thank you <3

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